Grazie a
chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti
e critiche
CAPITOLO 36
Seduta
sulla poltrona di fronte al camino, leggevo
il libro e i vari fogli strappati che Solas aveva recuperato dalla
biblioteca imperiale. Alla fine erano le informazioni che aveva
omesso, nulla di più e nulla di meno. Sbuffai e mi accasciai
contro
lo schienale, rimasi a fissare per qualche minuto le fiamme che si
sprigionavano intense dal focolare,
quando percepii uno sguardo. Rivolsi l’attenzione a
Banal’ras che
mi fissava con un lieve sorriso. Erano stati giorni un po’
frenetici, Cassandra e Dorian lo tenevano d’occhio,
sfoggiando
sguardi truci quando erano nella stessa stanza. Lui manteneva una
maschera d’indifferenza e non prestava loro attenzione, se
non
strettamente necessario. Parlava quasi solo con Solas e sfoggiava
senza esitazione la curiosità che aveva nei miei confronti,
e anche
se facevo finta di nulla, sapevo che il mio lupo parlava con lui
nella Dissolvenza. Informazioni di cui non voleva mettermi al
corrente. Mi
dava fastidio? Indubbiamente, era come se in qualche modo lo
allontanasse da me. Avrei sempre avuto fiducia in Solas, lo sapevo,
ma Banal’ras aveva risvegliato quella parte di lui che odiavo
e
amavo allo stesso tempo. Ormai lo conoscevo abbastanza bene da capire
quando mi mentiva o non diceva le cose come stavano. Non mi piaceva
questa situazione, ma l’avevo messa in conto da quando avevo
scoperto che era Fen’harel, non avrei mai preteso che
cambiasse, se
no non mi sarei neanche innamorata di lui. L’unica
conclusione a
cui ero arrivata, è
che stava per fare qualche pazzia delle sue e quando avrei scoperto
il tutto sarebbe stato tardi.
-Vi
vedo scettica- affermò il Capo spia di Dirthamen
-E
io invadente- replicai fissando quelle iride ambrate. Il sorriso si
allargò -Non
si vede tutti i giorni la donna che ha fatto impazzire il Temibile
Lupo-
Sospirai,
ancora con questa storia? Si divertiva a punzecchiare entrambi, ma io
ero il suo passatempo preferito. -Non
penso sia questo che vi sorprenda e lo sappiamo entrambi-
-Devo
ammettere che siete una delle elfe più belle che mi sia
capitato di
conoscere e che abbiano accompagnato Solas, ma non mi sarei mai
aspettato che sarebbe arrivato a sposarsi, con qualcuno poi che non
fa parte neanche dell’Antico Popolo-
-Conosco
i difetti di Solas e li amo come anche i suoi pregi-
-Li
amate o li sopportate? O il sesso concilia il tutto?-
Sbattei
le palpebre più volte, ma a che gioco stavamo giocando? -È
amore. Se volessi solo del sesso potrei farlo con chiunque per
ottenere qualche momento di estasi. Ma per quel che mi riguarda
l’attrazione fisica è secondaria anche se non
guasta. Mi piace ed
eccita il suo spirito sempre così pericolosamente vicino a
un demone
dell’orgoglio-
-Mmm…
deduco che vi piaccia
stare sotto… è sempre stato un dominatore-
perché stavamo
parlando di ciò? -Adoro
fidarmi ciecamente
di lui-
-Anche
se questo porta alla sofferenza?- ribatté immediatamente,
studiandomi.
Dove
voleva andare a parare? -Mi
state chiedendo che se facesse qualcosa senza dirmelo, di tale
proporzione catastrofica come suo solito, se lo perdonerei ancora?
Dovete darmi più dettagli delle vostre discussione notturne
per
questo- conclusi con fare innocente.
