Bone Machine

di Violetta_
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Peluche










Era una normale serata alla Maison Mokuba. Il tempo era mite e c'era un piacevole silenzio nell'aria.

All'interno dell'appartamento al secondo, o terzo, piano c'era un piacevole tepore che accolse Shiho non appena aprì la porta.
La ragazza gettò la borsa sul divano e si tolse la giacca.

<< Ehi... >> emise con tono stanco e il suo solito cipiglio irritato.

Haro le andò incontro scodinzolando e il suo umore cambiò all'istante.

<< Ciao piccolo tesoro mio >> disse chinandosi a coccolarlo con un adorabile sorriso.

Rei, che stava cucinando, fece un sorrisino tirato.

Certo. Lui era piccolo tesoro mio.

<< È quasi pronto >>
<< Haaai... >> annusò l'aria << ...che profumo. Cos'è? >>
<< Risotto. Prendi qualcosa da bere dal frigo? >>


La ragazza annuì e si avvicinò al frigo prendendo dell'acqua e una bottiglia di vino, poi finì di apparecchiare la tavola.

<< Oggi Santana andava a mille e nella fretta ho dimenticato il caricabatteria del pc al dipartimento. Mi presti il tuo? Dopo cena devo studiare >>

Rei continuò a girare il cucchiaio nella padella ma rallentò i movimenti.

<< Eeetto... si... è di là. Vado subito >>
<< No tranquillo vado io >>


Il ragazzo si girò a guardarela e poi torno a girare il riso in padella.





*




Per "di là" il ragazzo intendeva il suo studio.
Era l'unica stanza in cui Shiho non era mai entrata dato che generamente era chiusa.
Fece due passi senza accendere la luce sfruttando quella della cucina e si guardò intorno: come era facile da immaginare anche lì l'ordine era imperante e trovò subito quello che stava cercando.

Trovò anche un'altra cosa che le fece strabuzzare gli occhi.

Nonostante fosse ben arredato, nell'appartamento dell'agente Furuya non c'erano molti effetti personali: nessuna foto, nessun soprammobile, nessun oggetto che lo identificasse.
Però, posto sulla scrivania del suo studio, c'era un peluche. Un gatto calico per la precisione.

Lo prese rigirandoselo tra le mani ed uscì dalla camera.

<< E questo? Carenze d'affetto Furuya? >>

Il velo di malinconia che riuscì a scorgere per un istante nei suoi bei occhi azzurri le fece pentire subito di aver fatto quella battuta.

<< Un uomo può sentirsi davvero molto solo in questa città... >> rispose lui con tono teatrale e vagamente comico << ... dai vieni. È pronto >>

Shiho battè le palpebre un paio di volte, probabilmente era stata una sua impressione a causa della stanchezza e quello era solo un giocattolo di Haro.
Si affrettò a posare l'oggetto sul divano e si mise a tavola iniziando a mangiare quel delizioso piatto.

Haro mangiava dalla sua ciotola vicino la finestra.

<< Sai quando saranno pronti i risultati degli esami per il mio caso? >> domandò Rei versando un po' di vino nel bicchiere.
<< Settimana prossima >> disse Shiho per poi prendere due sorsi di vino.
<< Ah >> disse con tono deluso << ... non c'è modo di accellerare i tempi? >>

La scienziata lo fissò severa.

<< Sai che non è possibile >>

Lui le rivolse uno dei suoi sorrisi ammalianti.

<< Eddai tu sai fare tutto >>
<< Lo so ma ci vuole tempo >>
<< Antipatica >>
<< Adularmi non servirà a nulla >> disse lei con un sorrisetto.

Haro si mise a fissare il peluche ma non osò toccarlo. L'ultima volta che si era avvicinato Rei l'aveva rimproverato severamente.














Angolo dell'autrice.

No. Non spaventatevi ragà, sono viva.
Spero che il capiroletto vi sia piaciuto. Grazie a tutti i lettori.
A presto ciao.
Baci baci.


Violetta_





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