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Ti
odio – non lasciarmi
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Travis
Stoll è un bugiardo. È un maledetto,
maledettissimo
bugiardo e Katie se lo sarebbe dovuto aspettare, dato che è
il figlio del dio
dei ladri. Mentire dovrebbe essere nel suo DNA, no? No?
Erano
di sicuro bugie, quelle. Katie se lo sta ripetendo da chissà
quante ore ormai, nella sua mente e in mormorii quasi impercettibili.
Travis
l’ha ingannata, è riuscito a fregarla alla
perfezione e lei, come una completa
idiota, è caduta nella sua rete.
Una
rete le cui maglie sono state tese con cura nel corso di
chissà quanti mesi, quanti anni. È impossibile
riuscire a contare le parole
false che sono uscite dalle sue labbra in tutto quel tempo.
Perché
sì, erano false di sicuro. False.
False,
false, false.
La
figlia di Demetra borbotta una cantilena senza fine, prova
a convincersi da sola e spera tanto che prima o poi il cervello riesca
a
metabolizzare e crederci per davvero. Così fa meno male,
può proteggersi da
un’angoscia che la dilanierebbe ancor di più.
Travis
ha promesso, dannazione, il suo era un giuramento.
Sullo Stige. Il più forte che entrambi conoscano.
La
convinzione brillava ardente nei suoi occhi color
castagna quando aveva pronunciato quelle parole, mentre la abbracciava
contro
il suo petto, una sera d’estate dopo che avevano deviato dal
sentiero battuto e
avevano finito per avventurarsi tra i campi di grano maturo.
“Voglio
restare per sempre con te. Resterò
per sempre con te.”
E
se per caso la sua determinazione nella sua voce non fosse
sembrata abbastanza per la ragazza, il giovane le aveva fatto capire
tramite i
gesti. Le dolci carezze sulla sua pelle liscia e morbida, i baci rubati
a fior
di labbra, le sue dita che percorrono il corpo di lei con una cura
inaudita, i
gemiti spezzati contro l’incavo del collo della castana
quando si spingeva con
delicatezza nella sua parte più intima e segreta.
Anche
dopo quella volta il bugiardo aveva giurato. Di non
abbandonarla mai, di amarla fino alla fine dell’esistenza.
Katie
si è fidata.
Inutile dirlo che si era persa in mille fantasticherie
riguardo al
futuro con Travis – il fidanzamento ufficiale, il matrimonio,
la loro vita come
marito e moglie. Magari anche la costruzione di una famiglia vera e
propria;
una senza elementi divini e immortali che potessero scombussolare ogni
cosa.
Poi
è arrivata la Guerra.
All’inizio
non è stato poi così traumatico, le giornate
scivolavano tranquille tra un turno in fabbrica solo un po’
più lungo e un
allenamento nell’arena al Campo Mezzosangue, magari
interveniva qualche
combattimento contro dei mostri a spezzare la routine – sono
pur sempre
semidei, nessun telchino o niente arpie da affrontare sarebbe
preoccupante.
Per
tre anni le cose sono andate avanti sempre nello stesso
modo, nell’indifferenza generale verso una guerra che si
combatteva a migliaia
di miglia di distanza, in un continente che Katie sente molto lontano.
Nei
primi di quest’anno, però, è arrivata
una svolta. Il 2
aprile il governo di Washington ha annunciato l’entrata in
guerra degli Stati
Uniti a supporto di Inghilterra, Francia e Italia e sono cominciati gli
arruolamenti
per gli uomini da inviare al fronte.
“Travis?
Lui… lui… L’hanno obbligato a partire.
Non ha
potuto fare niente per impedirlo.”
Connor,
il fratello minore di Travis, le ha detto così
quando lei gli ha chiesto notizie del figlio di Ermes. Lui
l’ha guardata con
occhi tristi e poi l’ha abbracciata, un po’ per
consolare la castana e un po’
per darsi forza lui stesso, perché comunque Katie
è ciò che è rimasto della sua
famiglia – i suoi innumerevoli fratelli da parte di padre non
contano, ne
conoscerà davvero sì e no cinque in tutto.
Nelle
Antiche Terre. Travis è stato mandato nel luogo
più
pericoloso per un semidio; si dice che in quelle zone sia possibile
trovare
mostri ormai dimenticati e forse ancora più letali.
Katie
sa che lui non ha avuto scelta, ma non può fare a meno
di provare questo sentimento di abbandono e solitudine ogni volta che
ripensa
alla promessa del ragazzo.