Ridacchiò
-Solas ve ne ha parlato?-
-No,
ma penso di conoscerlo un po’ e ho imparato a notare i
cambiamenti
nel suo modo di fare da quando siete qui. Mi piacerebbe che si
confidasse con me, ma si vede che vuole rimanere colui che caccia da
solo…- risposi rassegnata e con una vena triste nella voce
che non
sfuggì all’elfo che sorrise -Cambiare
le abitudini di millenni non è facile, ma posso sicuramente
dire che
siete l’unica,
non solo come donna, ma come persona e spirito, a cui si sia mai
appoggiato così intimamente- per la prima volta si stava
comportando
in modo gentile, non sapevo che rispondere -Da
un lato lo conoscete meglio voi, di quanto abbia mai fatto io in
millenni- abbozzai un sorriso -Ma
questo lo porta anche ad avere dei riguardi verso di voi che non
avrà
mai con nessun altro. Vi possono non piacere, ma farà di
tutto per
tenervi al sicuro, anche da lui-
Ero
basita, non mi aspettavo quel tipo di sostegno da lui -Ma
serennas…- chinò leggermente il capo -Dovere,
posso dire che è sempre stato incasinato e influenza anche
gli
altri, intelligente, ma incasinato-
Risi
-Lo
amo proprio per questo- in risposta fece un lieve sorriso che rese la
cicatrice più evidente, notando il mio sguardo se la
indicò -Questa
è un regalo-
Un
tocco caldo passò sulla mano che tenevo sul bracciolo della
poltrona
e venni tirata in piedi. Il libro e i fogli caddero sparsi in terra.
Solas posando l’altra mano sulla vita e mettendosi agilmente
alle
mie spalle si sedette tirandomi giù con lui. Scioccata per
quell’entrata in scena così veloce lo fissai
interrogativa, lui si
limitò a guardare Banal’ras in un tacito scambio
d’intesa. -Ti
viene istintivo? Mythal il vostro lupacchiotto sta marcando il
territorio- ridacchiò per poi alzarsi e andarsene. Girai il
viso
verso Solas che chinò la testa e appoggiò la
fronte sulla mia
spalla -Perdonami-
-No,
a
qualunque
cosa si riferiva il tuo amico, è meglio che tenga da parte
tutto il
perdono che ho a
disposizione, oltre
alla mia pazienza e fiducia per
non ucciderti davvero quando sarà il momento- si
limitò a
sorridere, tirarmi meglio contro
di lui e
ad
accarezzarmi un fianco. Alzai una mano posandogliela sul viso -Vuoi
tirare giù il Velo?- domandai, rimase in silenzio per un
po’ e
infine rispose -No,
non ancora, non è il momento-
-E
non mi vuoi dire nulla perché...- alzò il viso e
mi fissò con
profondo affetto -Ti
fermerei- affermai. Abbassai
lo sguardo, mi sta chiedendo una fiducia illimitata, sono in grado di
dargliela?
-So
che...- mormorò, ma gli coprì la bocca con la
mano zittendolo -Hai
preso una decisione, non dirmi nulla. Solo… resta vivo,
qualunque
cosa sia- mi scostai da lui senza guardarlo e mi chinai a prendere il
libro e i fogli, posandoli
sulla poltrona adiacente.
Passarono
alcuni giorni dove un senso di… non lo so… gli
sorridevo e lo
baciavo solo lievemente. Si era alzata tra di noi una barriera che
non avevamo mai affrontato prima. Non avevamo litigato ed era in
qualche modo peggio questa situazione.
-Che
ti prende?- chiese alla fine Cassandra da
parte a me sul divano, avendo
notato il mio comportamento
-Cosa?-
non so se mi andava di parlarne
-Come
cosa? Lo stai evitando! Sembra
un cane bastonato che sta aspettando il permesso di avvicinartisi!-
esclamò esasperata. Perplessa la guardai per poi lanciare
un’occhiata a Solas che stava parlando con
Banal’ras sulla
poltrona vicino al camino. -Avete
litigato?- domandò.
