Sotto la maschera bianca

di apeirmon
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Lo scienziato seduto alla scrivania posò il mento sulle dita incrociate: “Ho intenzione di riportare alla luce alcuni siti archeologici che potenzialmente rivoluzionerebbero la storia. Il denaro, per quanto irrisorio rispetto allo splendore delle antichità, mi è necessario in gran quantità per portare a compimento i miei traguardi. Posso assicurarle che verrà pagata profumatamente, signorina Foley, molto più che come assistente di laboratorio.”
“Perché ha scelto proprio me per aiutarla? Non ho abilità eccezionali in campo tecnologico. Se cerca collaboratori per ricerche archeologiche, però, il mio fidanzato è molto stimato dagli insegnanti e dal rettore Stone per i suoi studi in proposito.”
“Il lavoro che intendo affidarle è più (come dire?) antropologico. Le interessa?”
La ragazza dai capelli castani si portò una mano alle labbra: “Niente mi impedisce di tornare al mio lavoro attuale, una volta terminato, per cui: sì, accetto!”
 
Quando entro nell’appartamento, prima di richiudere la porta, osservo la stanza.
Proprio come immaginavo: al solito, l’uomo più importante della mia vita aveva passato la notte in bianco per soddisfare le sue curiosità su un argomento. Il suo berretto rosso è poggiato su una sedia.
Chiudo la porta delicatamente per non svegliarlo e mi avvicino ai fornelli per preparare il tè. Mentre sto versando l’acqua nel bollitore, lo sento alzarsi.
“Claire? … Oh, cielo! Sono già le 11!” si sorprende dopo un’occhiata all’orologio.
“Ben ritrovato, dormiglione!” gli dico allegramente accendendo il fornello. “Non preoccuparti, Hershel, ho pensato io a portare alla Gressenheller la prima parte della tua tesi! E ne ho approfittato per parlare al dottor Schrader di un possibile scavo.”
“Si tratta del nuovo lavoro che hai trovato?” mi chiede avvicinandosi.
“Esattamente! Il dottor Schrader era così interessato da aver programmato una spedizione composta dai suoi migliori studenti. Questo implica anche te, Hershel.” gli ricordo, sorridendo e chiudendo gli occhi.
“Ma come…? Perché non gli hai detto di chiedermi il permesso, prima?”
“Non mi va di vederti sempre sui libri: tu hai bisogno di studio sul campo!” rimarco.
Lo vedo abbassare lo sguardo e cedere alla curiosità: “Di cosa si tratta?”
Sorrido entusiasta: “Sembra che un’antica civiltà abbia nascosto una mappa, detta ‘della Purezza’ in cui è scritta la posizione di un luogo in cui prosperano molte specie ritenute estinte o mai riscontrate. Si trova in un bosco poco a nord di Londra.”
“D’accordo… Per quando è programmata la spedizione?” mi chiede, scegliendo una bustina del suo tè preferito.
“Domani.” rispondo, spegnendo il fornello.
“Do…Domani?!” si sorprende, evitando per poco di far cadere la bustina.
“Te l’ho detto che il dottor Schrader era entusiasta!” gli rispondo socchiudendo gli occhi e lasciandogli un sorriso.
 
Devo sbrigarmi: il museo ha rilevatori di posizione che si rinnovano ogni cinque minuti. Anche se li ho disattivati facilmente, non potrò riuscirci da dentro. L’unica soluzione è prendere in fretta la collana composta da nove dischi in platino.
Quando le arrivo davanti, prendo il tagliavetro a compasso da sotto al mantello nero e lo uso per forare la teca. Ma quando estraggo il manufatto, l’allarme inizia a suonare.
“Accidenti! Dev’essere provvista di microchip!”
Comincio a correre verso l’entrata, ma sento già le sirene della polizia. Quando arrivo in strada, mi circondano in poco tempo con le auto. Un uomo con grossi baffi e peli che gli escono dal colletto della camicia arriva di corsa.
“Nel nome di Scotland Yard, ti dichiaro in arresto!” mi si rivolge un ispettore alto con folte basette nere, che riconosco come ‘ispettore Carmichael’.
Ma, lanciato un fumogeno, mi appiattisco in uno spigolo concavo della parete e mi copro con il mantello.
“Dov’è finito?” chiede l’agente baffuto.
“Non può essere lontano! Cercatelo!” ordina l’ispettore.
Attendo che si siano allontanati, prima di togliermi mantello, cappello e maschera e dirigermi alla stazione della metro più vicina come borghese.
“Il piano ha funzionato come previsto. Ora, non mi resta che seguirli allo scavo.”
 