“L’avviso
di reclutamento gli è arrivato tempo fa, ma
soltanto il mese scorso gli hanno detto che era obbligato ad
arruolarsi.”
Bugiardo.
Maledetto inventore di fandonie. Perché le ha
giurato sullo Stige che non l’avrebbe
mai lasciata se già da tempo sapeva che avrebbe
potuto andarsene? Per
quanto si sforzi, non riesce a trovare una risposta soddisfacente alla
domanda.
O forse è semplicemente la sua tristezza che si rifiuta di
accettare la cosa.
La
preoccupazione e l’ansia di Katie crescono di giorno in
giorno. Vuole essere ottimista, ma alcune volte i pensieri negativi
hanno la
meglio e la ragazza si lascia vincere dal timore che il figlio di Ermes
possa
non tornare dall’Europa – la semidea sente il cuore
in gola e una fortissima stretta
allo stomaco ogni volta che l’ipotesi si fa strada nella sua
mente.
Bugiardo.
Se n’è andato. Le ha spezzato il cuore. Non
l’ha
nemmeno avvertita dell’improvvisa partenza; ha dovuto
chiedere notizie di lui a Connor
perché erano giorni che non lo vedeva
nemmeno al Campo. Rabbia e tristezza si sono mischiati in Katie in un
vortice
confuso di sentimenti.
Quando
finirà quella stramaledetta guerra? Quando
tornerà
Travis? Quando la ragazza potrà urlargli in faccia che
è un completo idiota,
che non gli dovrebbe manco passare per l’anticamera del
cervello di giurare
sullo Stige qualcosa che non è certo di poter mantenere
perché se non lo fa la
sua anima subirà la punizione degli Inferi?
Quando
potrà riabbracciarlo, baciarlo, stringerlo forte a
sé
senza lasciarlo andare mai? Quando?
È
Katie la vera bugiarda, quella che sta mentendo sui propri
sentimenti. Se ne rende conto solo ora. Non è
l’odio verso Travis quello che
sta dando voce ai suoi pensieri e si dà della maledetta
egoista per aver
riversato tutto il suo risentimento su di lui, lui che non
c’entra niente e ha
ritardato la leva obbligatoria fino all’ultimo secondo
possibile.
Potrai rivederlo
presto, le sussurra allusiva una vocina che assomiglia
vagamente a quella
di Will Solace, il figlio di Apollo medico del Campo.
Medico…
Le
nozioni di medicina di Katie sono piuttosto scarse – sa come
prestare primo soccorso a tagli poco profondi –, ma ha uno
stomaco forte e non
è disgustata dal sangue. Potrebbero essere requisiti
sufficienti per
presentarsi al massiccio reclutamento di dottori e infermieri volontari
che il
governo ha lanciato di recente.
Personale
medico da arruolare e inviare al fronte, in
Europa; Katie non aspetterà che Travis torni da una guerra
che sembra durare
all’infinito, non vuole lasciarsi divorare
dall’ansia e dalla preoccupazione
rimanendo ferma in attesa negli Stati Uniti. Sarà lei a
raggiungerlo e a non
lasciarlo mai.
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Hola
gente
Finalmente
torno a scrivere sui Tratie dopo non so quanto!! Era da un po' che
volevo buttare giù qualcosa su di loro ma non riuscivo mai a
mettere in fila quattro parole che mi sembrassero convincenti...
In
realtà nemmeno l'andazzo di questa shot mi piace molto, ho
paura di essermi persa per strada ed aver finito per scrivere robe
incorenti nonostante abbia riletto il testo più volte,
cambiando le frasi fino a diventare matta. Non mi convincono
soprattutto gli ultimi passaggi psicologici di Katie, ho paura di
averli forzati troppo facendoli stonare con l'inizio della storia..
Per
quanto riguarda il contesto storico della shot, durante la I Guerra
Mondiale gli USA hanno supportato Inghilterra & co con aiuti
economici sin dal 1914, ma sono intervenuti fisicamente con le
loro truppe nel conflitto solo nel 1917 (il giorno esatto l'ho cercato
su internet e spero di non averlo confuso con quello della II)... Poi,
non so se davvero abbiano mandato in Europa anche delle volontarie come
infermiere non di professione, ma dettagli.
Ringrazio
chi recensirà e anche chi leggerà e basta
Alla
prossima gente
Adios
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