-Io…
no, non abbiamo litigato. Solo che sta combinando qualcosa di
sicuramente pericoloso e mi ha chiesto di fidarmi di lui. Io mi fido,
ma sembra che lui non mi voglia dare fiducia e ho paura- spiegai in
qualche modo abbattuta. Mi posò una mano sulla spalla e
sospirò -È
rimasto il solito bastardo...- borbottò
-Cassandra…-
la richiamai, ma aveva ragione e mi dava fastidio comunque
però che
lo insultasse. Prima che potessimo dire altro venimmo interrotte -Uno
spirito della Fede vero? In un corpo umano, molto interessante- prese
alla sprovvista fissammo Banal’ras, che guardava rapito la
Cercatrice. Lei impreparata a quell’attenzione ci mise un
attimo di
troppo a rispondere -E
allora? Qualche problema?- ringhiò. L’elfo per
nulla intimorito
fece scivolare lo sguardo su di lei mettendola
veramente in difficoltà, la vidi arrossire leggermente -No,
no, trovo che sia molto affascinante- impercettibilmente il tono era
cambiato, non era solo curiosità. Basita passai lo sguardo
da uno
all’altro, la mia amica sbuffò
disgustata e si alzò ignorandolo. Banal’ras
elargì un sorrisetto
divertito
guardandola
allontanarsi, per poi
seguirla. Io… a che cosa ho appena assistito!? Mi
ripresi da quella strana situazione e rilessi velocemente la lettera
che era arrivata quella mattina da Leliana, mi avvisava che tra
qualche giorno ci saremmo riviste, infatti dovevo parlare anche con
lei delle mie intenzioni. Alzai lo sguardo in cerca del mio lupo,
stava bevendo the. Sospirai profondamente e restai ad osservare le
facce disgustate di cui faceva sfoggio ad ogni sorso, non potei fare
a meno di sorridere. Dopo
quelle buffe espressioni ritornava però serio e fissava la
tazza
assorto. Non avevo mai assaggiato quella bevanda preparata da lui,
alzò il viso e mi sorrise, istintivamente rimisi gli occhi
sui
fogli, ma
poi li
rialzai vedendo che stava prendendone un lungo sorso, tossì,
riguardò il contenuto e ne stava per bere ancora, ma mi
alzai
velocemente bloccando quel suicidio. Gliela
sfilai di mano e me la portai alle labbra, assaporai il liquido caldo
e tremendamente amaro, non gli aggiungeva nulla per renderlo bevibile
-Dimmi
che lo bevi così apposta, se no penso che potresti
aggiungere un po’
di zucchero, vhenan- dissi schifata e appoggiai la tazza ormai vuota
sul tavolino affianco. Restava a fissarmi con quella faccia da
lupacchiotto che mi faceva sciogliere e
contro il forte impulso di esaurire le distanze tra noi mi diressi
sul balcone, pioveva e
nell’aria c’era parecchia umidità.
Restai ad ascoltare il rumore
della città. Dei passi. -Il
restare da sola è cosa rara- proferii
-Ma
non più gradevole, se non si ritrovano volti amici- Banal’ras
mi si era messo di fianco e guardava di fronte a sé -Da’len
ho chiesto di voi a Solas, ma mi ha cordialmente invitato a farmi gli
affari miei. Un
comportamento non da poco da lui, solo con la precedente Mythal aveva
un rispetto simile, ma era chi si era preso cura di lui quando era
solo un bambino- Rimasi in silenzio -Mi
domando come abbiate conquistato la fiducia di quell’uomo
così
diffidente e non più intenzionato a trovare qualcuno con cui
legarsi, quando l’avevo visto l’ultima volta-
-State
insinuando che abbia ingannato il Dio degli Inganni?-
-No,
che lo abbiate cambiato più di quanto pensavo si potesse
fare…-
Lo
interruppi -Non
ho cambiato nulla. L’ho
posto davanti ad una scelta, non si cambiano le persone, chi lo crede
è solo un folle. Non lo cambierei mai, mi piace
così com’è, ci
siamo adattati a vicenda-
-Allora
è stato fortunato-
-Sono
io fortunata ad aver trovato lui-
Ridacchiò
e lo guardai seccata, che aveva da ridere? -Siete
la seconda persona che ho udito dire così su di lui e la
prima…
diciamo che non ero stato invitato nella conversazione- silenzio
-Forse
però non vi ha detto tutto…- aggiunse
Sospirai
spazientita -A
cosa vi riferite?-
-Mythal
è la Dea dell’amore, della vendetta e anche della
maternità…
non a caso ha questa caratteristica che segna un nuovo inizio-
Ridacchiai
-Ho
voglia di avere figli? Sì, molto, anche Solas, ma non posso
sempre
assecondare i miei desideri, se no l’altro giorno sareste
finito di
sotto-
-Non
intendevo solo quello. Quando
ne avrete, diventerete a tutti gli effetti Mythal, quello che si
prova è unico e vi cambierà più di
qualunque altra donna-
-Non
intendo parlare della mia natura ad un estraneo- risposi
fermamente
-Certo
che no…-
-Ditemi…
ci considerate persone?- non
volevo restare oltre su quell’argomento privato
Abbozzò
un sorriso -È
per quello che ho detto qualche giorno fa?-
-Per
quello, e perché non siete il primo elfo antico con cui ho avuto
a che fare-
-Solas
ha cambiato opinione, non vedo perché non lo possa fare
anche io a
tempo debito- mi
osservò -Mi
piace parlare con voi, ora vi lascio alla vostra solitudine-
Assentii
con un cenno del viso. Dea della maternità…
sospirai
profondamente… perché non ci penso già
abbastanza da sola, ci
mancano anche le interferenze esterne… che stress, sbuffai.
