Ginnungagap
Centocinquanta é un numero come un altro.
È alto?
È basso?
Dipende molto dai nostri parametri di riferimento.
Centocinquanta persone possono essere tante se le compariamo a coloro
con cui intratteniamo un rapporto su base giornaliera.
Centocinquanta persone possono essere poche se le compariamo a coloro
con cui abbiamo intrattenuto una rapporto nel corso della nostra vita.
Centocinquanta è il numero massimo di persone di cui il nostro cervello
può mantenere una memoria attiva.
Se si tiene conto di questa basilare verità si comprende perché sia
cosí facile scomparire in una città come New York, tanto meglio se uno
si impegna per farlo.
Con 8.5 milioni di abitanti farsi inghiottire dalla Grande Mela non era
poi così difficile.
«Nooiaaa~»
Natasha ignoró il lamento del bambino accasciato sul tavolo della
cucina preferendo iniziare a svuotare le buste della spesa per cucinare
la cena.
«Posso alzarmi Natasha?»
L'adolescente sollevò un sopracciglio:
«Cos'hai fatto?»
«Assolutamente nulla!»
«Ha scarabocchiato sui libri di Bruce rendendoli praticamente
illeggibili. Natasha»
«Steve» un lieve cenno della testa e un sorriso caloroso accompagnarono
il suo ingresso in cucina.
«Non sono scarabocchi! Sono appunti!» ribatté il bambino saltandando
giú dalla sedia. Troppo lento e prevedibile perché finí direttamente in
braccio al biondo.
«Mettimi giú!»
Steve si ritrovò con un'anguilla tra le braccia, Tony si dimenava come
se avesse il diavolo in corpo e senza dargli tempo di fare qualunque
cosa gli sfuggì dalle braccia correndo in salotto. Natasha sbuffó
finendo di vuotare la bottiglia d'acqua dentro la pentola e accendendo
il piccolo fornello da campo.
«Vado al parco a riempire le bottiglie, Bucky e Thor dovrebbero finire
di lavorare tra poco, io mi porto dietro Loki. Clint é scomparso di
nuovo, presumo tu non ne sappia nulla?»
«Mh»
Steve sospirò prendendole la bottiglia di plastica vuota dalle mani
mettendola nel sacchetto della spesa insieme alle altre prima di uscire
dalla cucina.
Aveva appena tagliato un paio di pomodori quando Bruce si affacció allo
stipite.
«Ti serve una mano?»
Distrattamente sentì Loki uscire insieme a Steve accompagnati dal
fastidioso cigolio e fruscio della porta vecchia
«Tieni d'occhio Tony, assicurati che non faccia esplodere niente»
«Era un esperimento! Era tutto perfettamente calcolato!»
«Anche mandare a fuoco il tavolo?»
il piccolo genio borbottó qualcosa tornando da dove era venuto e
l'altro bambino lo seguì velocemente.
Il tempo necessario a finire di tagliare i pomodori e l'acqua aveva giá
iniziato a bollire. Natasha aprí un pacco di pasta rovescandolo
completamente dentro la pentola. Non era abbastanza per tutti e avrebbe
dovuto cuocere anche l'altro, ma il fornello era uno solo e due chili
di pasta erano troppi per qualsiasi pentola. Si accasció sulla sedia
riposandosi un attimo.
La
cosiddetta cucina era in realtà una stanza quasi totalmente spoglia,
eccezzione fatta per un tavolo traballante, tre sedie spaiate e il
piccolo fornello elettrico che funzionava grazie alla batteria di
un'auto. Se Natasha poteva avere più di qualche fondato dubbio su dove
Bucky avesse trovato la batteria non era lo stesso per come fosse
possibile che il fornello funzionasse. Era stato Tony a sistemarlo,
complice l'aiuto di Loki, che davvero non voleva che l'intero palazzo
saltasse in aria perchè il mocciosetto si era distratto. Nell'angolo in
fondo a destra, proprio sotto la finestra il cui unico scopo pareva
quello di creare spifferi, si trovavano una decina di bottiglie di
plastica di ogni forma e colore piene d'acqua. Almeno due volte a
settimana uno di loro riempiva una busta con le bottiglie vuote e
camminava fino al parco del quartiere vicino riempiendole, gratis,
dalle fontanelle.
Quando sei un minorenne in fuga scopri quanto i soldi
siano una priorità.
Vivere in una palazzina abbandonata ti da una grossa serie di vantaggi:
niente adulti a ficcare il naso, nessun contratto d'affitto, niente
bollette, in generale pare una grande idea e per esperienza personale
ogniuno di loro poteva confermare. Ma uno dei lati negativi di vivere
in una palazzina abbandonata e, in teoria, sul punto di essere demolita
è che tutte le piccole comodità come acqua corrente, luce, gas e
riscaldamento non esistono.