Alla stazione, ci avviciniamo a una persona chiamata ‘Clark Triton’, mentre saluta la moglie e il figlio di tre anni aggrappato al suo orsacchiotto.
“Speravo proprio di tornare a lavorare con te, Hershel!” confessa allegramente ad occhi socchiusi.
“Lo stesso vale per me. Ti trovo bene, Brenda. E tu devi essere Luke.”
Il bambino si ritrae dietro le gambe della madre.
“Non badarci, è timido e preferisce osservare piuttosto che parlare.” gli dice Brenda.
“Ottimo: significa che è curioso!”
“Tu, invece, devi essere Claire, la fidanzata di Hershel.” mi si rivolge la donna.
“Hai tratto le giuste conclusioni. Piacere!” le dico con un sorriso.
“Ma bene! Ecco i miei allievi più brillanti pronti a una nuova avventura!” ci si avvicina quello che ho conosciuto come ‘il dottor Schrader’, con capelli e barba biondi.
“Sarà sempre un piacere, Andrew.” gli risponde il suo studente sbarbato.
“Allora cominciamo a sceglierci un vagone. Ciao, tesoro. Tornerò presto, Luke.”
Subito dopo questi saluti, saliamo sul treno per trovare posto.
 
Quando scendiamo dalla carrozza, ci vuole mezz’ora di cammino per arrivare al luogo in cui vari operai stanno scavando. Il travestimento mi rende difficile respirare, ma la collana è al sicuro sotto i vestiti e il freddo non è eccessivo.
A un tratto, uno degli uomini esclama: “Professore, guardi cosa abbiamo trovato!”
Ci conduce a una piattaforma bianca e rettangolare ancora sporca di terra. Mi accovaccio per vedere meglio le iscrizioni incisevi e mi accorgo di varie piastre rappresentanti insetti con le zampe insolitamente divaricate.
“Dev’essere una lingua antichissima!” esclama il mio collega.
“Infatti: saranno sicuramente le istruzioni per trovare la Mappa.” dico, accarezzandomi la barba finta.
“Ogni enigma ha una soluzione. Dunque, c’è scritto: ‘Uno sciame, per funzionare, ha bisogno che ogni componente controlli il fianco di un altro’. Le estremità delle zampe formano degli esagoni regolari, quindi, voltando le zampe centrali esattamente sul punto medio dei lati che collegano quelle anteriori di un altro insetto e considerando tutte le posizioni… Vediamo.”
Sorprendendomi dell’abilità e delle conoscenze di questo giovane archeologo, che già ritenevo a un ottimo livello, lo osservo ruotare le figure dei vari insetti, finché non è soddisfatto del risultato.
Improvvisamente, la piattaforma comincia a scorrere, mostrando una scalinata ornata da gemme luminose.
“Come conoscevi quella lingua, Hershel?” gli chiede la persona che l’ha coinvolto in questa ricerca.
“L’ho già trovata durante la mia giovinezza, ma ora proseguiamo.” replica lui cominciando a scendere le scale.
 