Mi
appoggiai al muro e restai ad ascoltare la pioggia che cadeva, chiusi
gli occhi. Altri passi, restai in ascolto, ma non mi mossi. Una
presenza al mio fianco. Un rumore metallico. Delle gocce mi bagnarono
il viso, riaprii gli occhi e trovai Solas di fronte a me, le mani una
a destra e una a sinistra del mio viso. Sorrideva.
-Che
cosa…?- lo osservai ed era fradicio, la
testa e le spalle completamente bagnate.
Come…?
Alzai lo sguardo, la grondaia aveva… ceduto? -Che
tempismo vhenan, suppongo sia fredda-
-Abbastanza…-
mormorò.
L’acqua
continuava a colargli addosso,
ma non si muoveva. Sospirai e alzai
una mano prendendogli un polso, per poi volerlo
tirare
all’interno per dargli un cambio d’abito. Ma teneva
le braccia
puntate contro al muro e
non era intenzionato a muoversi, incatenai le nostre iridi -Ti
ammali così, poi come fai a fare le tue pazzie?-
-Sei
ancora arrabbiata- affermò. Abbozzai un sorriso, non me lo
aveva
neanche chiesto, ne era convinto. -No,
vhenan. Sai che non riesco ad avercela con te a lungo- si fece
più
vicino, così che l’acqua dall’alto gli
finisse sulla schiena
-Vhenan!
Ti ammali così!-
Negò
con il viso -Non
importa- vidi l’acqua impregnare anche i pantaloni -Perché
mi eviti? Anche a letto mi stai lontano, mi dai sempre la schiena, ti
alzi sempre prima di me...- concluse triste. Senza che riuscissi ad
evitarlo mi si appannò la vista -Perché!?
Mi hai chiesto di fidarmi e io l’ho sempre fatto, ma tu non
lo stai
facendo con me e ho paura. Perché
se non mi dici nulla e
sai che ti fermerei,
vuol dire che rischierai di morire! Vero?- esclamai
sull’orlo delle lacrime. Come
se la sua condizione a causa del Lyrium rosso non fosse già
abbastanza preoccupante -È
vero- a quelle due parole le lasciai andare rigandomi le guance,
scioccata
-Allora
non so cosa tu ci faccia ancora qui. Ti ho chiesto più volte
di
portare
parte di questo
tuo peso, ma si vede che preferisci Banal’ras. Pensavo che
quando
hai deciso di legarti a me comprendesse anche questa fiducia, ma ho
preteso troppo- rimase
a fissarmi -Questa
cosa
la devo affrontare da solo, anche Banal’ras non mi
accompagnerà
fino in fondo. E se avrò successo ti porterò
quello che ti serve
per trovare una cura… non voglio però separarmi
da te prima del
previsto-
E
io non voglio che ti
faccia ammazzare! Tenni
per me quel pensiero,
avrei voluto tanto urlargli
contro…
Mi
asciugai le lacrime e misi
pollice e indice agli angoli degli occhi
-Fai
quello che devi, ma non puoi pretendere che sia d’accordo- gli
presi una mano e lo tirai con forza via dal balcone
-Toh,
due lupacchiotti bagnati, fredda?- domandò con tono
divertito
Banal’ras.
