I MIEI PECCATI

di Andrea Di Bernardino
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I miei peccati sono gocce di pioggia al camposanto, sono una Roma che solo i romani sanno raccontare, sono preghiere che solo un ateo sa dire. Sono sangue sporco su un pavimento lucido, sono il tempo contro la voglia di vivere ed esserci ancora. 

Come Dalì sono vittima del tempo e degli sguardi inconfondibili degli angeli del cielo. Ho sogni fatti di prigioni, di urla e di rabbia. Conosco ogni pagina della mia storia, più mi guardo dentro e più capisco che sono un'anima persa difronte all'orizzonte inconfondibile. Erano anni che attendevo l'eterno. Visioni spasmodiche da tempo, davano frutti acerbi e insani. Adesso, da oggi, come Gesù Cristo, risorgerò. E lo farò dai miei peccati. Che saranno perle nell'oceano oppure gocce in un mare di cielo. Cadranno sulla pelle di molte persone. Ma salveranno l'anima di chi è come me.

Con questa passione di leggere ancora, di documentarsi sulla vita. Fatti non fummo per vivere come bruti, ma per sapere virtù e conoscenze. Per questo da anni concepisco inconsapevolmente il frutto di questa meravigliosa virtù, che mi aiuta a crescere e ad osservare il mondo. Dove vivo io, c'è  ancora una ginestra.




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