Quando arriviamo in fondo alla lunga scala, ci troviamo in una stanza cubica tempestata di gemme lucenti con una colonna al centro a reggere il soffitto. Qua e là ci sono statue e oggetti di cui non conosco la funzione. In ciascuna delle pareti senza lo sbocco per la scala si affaccia un corridoio.
“Bene, io direi di separarci per esplorare tutto, prima di studiare i reperti singoli. Claire, ti dispiacerebbe andare a destra, mentre io e Clark prendiamo la strada a sinistra?”
“Come vuoi, Hershel.” gli rispondo, cominciando a imboccare un corridoio.
“Allora, io andrò avanti ad esplorare.” ci annuncia l’unico per cui non era stata decisa una direzione.
Quando esco dal breve corridoio, mi ritrovo in una stanza identica alla prima, tranne che per gli oggetti, vagamente diversi dai precedenti. Inizio a esaminarli alla ricerca di un indizio per trovare la Mappa, ma non riesco a trovarne, quindi passo al corridoio sulla sinistra rispetto al precedente.
Ma anche lì è la stessa situazione, a parte il fatto che ci siano corridoi ovunque tranne che sulla parete a destra relativamente a quella del mio ingresso, sulla quale noto che le gemme sono concentrate lontano dagli spigoli.
Al centro?
Sposto lo sguardo sulla colonna e noto una fessura abbastanza larga per infilarci le dita alla base, quindi capisco cosa devo fare. Procedo nel corridoio davanti a quello che ho già preso e arrivo alla quarta stanza sempre simile alle altre, dove incontro uno degli archeologi che mi hanno accompagnato, appena uscito dall’unico altro corridoio che si affaccia nel locale.
“Dottor Schrader. Ha trovato indizi per la Mappa?” gli chiedo.
“Purtroppo no… Ma ci sono statue e reperti in abbondanza da esaminare!” esclama.
“Meraviglioso! Sono contenta per Lei.” gli dico sorridendo e chiudendo gli occhi.
Subito dopo, gli altri due componenti del gruppo ci raggiungono.
“Hershel potrebbe aver trovato il modo per arrivare alla Mappa.”
“Davvero?! E come hai fatto?” gli domanda l’organizzatore della spedizione.
“Oh, non sono poi così abile. Si tratta solo di osservare attentamente. Vedete: questo sotterraneo è composto da nove stanze distribuite in file di tre e ciascuna ha una colonna centrale con una piccola rientranza in basso, della taglia di una moneta. Quando stavamo arrivando, ho sentito un tintinnio provenire dai vestiti di Clark, così gli ho chiesto di mostrarmi quell’oggetto, poco fa. Ebbene, si trattava di una collana composta da nove dischi in platino della stessa taglia, che si inseriscono perfettamente nelle fessure sotto le colonne. Ora, se…”
Ma, mentre sta avvicinando uno dei dischi alla base grigia, viene interrotto da un uomo con peli che gli spuntano sopra il colletto che corre in nostra direzione. L’uomo gli sbatte contro, facendo rotolare sul pavimento ben quattro di quei dischi.
 
“Agente Grosky!” esclamo. “Cosa ci fa qui?!”
“Quando ha saputo che una spedizione archeologica era diretta qui, l’ispettore Carmichael mi ha chiesto di verificare che non sia stata usata per esportare un artefatto rubato da un museo. Ma quelle non sono parti della collana rubata, Layton?” chiede guardando i pezzi di platino.
“Non lo so, ma devo chiederLe di lasciarceli ancora qualche minuto, prima di verificarlo. Sono essenziali per scoprire i segreti di questo posto. Non Le dispiace, vero?”
“Sono sicura che ci metterà poco. La prego, agente.”
“Be’, immagino si possa aspettare qualche minuto.” è la sua risposta.
“Ma come facciamo a sapere quali dischi vanno inseriti in ciascuna stanza?” chiedo. “Ora sono tutti sparpagliati. E sono identici!”
“Non completamente: i fori per il filo che li legava sono disposti a distanze diverse a seconda della posizione nella collana. Più sono vicini, più quel pezzo era centrale; inoltre, ho già usato tutta la parte sinistra della collana. Di conseguenza, posso stabilire le posizioni di quelli che non ho ancora inserito. State a guardare.”
Quando anche il disco centrale viene spinto nella colonna della stanza più interna, il capitello della colonna comincia a proiettare delle immagini della Gran Bretagna sul soffitto.
 
“La Mappa della Purezza!” esclamo. “Sei stato incredibile, Hershel!”
“Grazie, ma prima di continuare vorrei chiarire una questione che si è protratta fin troppo. Tra noi c’è qualcuno che ha finto di essere un’altra persona camuffandosi e si è introdotto in questa spedizione nella speranza di ottenere la Mappa della Purezza. Qualcuno che voleva il mio aiuto per trovarla.”
Mentre parla, tutti e quattro lo fissiamo, in attesa della dichiarazione definitiva.
Poi passa l’indice davanti a sé: “E quel qualcuno siete tutti voi!”
Lo guardo con un sorriso e mi tolgo la maschera di Clark Triton con modulatore vocale: “Ormai il nostro contratto è terminato, signor Descole.”
 