Lo
ignorai e trascinai
Solas in camera -La
grondaia, devo pensare
che centri il tuo amico?-
-Che
voleva farmi fare un bagno?- intanto si stava togliendo la maglia e
poi i pantaloni, gli
passai un asciugamano. Mi presi un attimo per osservarlo, le spalle,
il petto, il ventre… sospirai e distolsi lo sguardo. -Ha
parlato della maternità riferita a Mythal, mettilo al
corrente che
non servono aiuti esterni per quello, sei molto più
passionale di
quel che crede-
Sorrise
lievemente -Sarà
fatto-
-Si
sta intromettendo, è una cosa che riguarda solo noi. Centra
con
l’eventualità che non potresti tornare?- domandai
nervosa, solo il pensiero mi faceva sentire male. Si
stava infilando i pantaloni per poi allacciarseli e rialzò
il viso
verso il mio. Aspettai una risposta, intanto non riuscivo a fare a
meno di studiarlo anche se lo avevo visto piacevolmente altre volte.
Mi morsi la lingua nel trattenermi a elargirgli un complimento. La
ferita sul fianco non rovinava per nulla la visione.
È bellissimo. Lanciò
l’asciugamano sul letto -Non
sarai a tutti gli effetti Mythal, finché non avrai almeno
un figlio.
Si
spiegherebbe in parte il desiderio che hai-
Ero
seccata -Pensa
che mi diverta a negarmi ciò? A negarci un figlio?- Si fece
più
vicino e posò le mani sui miei fianchi -A
me non fa piacere, ma ne soffro perché tu per prima ne
soffri, e so
che stai male più di quanto potrò mai provare io-
rispose
dolcemente. Lo
abbracciai non
riuscendo a stargli lontano oltre e
posai il viso sulla sua spalla -Quando?-
se
ne sarebbe andato?
No.
No! Non lo accetto!
-Se
è a causa del Lyrium rosso tornerò indietro ed
eviterò che ti
colpisca...- venni zittita da un lieve bacio -Anche
senza questo imprevisto, è una cosa che avrei dovuto comunque
fare, vhenan…- incatenai
le iridi alle sue -E a
tempo debito saprai quando partirò-
-E
se ti chiedessi di mollare tutto, lo faresti?-
domandai
disperata.
Un bagliore rosso si risvegliò in quel bellissimo grigio e
mi
sorrise dolcemente -Davvero
me lo chiederesti?-
-Sì,
se servisse a qualcosa, ma faresti comunque di testa tua e otterrei
solo delle bugie in più- in tutta risposta sorrise. Gli
posai le mani sul petto e mi staccai da lui -Non
hai freddo? Vestiti- replicai con tono piatto -Con
te, neanche un po’- due passi avanti e mi aveva di nuovo
avvolto le
braccia sui fianchi -Smettila,
vai a complottare con il tuo amico-
Rifiutato
e
deluso, sciolse
lentamente
l’abbraccio e si
rivolse verso l’armadio aprendolo, notai
un rivolo di sangue nascere dalla ferita. Senza dire nulla mi
avvicinai silenziosa alle sue spalle e sfilai il coltellino che
tenevo infilato nella manica. Tagliandomi il palmo. Misi la mano
sulla ferita livida, a quel contatto ebbe un brivido -Vhenan!!
no!!- urlò e tento di scostarsi, ma con
un incantesimo lo bloccai. Percepii il mana aumentare violentemente
nel tentativo di contrastarmi. Per mettere fine a quel suo
fare protettivo nei miei confronti,
attraverso la ferita gli negai la sua fonte di potere, con
una mano afferrò l’anta del mobile per
sorreggersi. Io
con il braccio libero gli avvolsi la vita da dietro per sostenerlo
-Vhenan...-
mormorò terrorizzato. Passai in ogni vena, in ogni tessuto
sostituendo il suo
sangue con il mio
e guarendo i danni. Spinsi all’esterno il sangue corrotto che
si cristallizzò all’istante frantumandosi
a contatto con il pavimento. Gli ridetti l’accesso al suo
mana e
richiusi la ferita e la mia. Tremavo per lo sforzo nell’aver
fatto
tutto così velocemente rimanendo appoggiata a lui, le forze
vennero
meno, non pensavo fosse così devastante, scivolai in
ginocchio -Ora
direi che...- venni afferrata per le spalle con forza. Era oltremodo
furioso e terrorizzato -Sei
impazzita!? Ti avevo pregato di non farlo!- urlò -Direi
che a stupidaggini siamo pari...- sussurrai e non riuscii a restare
sveglia.
