Ciò che non direi

di Sophietta88
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Non ho mai avuto un bel rapporto col mio papà. È sempre stato sulle sue, immerso nel suo lavoro e il suo hobby preferito:la caccia. I suoi migliori amici: i suoi fratelli che ha sempre venerato e considerato. Se andavo a cantare in un posto lui veniva e si girava intorno per cercare i suoi fratelli. Era un orgoglio per lui far ascoltare ai suoi fratelli la mia bravura. Non faceva mai complimenti ma piuttosto critiche anche molto pesanti. Considerava le cose materiali di grande valore "meglio perdere una casa che un figlio" lui diceva. Parlo al passato perchè oggi papà non può più parlare. È steso in un letto di ospedale. Sono andata a trovarlo ogni giorno ma quando era ancora lucido scherzava e rideva coi suoi fratelli. Se io non andavo non mi reclamava affatto... E se ero presente dominava i suoi fratelli. Sono giorni che ormai non parla e non ci guarda più, è lì con gli occhi chiusi e respira grazie a delle macchine. Ricordo da bambina io e mio fratello Pietro andavamo incontro a lui quando tornava da lavoro... E lui puntualmente stizzato ci scacciava "andate via!!!". Desideravamo abbracciarlo appena lui tornava ma l'accoglienza non era di suo gradimento. Arrivava a casa sempre spossato. Quando avevo paura di dormire sola andavo nella camera dei miei guatto guatto per non farmi sentire da lui altrimenti avrebbe ripreso a sgridarmi. Non è mai stato un papà affettuoso ma neanche manesco. Ricordo che mia mamma ci picchiava, lui mai. Quando si seppe della mia esistenza dopo 3 figli maschi mia mamma non voleva un altro bambino ma debbo in parte anche a lui la mia vita. Non è mai stato d'accordo che mia mamma abortisse. Quando mi fidanzai all'età di 16 anni lui prima non volle poi lo accolse e poi lo cacciò via solo perchè non riusciva a dare esami all'università. Non è mai stato d'accordo con le mie scelte sui fidanzati, Non erano mai all'altezza secondo le sue aspettative di padre. Per lui dovevano avere proprietà, una laurea e un lavoro di minimo 3000 euro al mese. Io ho sempre optato per persone che facevano lavori umili: tipo il panettiere, operaio, barista mentre lui per me voleva un magistrato, medico, avvocato. Mi ha sempre offesa sul mio corpo, mi ha sempre fatta sentire una deficiente. Insomma non è stato un buon padre e ho sempre provato odio per lui. Ora che è ridotto in questo stato  non pensavo potessi provare pena, compassione. È lì abbandonato a se stesso mentre i macchinari monitorano la sua vita. I dottori hanno detto non ci sono speranze solo un miracolo. Io non so se sto sperando in una sua morte o una guarigione ma una sola cosa vorrei che non soffrisse più. Nonostante le sue colpe, le sue imperfezioni e tutto il male che mi ha causato quest'uomo ora non riesco più ad odiarlo.




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