Dopo aver fissato l’uomo che credevo essere il dottor Schrader, mi sale spontanea una risata breve ma frenetica: bramo di essere smascherato! Infilandomi il cappello del mio costume, preso dai seni finti, premo con la testa il pulsante che sostituisce i vestiti da donna con quelli neri che adoro, fa scorrere il mantello dal colletto e trasforma in una bianca e più compatta la maschera di Claire Foley.
“Complimenti, Layton! Quando hai capito che non ero la tua fidanzata?” gli chiedo.
“Appena mi hai parlato della spedizione. Vedi, Descole, nonostante tu abbia osservato attentamente il suo comportamento, hai sottovalutato un dettaglio: la vera Claire socchiude gli occhi nel sorridere solamente se ha detto qualcosa che potrebbe imbarazzare chi ha davanti. Quando mi hai detto che Andrew era entusiasta per la spedizione, avresti dovuto tenerli aperti.”
Non so se essere insoddisfatto per il mio errore o essere orgoglioso per la sua deduzione. Ma dopotutto, le abitudini umane non mi hanno mai interessato.
“Inizialmente volevo scoprire dove avevi nascosto Claire e sono stato al gioco, ma quando Clark non ha baciato Brenda per salutarla, ho capito che lo impersonava un complice non esperto in travestimenti. Ma perché avresti ingaggiato un principiante per travestirsi da un archeologo esperto? La spiegazione che più mi ha convinto era che avessi bisogno che una persona in stretti rapporti con me ti guidasse in caso di necessità per non essere scoperto da me dopo che eravamo arrivati qui. Hai anche incaricato Claire di rubare e portare la Collana della Purezza custodita al British Museum fino a stanotte. Sì, ne sono a conoscenza: il vero agente Grosky mi ha avvisato stamattina e io gli ho consigliato di seguirci di nascosto con altri suoi colleghi. Ora sono fuori che aspettano.”
“Quindi questo è un suo complice!” esclama il presunto dottor Schrader indicando il falso agente Grosky.
“Proprio così, ma non è stato più difficile scoprirlo rispetto a un archeologo a cui ho mostrato gli stessi caratteri che costituivano l’enigma per entrare qui. Giusto, Paul?”
Il mio compagno è velocissimo: lanciato un fumogeno, attiva il robot a forma di talpa che aveva disposto sotto il complesso di stanze sotterranee.
In un secondo, afferro la traditrice ed entro nell’automa con il mio aiutante.
“Tienila ferma.” gli ordino, mettendomi ai comandi.
Ora che ho scattato le foto della Mappa, è il momento di demolirla definitivamente!
 
“Claire!” sento urlare Hershel e Paul all’esterno, mentre la persona vestita da agente Grosky mi tiene ferma con mani dure come l’acciaio, evidentemente in qualche lega.
“Cosa sta facendo? Ho rispettato il contratto, adesso mi lasci andare!” dico a Descole.
“Non hai recitato la tua parte da copione, e a me irritano le opere imperfette. Ora rimarrai mio ostaggio finché non avremo distanziato Scotland Yard.” mi risponde, mentre manovra le braccia meccaniche del suo robot per squarciare il soffitto.
“Anche tu non hai imitato bene me.” replico, mentre ascolto le macerie piombarci attorno.
“Questo perché non mi hai precisato le tue peculiarità emotive. Un motivo in più per annullare l’accordo. Anche se credo che il tuo obiettivo principale sia stato raggiunto. Layton ha riscoperto l’importanza degli studi sul campo, adesso.”
“Infatti, ma questo non significa che ti lascerò fuggire!” gli grido.
“È felice?”
La sua domanda mi lascia di stucco. Sta parlando di Hershel?
“Perché ti importa? Cos’hai a che fare con lui?”
“Non gli gioverebbe se lo sapesse. Allora, hai intenzione di rispondermi?”
Quando ho incontrato quest’uomo, ho avuto una buona impressione. In fondo sta solo chiedendo se è felice. Certo, potrebbe usare la mia risposta per manipolarlo come ha fatto con me, ma so perfettamente che dietro la maschera di un colpevole c’è sempre uno sguardo sofferente. Così, decido di rispondergli.
“Se sono riuscita a staccarlo dagli studi teorici, credo proprio di sì.”
Intravedo un sorriso sotto la maschera bianca.
 