-Smettila
di agitarti! Sta bene e anche tu, non ti ha guarito, ma ha
annientato
il problema.
Non avevo mai visto una cosa del genere e soprattutto ti ha fregato.
È proprio la donna giusta per te, da’len-
Un
ringhio -Non
scherzare!-
Banal’ras
ridacchiò -Vi
lascio soli e calmati se non vuoi essere picchiato da quanto sei
nervoso, deve
riposare-
non so come si era accorto che ero sveglia e udii la porta aprirsi e
richiudersi. Il materasso affianco a me si mosse e il mana di Solas
mi avvolse protettivo e una mano grande e calda strinse la mia.
Percepii il suo respiro vicino l’orecchio -Non
lo fare mai più- e mi
abbracciò -Se
no cosa mi fai?- lo sfidai -Ho
preso le mie precauzioni, come tu starai prendendo le tue quando te
ne andrai...- mi strinse contro di lui. Aprii gli occhi, invece lui
teneva chiusi i suoi, osservai quei magnifici tratti del viso
così
particolari e
tesi, non
si era ancora
messo una maglia -Prenderai
freddo-
-Non
con te- mormorò e in effetti era bollente -Come
ti senti?- mi chiese
-Bene
e tu?-
-Bene,
ma non dovevi farlo!- un ringhio sommesso vibrò dal petto
largo
contro il mio seno. Sorrisi -Ti
amo anche io. Ora hai
ancora
più tempo,
purtroppo
dubito di
aver tolto tutti i residui...-
restò
per parecchio in
silenzio, pensavo si fosse addormentato -Ma…
la
maglia beige...-
lo interruppi -È
a lavare-
-È
sempre a lavare!?- domandò e
si mosse fissandomi rapito
-Sempre
e stai bene con tutto, a parte il tuo inseparabile zaino…-
-Ce
l’hai con il mio zaino? Devo nasconderlo prima che sparisca
anche
lui-
Ridacchiai
-Lavalo,
magari acquista un aspetto meno trasandato-
-È
questo il suo scopo- replicò
orgoglioso
Lo
fissai divertita -Quando
dovevi fare l’eretico… mandalo a riposo quel
povero zaino-
-E
se lo faccio, le mie cose dove le metto?-
-Te
ne regalo uno nuovo piuttosto, non mi sorprenderei di trovare macchie
di sangue su quello di adesso-
Sbuffò
sconsolato -Zaino
nuovo?-
-Nuovo-
risposi
-Va
bene, ma per adesso quello vecchio rimane dov’è-
Sorrisi
-Non
lo tocco, ma almeno dagli una pulita, vhenan- si
rimise vicino, esaurendo le distanze tra noi il più
possibile -Non
farlo più- disse deciso -Non
prometto nulla- infatti
non mi sarei tirata indietro dal ritentare.
Rivolsi
lo sguardo al suo fianco, non presentava più un colore
violaceo, ma
ora era più rosa, anche se ancora infiammato
per il mio intervento. Appoggiai il palmo della mano sentendo che era
rovente, bisbigliai un piccolo incantesimo per dargli sollievo.
Sospirò
profondamente
e
posò le labbra sulla
pelle del mio collo -Non
farlo più, se ti perdo non so cosa farmene di questo
mondo…-
sussurrò. Restai in
silenzio -Se
mi perdi, finirai quello che hai iniziato, continuando
ad essere il mio Dio della Ribellione-
-Finché
sarà necessario, poi la fine arriva per tutti- disse
semplicemente.
Stava dicendo che… -Non
osare, sei meraviglioso, ci sarà sempre qualcuno che
avrà bisogno
di te-
-Sai
perché si pratica l’uthenera? Si è
stanchi di vivere e il mondo
non ti dà altro per cui andare avanti.
