All’ingresso
di un bosco, tra le fronde scosse violentemente da un forte vento, si staglia
all’orizzonte un’ombra, che avanza con passi cadenzati, stanchi e
pesanti.Avvicinandosi la figura prende una forma distinta…un ragazzo con un
grosso zaino sulle spalle ed un grosso ombrello tra le mani, illuminato, come il
resto del paesaggio, dagli sprazzi aranciati di un tramonto autunnale. Gocce di
sudore gli imperlano la fronte ed i suoi occhi sono seri e fissi,pieni di rabbia
che malcelano il panico e la disperazione.
“DOVE DIAVOLO SONO STAVOLTA?!?HOKKAIDO?!?SHIKOKU?!?KYUSHU?!?”
Ryoga, l’eterno disperso, si gira intorno speranzoso come
se si aspettasse di trovare le risposte alle sue domande scritte sulle cortecce
degli alberi.
“Tra poco sarà buio…non mi va di continuare a girare a
vuoto di notte…meglio accamparsi qui.”
Il ragazzo toglie lo zaino e comincia ad armeggiare con la
tenda, e nonostante lo zelo, un forte colpo di vento fa scivolare via due dei
paletti tra i cespugli.Dopo mezz’ora di ricerca inutile comincia ad avvertire
i primi brividi di freddo, e raccolti dei rami secchi, accende un piccolo
fuocherello e vi si accuccia accanto, con il mento sulle ginocchia, a fissare le
fiamme che guizzano.
“Di nuovo perso in chissà quale angolo del mondo…e
come se non bastasse senza i paletti per piantarla sono anche senza tenda!La mia
cattiva stella non mi abbandona mai…la mia vita era già una tragedia con il
mio pessimo senso dell’orientamento, la mia timidezza…e a finire di
rovinarmela ci è voluto Ranma!”
**Ranma…già
Ranma.Il mio alter ego, il mio eterno rivale, sempre con una marcia in più, che
si permette di farla soffrire, che ha dimenticato me e la nostra sfida gettando
nel cesso anni di ricerche e patimenti, che mi ha spinto nella fonte che mi ha
cambiato per sempre la vita, che mi ha sempre deriso, imbarazzato, umiliato!!
Uno stupido opportunista arrogante, cosa può saperne di me?Se solo riuscisse a
capire quello che provo io…ma cosa gliene importerebbe?**
Ma in fondo, sapeva che non era vero.La sua mente era già
tornata ad un paio di giorni prima…
Era una notte così calma e tranquilla, da sembrare
assolutamente irreale, pensando soprattutto al trambusto di solo poco
prima…era riuscito dopo settimane a tornare alla palestra dei Tendo,
stringendo con speranza e determinazione dei souvenir e quella lettera frutto di
notti insonni…aveva attraversato radure e paludi, sopportato il sole cocente e
temporali…ma stavolta sì, ne era sicuro, sarebbe andato tutto bene!
Sarebbe riuscito a dichiararsi!
Ma poi come al solito tutto era andato storto…quel
maledetto bastardo si era di nuovo intromesso nelle sue faccende!L’ aveva
nuovamente umiliato e fattogli fare la figura dell’idiota per quella lettera
tutta bagnata e dall’ inchiostro sbavato, ormai illeggibile…
E adesso era lì sul tetto, nel silenzio che cullava la
città addormentata a fissare la forma piena e tonda della luna. D’un tratto
gli era comparsa accanto l’ombra inconfondibile di un ragazzo con il codino e,
decisamente infastidito della sua presenza, si limitò a voltarsi dall’altro
lato per manifestarlo. Ranma però aveva fatto finta di nulla, ed ora sedevano
entrambi a fissare il vuoto, persi nei propri pensieri…
Fu
Ranma a rompere per primo il silenzio:
“Non c’è bisogno di fare così…sei stato tu
l’idiota con la lettera illeggibile…e poi quel maschiaccio insensibile non
capirebbe la dichiarazione d’amore del suo P-chan neanche se le facesse lo
spelling!”
“Non ho nessuna intenzione di continuare ad ascoltare i
tuoi latrati,dannato cagnaccio….
…Ti saluto, io riparto per un viaggio.”