“Grazie!”
Aziono le leve per la propulsione aerea e la trapanazione del soffitto. Il robot si muove bruscamente verso l’alto, e sento il pavimento premere sotto i miei piedi. Dai vetri vedo la luce del giorno filtrare tra gli alberi e una squadra di poliziotti appena fuori dalla scalinata. Quando sarò abbastanza lontano, potrò liberarmi della scienziata, tornare sotto terra e fuggire riempendo di nuovo la galleria di terra.
“Questi incapaci non riuscirebbero a trovare neanche una foglia in questo bosco!”
I razzi propulsori ci portano sopra gli alberi. Già assaporo la mia prossima scoperta.
Ma all’improvviso, le ruspe che prima circondavano la scalinata arrivano alla stessa quota e cominciano ad urtare la mia invenzione.
“Ma che significa?!”
 
Il macchinario si inclina drasticamente e l’uomo che mi trattiene perde la presa, scivolando contro il muro. Pure Descole cade e rotola lontano dal quadro di comando, ma io riesco a piantare il tagliavetro, che lui stesso mi ha dato, sul pavimento e a scalare la parete in pendenza mantenendomi alla ventosa del compasso. Con un calcio colpisco una delle leve a terra e, subito, i motori si spengono.
La caduta è un climax di preoccupazione, che finisce con un tonfo assordante, un infrangersi di vetri e me sbalzata sul sottobosco.
“Claire! Stai bene?” sento chiedermi Hershel mentre mi aiuta ad alzarmi.
“Ah! Sapevo che le modifiche alle ruspe mi sarebbero servite!” esclama Paul trionfante, toltosi il travestimento da Andrew Schrader. “Quel cartoccio non otterrebbe neanche il brevetto!”
“Prendetelo, presto!” ordina l’ispettore Carmichael ai suoi agenti, che si infilano dentro la talpa meccanica. Ma ne escono quasi subito senza nessun altro.
“Qui dentro è tutto vuoto!” afferma l’agente Grosky.
“Cercate a fondo! Dev’esserci un nascondiglio. E Lei, invece? Dove si trova il vero dottor Schrader?” chiede l’ispettore a Paul.
“L’ho semplicemente impegnato a leggere delle mie ricerche. Conoscendolo, ero sicuro che si sarebbe dimenticato di andare a lavoro. Quindi ne ho approfittato per ricambiare il favore e svolgere il suo lavoro.” racconta lui a braccia conserte.
“Grazie per avermi salvata, Paul.” gli dico con il mio sorriso ad occhi chiusi. Quando li riapro, lo vedo steso a terra, privo di sensi.
“Dovremo accontentarci di incriminarlo per furto di identità. Portatelo via.”
Sotto il mio sguardo impotente, vedo alcuni agenti trasportare Paul via dalla radura.
“Non preoccuparti: dato che al momento è disoccupato e non ha danneggiato nessuno, non dovrà pagare nulla. Piuttosto, sto pensando a Clark…”
“Non credo che Descole gli abbia fatto del male. Nonostante tutto, credo sia quasi un gentiluomo.” lo rassicuro con un sorriso a occhi aperti.
 
Una miniatura del robot schiantatosi nel bosco procedeva rapidamente sotto terra con due passeggeri a bordo.
“Senza l’aiuto di Layton, trovare il Giardino della Guarigione sarebbe stato molto più duraturo, non pensi anche tu?” chiese Descole a un basso uomo barbuto.
“Certamente, Maestro.”
“E poi…” sorrise Descole “ho trovato una futura cognata.”
 
Layton sfogliava il quotidiano sulla scrivania sorseggiando del tè, mentre Claire scriveva una relazione al computer sul tavolo.
“Sembra che la Collana della Purezza sia stata ricomposta e resa al museo cui l’hai rubata.” commentò l’archeologo.
“Fortuna che ero mascherata durante il furto!” replicò lei. “Dimitri mi ha scritto che interromperà il progetto a cui sta lavorando finché non torno in laboratorio, ma ormai ho deciso. Ho bisogno di una pausa di almeno un anno. Forse dieci.”
“Be’, se vuoi puoi aiutarmi a trovare il leggendario Palazzo Voltato, che sembra fosse stato costruito a testa in giù. Clark sembra sicuro di aver trovato il luogo in cui è nascosto.” fu la proposta di Layton.
E così, puntualmente ostacolati da colui che si farà chiamare ‘Don Pablo’, i due innamorati si impegnarono a trovare prove di antiche civiltà evolute e a risolvere sempre più intricati enigmi.
 
 
Note dell’autore:
La respirazione sotto il costume è resa difficoltosa perché le femmine respirano con il petto, avendo l’utero e non potendo abbassare il diaframma come i maschi.




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