Un’eternità a cui solo tu
puoi mettere fine, non sono il primo e non sarò
l’ultimo-
-Mi
avevi
detto che gli spiriti ritornano… aspettami di nuovo- mi
strinse e
abbozzò un sorriso -Io…
io ti aspetterei...-
-Se
sopravvivo al dolore...- si alzò su un gomito e mi
accarezzò il
viso, prese
possesso
della mia bocca dolcemente insinuandosi
con la lingua. Feci scivolare una mano sulla sua nuca,
accarezzandogli un orecchio e rise contro le mie labbra -Sei
bellissimo, lo sai?- alimentai
quel suo orgoglio smisurato -Grazie,
ma tu di più- rimise le labbra contro le mie e un brontolio
insistente provenne dal mio stomaco. Mi bloccai -La
donna giusta per me e che mi ha fregato ha speso parecchie energie,
come anche il suo paziente che mangerebbe lei di baci ora-
Bussarono
alla porta e senza tanti preamboli si spalancò. Cassandra
venne
decisa verso di noi
e Solas si scostò prontamente rischiando di prendersi un
pugno -La
farai ammazzare! Tutto
perché sei un idiota!- il mio lupo non fece in tempo a
rispondere
che intervenne un’altra voce -Spirito
della Fede, aspetterei il consenso di entrare la prossima volta.
Rischi di ritrovare la tua amica alquanto impegnata-. Lei si
voltò
seccata e imbarazzata verso di lui -Tu
chiudi quella bocca! E smettila di seguirmi! Ho
un nome!- sbottò esasperata. Banal’ras si
avvicinò a lei -Le
sei fedele, è nella tua natura proteggerla- le iridi
d’ambra le
tracciarono il viso, con fare fiero la mia amica non si tirò
indietro e
lui mostrò
un sorriso che diede vita alla cicatrice -Uno
spirito ardente…- mormorò
compiaciuto, fulmineo
prese le braccia alla Cercatrice, che si ritrasse per poi reagire,
con qualche movimento calcolato l’elfo gliele
bloccò dietro la
schiena. Cassandra infuriata cercò di dimenarsi, ma
arrossì
violentemente alle parole che Banal’ras le stava sussurrando
all’orecchio.
-Togliamo
il disturbo, continuate pure- esclamò e uscirono. Poco dopo
sentimmo
qualche oggetto rompersi nella stanza affianco e ci guardammo
perplessi. -Il
tuo amico sta...- non ci credevo -La
trova molto interessante, in tutti i sensi- basita
rimisi l’attenzione sulla porta chiusa, udivo rumori di
un litigio piuttosto acceso
-Ha
un modo tutto suo di corteggiare una donna… anche se devo
dire che
quando l’ha presa a quel modo, pensavo
sarebbe
stato ucciso.
Vedere Cassandra avere quella reazione… cosa
le avrà detto?- ero curiosa. Solas rise -Non
ti preoccupare, niente di sconcio, non è il tipo. Le
avrà rivoltato
contro quello che lei gli
ha urlato poco prima, e la Cercatrice è più dolce
di quel che vuol
far intendere, e lui l’ha capito-
continuai
ad attendere
quella
rivelazione e sorrise divertito -Conoscendolo
sarà stato qualcosa tipo “chiuderei volentieri la
mia bocca con la
tua”-
-Oh…
molto
diretto… ma
avevo
capito che gli
umani
non gli vanno
a genio-
-Infatti,
ma la Cercatrice è diversa avendo uno spirito della fede.
Posso
assicurarti che sta facendo sul serio, visto che ora se lo
può
permettere- spiegò -Cosa
intendi?-
-Le
spie di Dirthamen sottostavano a regole ferree, venivano scelte tra
le migliori Sentinelle e ricevevano un addestramento particolare. Tra
le tante regole, che lo stesso Dirthamen seguiva, il coinvolgimento
emotivo era vietato. Se vieni preso e torturato, non puoi avere punti
deboli e
essere
ricattato, l’unico a
cui sei fedele è il tuo dio-
-Una
vita di solitudine...- conclusi
-Purtroppo
sì-
Yen alla fine
è riuscita a fare di testa sua! Tra tutte e due si fanno una
bella concorrenza XD Solas fa i suoi piani pazzi, che chissà
quando metterà in moto. Banal'ras l'ha risvegliato dalla
tranquillità in cui si stava crogiolando. E con
Cassandra... bhe, non so voi, ma per adesso mi sta piacendo
l'imbarazzo che la nostra spia elfica le provoca XD
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