Grazie al cielo chiunque vivesse qui prima di loro aveva avuto la
pensata che spostre un intero bagno poteva essere un lavoraccio quindi
almeno da quel punto di vista avevano ancora un gabinetto, un lavandino
e una vasca da bagno! Ma senza l'acqua corrente avevano dovuto
adattarsi non poco.
La stanza rinominata camera da letto era proprio accanto al bagno,
piccola e con una sola finestra ben sigillata con lo scotch per evitare
spifferi. Il letto era formato da tre materassi stesi per terra coperti
con un lenzuolo, da un piumone pesante e un paio di cuscini troppo
colorati dalle forme improbabili.
Il salotto, che fungeva anche da ingresso, era la stanza più grande
della casa. Un vecchio tappeto era stato steso per terra e da dove era
seduta poteva facilmente vedere Tony e Bruce seduti su di esso, un
libro aperto tra di loro, discutere animatamente su un qualche
argomento che, Natasha ne era sicura, i bambini della loro età non
dovrebbero essere in grado di capire. Altri libri dai titoli più
disparati erano impilati contro il muro opposto alla camera da letto e
al bagno. Tra le due finestre era stata messa una vecchia libreria che
fungeva da armadio guardaroba, come dimostravano magliette e pantaloni
impilati disordinatamente sugli scaffali.
Si alzò dalla sedia prendendo lo scolapasta e la seconda
pentola poggiata accanto al fornello, poggiò tutto sul tavolo prima di
togliere la pasta dal fuoco e rovesciarla nello scolapasta posato sopra
alla pentola vuota. Recuperata la pasta cotta, tornò a metterla nella
pentola ormai svuotata unendoci i pomodori, svuotò il secondo pacco di
pasta nell'acqua ancora calda e tornò a metterla sul fuoco a cuocere.
«È pronta la prima pentola»
Non dovette neanche alzare la voce, il chiacchericcio dei
due bambini cessò immediatamente e Tony fu il primo ad arrivare in
cucina. Si arrampicò sulla sedia mentre gli posava il piatto davanti.
Bruce arrivò subito dopo prendendo possesso dell'altra sedia rimasta e
Natasha non ebbe nemmeno bisogno di girarsi per sapere che il libro
aperto sul tappeto poco prima era ora posizionato ordinatamente sulla
pila.
Si riempì uno dei piatti di plastica e alla luce del tramonto
newyorkese iniziarono a mangiare.
La porta d'ingresso cigoló poco dopo quando i primi
ragazzi rientrarono.
«Natasha! Bambini! Siamo tornati, abbiamo incontrato Steve e mio
fratello nel parco e vi avvisano che torneranno a breve!»
«Motivo in più per sbrigarsi a mangiare, Thor» affermò Clint con già un
piatto pieno di pasta tra le mani «Ammesso che tu non voglia stare a
digiuno. Pasta e pomodori?»
Natasha alzò un sopracciglio
«Non ti piace per caso? Penso che cambierai i tuoi gusti per stasera,
ammesso che tu non voglia stare a digiuno» lo scimmiottò. Clint
borbottò sottovoce infilandosi una forchettata di maccheroni in bocca.
«Non comportarti maleducatamente. Se ogniuno di noi mangerà la sua
porzione sono più che certo che ci sarà abbastanza cibo per tutti
questa sera»
«Abbastanza? Solamente per sfamare te e Steve bisognerebbe svuotare un
supermercato!»
«Tony...» lo riprese Bruce lasciando la sedia per avviarsi in salotto
«Sí, Brucie-bear?»
Il bambino arrossi fino alla punta delle orecchie sotto il ghigno del
piccolo genio ancora seduto sulla sedia.
«Non mi chiamare così» borbottó sorpassando velocemente Thor, la cui
grassa risata riecheggiava nell'appartamento.
«Posso mangiare anche per te quindi?»
Il biondo afferrò con uno scatto quasi animalesco il polso
dell'adolescente che si stava avvicinando alla pentola.
«Come dicevo prima: sono sicuro che ci sarà abbastanza cibo
per tutti questa sera se ogniuno di noi mangerà
la sua porzione»
«Cosa c'è di cosí divertente, Bucky?»
Steve poggiò la busta con le bottiglie piene nell'angolo della cucina
prima di avvolgere un braccio attorno alle spalle del moro che aveva
assistito alla scena.
«Thor! Spostati dalla porta imbecille, intralci il passaggio!»
Il biondo accennò una scusa lasciando passare il fratello e lasciò
andare il ragazzo tornando in salotto.
Clint afferrò al volo lo scolapasta seguendo Natasha e la pentola piena
d'acqua bollente in bagno.
Loki mise ordinatamente a posto le bottiglie d'acqua nel loro angolo e,
afferrato un piatto di plastica come tutti, si diresse in salotto. Il
gruppo si sedette in cerchio sul tappeto, alcuni con i piatti pieni
dopo aver svuotato la pentola in cucina, altri con i piatti vuoti ad
aspettare che i due adolescenti finissero di scolare la pasta nella
vasca in bagno, coscienti che l'acqua glutinata, ma calda, li avrebbe
attesi per lavarsi dopo cena.
Steve e Bucky stavano condividendo il piatto di pasta, mentre Loki
aveva direttamente optato per prenderlo dalle mani del fratello
iniziando a mangiare quando Clint uscì dal bagno con la pentola piena.
Natasha ci buttò dentro i pochi pomodori rimasti prima di riempire
un'altra pentola d'acqua da riscaldare sul fuoco per il bagno.
Dal bagno di sentivano gli schiamazzi di Tony e le,
occasionali, risposte di Bruce. Thor appoggiò il piatto a terra per
tirare fuori le banconote dalla tasca e immediatamente Clint allungò la
forchetta per rubargli qualche macchenore, o almeno ci provò, perchè
invece si ritrovò con il piatto mezzo vuoto, mentre il piatto di Loki
era diventato improvvisamente pieno di nuovo.
«Bastardo...»
Il giovane si limitò a ghignare con uno sguardo innocente infilandosi
una forchettata di pasta in bocca.
Natasha afferrò le banconote appoggiate per terra approfittandone per
sfilare anche quelle che Clint aveva in tasca, il ragazzo impeganto
com'era a mangiare e proteggere il suo piatto da ulteriori incursioni
non aveva decisamente abbastanza mani per darli alla rossa da sè.
«75 dollari» annunciò dopo un conteggio veloce
«In totale?»
Bucky scrollo le spalle «Comunque pochi, Steve»
«150 circa» rispose togliendo la pentola dal fornello e dirigendosi in
bagno.
«Non è poi così male»
Il moro mugnugnò qualcosa che Steve decise di prendere come un assenso.
Loki si alzò lasciando il secondo piatto ancora mezzo pieno e Clint si
ci avventò sopra con un ghigno
«Qualcuno vuole altra pasta?»
Thor sorrise al diciassettenne allungando il piatto e la pasta
rimanente venne divisa tra i due biondi.
_____N/A_____
Cercerò di non essere troppo prolissa, le note autrice serviranno
soprattutto come spiegazioni e/o apporfondimenti riguardanti il
capitolo.
Ora qualche informazione in più sui protagonisti. Il gruppo è composto
da:
-Tony (5 anni) e Bruce (7 anni) che
sono i bambini
-Loki (apparenza 13 anni), Clint (apparenza 15 anni), Natasha
(apparenza 16 anni), Steve e Bucky (17 anni) che sono gli adolescenti
-Thor (apparenza 19 anni) che è l'adulto di casa.
Loki, Tony e Bruce ovviamente sono i piccoli di casa e non lavorano, ma
non vanno neanche a scuola. Hanno un'istruzione soprattutto da
autodidatti essendo tutti e tre molto intelligenti, ma quando possono i
più grandi fanno a turno per insegnarli. Clint e Natasha sono i
"ladruncoli", non si fanno problemi a sfilare i portafogli dalle tasche
della gente e sono quelli che hanno vissuto sulla strada più di tutti e
per questo gli altri tengono in alta considerazione la loro opinone,
soprattutto quella di Natasha che si occupa degli aspetti più pratici
(contabilità, spesa, medicine, etc).Thor, Bucky e Steve sono i
"lavoratori", cercano per quanto possibile di vivere in modo onesto
saltando da un impiego in nero al'altro nel tentativo di portare a casa
qualche soldo.
L'appartamento in cui vivono è, ovviamente, un vecchio appartamento
abbandonato quindi niente affitto o bollette, ma anche niente utenze.
La cosa del fornello elettrico penso sia possibile (l'ho vista in una
serie tv una volta), ma non me ne prendo responsabilità se volete
provare a riproporlo a casa! Per quanto riguarda l'acqua scaldata in
pentola... funziona fidatevi, esperienza personale.
Ovviamente questo capitolo di introduzione era un po' noioso, lo so, ma
serviva per introdurvi all'ambientazione e ai personaggi. Non temete
che già dal prossimo capitolo entreremo nell'azione vera e propria. Vi
avviso che i capitoli saranno sempre di 1500/3000 parole massimo per
una questione di tempistiche (scrivo a lavoro, vedete voi...) e che
cercherò di tenere gli aggiornamenti su base settimanale il Mercoledì.
ATTENZIONE: cerco anche una Beta Reader disponibile a
revisionare i capitoli prima della pubblicazione. Sono richiesti
solamente una buona conoscenza del lessico e della grammatica italiana.
Se pensate di potercela fare fatevi sentire! In ogni caso se trovate
errori, orrori, discrepanze temporali o qualsiasi altra cosa che
pensate mi possa essere sfuggita non asitate a informarmi nei commenti,
il vostro aiuto è fondalmentale.
Ci vediamo nella sezione commenti o, mal che vada, la prossima
settimana!
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