Ryoga aveva già indossato lo zaino ,e stava già
preparandosi a saltare, quando la voce insolitamente flebile e ferma di Ranma lo
costrinse a fermarsi
“Cosa significa essere soli?”
“Cosa?”
“Voglio dire…tu viaggi da sempre tutto solo per il
Giappone…come sapresti spiegare la solitudine?”
Così , improvvisamente!Tutto si sarebbe aspettato uscire
da quella bocca , ma mai una richiesta così assurda!
Era rimasto così,bloccato.Inizialmente l’aveva assalito
la rabbia , e forse dargli un pugno e mandarlo a quel paese sarebbe stata la
soluzione più opportuna,visto che probabilmente aveva solo intenzione di
provocarlo e di prenderlo in giro…ma i suoi occhi…erano seri e come velati
di malinconia, che aspettavano una risposta.
Ma lui no,non sapeva cosa dire ,aveva voltato le spalle a
quell’imbarazzante silenzio ed era rimasto in quello stato di shock mentre già
sentiva il vento scompigliargli la frangia mentre saltava di tetto in tetto.
E adesso che stava fissando le fiamme agitate dal vento
,quella domanda era tornata a giragli nel cervello.
“Cosa significa essere soli?”
Una domanda così fuori dal contesto,quasi illogica
,completamente irrazionale,buttata lì quasi a caso…
Eppure…eppure non aveva saputo rispondere nulla , neanche
a sé stesso,perché in fondo non aveva mai riflettuto sulla sua solitudine.
Ma adesso guardava criticamente tutta la sua vita…
**Anche nei momenti più duri non avevo mai pensato alla
mia solitudine.Mi arrabattavo alla ricerca della strada giusta, e questo
occupava tutte le mie risorse…e adesso che ho una meta specifica…la voglia
di tornare a rivedere Akane, l’idea di tornare ad essere stretto nelle sue
braccia…
M vivere con un fantasma nella mente significa davvero
sconfiggere la solitudine?Che scopo può essere averla accanto a me con un corpo
che non è il mio,ed i miei “Ti amo” non sono che grugniti?
Posso davvero accontentarmi di questo?
E’ vero ,sono solo…così dannatamente solo!!
Anche da bambino, così solo in quella casa (quando
riuscivo ad arrivarci) con i miei che impiegavano mesi per ritornare a casa,
senza amici e senza un maestro ad insegnarmi e ad alimentarmi la passione per le
arti marziali,senza una ragazza che mi amasse…anche l’amore di Akari forse
non è che una chimera?Quante volte ho avuto la possibilità di vederla?! Sì,presto
anche lei si stancherà di me!**
Il vento continua sempre più forte a soffiare, e nei i
rumori notturni Ryoga si stringeva sempre più nel sacco a pelo.
Tra le lacrime che gli sgorgavano ora calde sul viso,gli
torna in mente lo sguardo di Ranma in quel momento.Il suo tono di voce poteva
sembrare quasi noncurante,ma quegli occhi…nonostante la loro fermezza
sembravano tradire una certa impazienza.
**Perché voleva sapere una cosa del genere?Era un modo per
esprimermi la sua compassione?Era pietà quella che provava?O forse…forse
anche lui è tanto solo e ha paura a dare questo nome alle sensazioni che prova?
Tsk!Come può sentirsi solo?Ha sempre vissuto con suo
padre, che gli è stato sempre accanto e che gli ha insegnato le tecniche più
segrete della sua scuola, vive in una casa dove l’allegria non manca mai,
tante bellissime donne (ed altrettanti uomini, eh eh!nda) l’adorano…e poi
lui ha Akane…può averla accanto a sé per quello che è, e nonostante il suo
comportamento da bastardo lei lo ama incondizionatamente!
Come può sentirsi solo quando una miriade di persone gli
orbita intorno?Si può soffrire di solitudine sia quando si è circondati da
troppo amore sia da troppo poco?
Oppure voleva conoscere i lati positivi della solitudine?
Perché sì, di lati positivi ce ne sono…
Da soli si può rifletter su tutto , indagare a fondo sé
stessi…ma fino a che punto?
Non è solo relazionandoci con gli altri che riusciamo a
conoscere noi stessi veramente a fondo?**
Gli altri…
D’improvviso in sequenza gli passano per la mente tutti i
visi degli amici,dei rivali ,degli nemici, delle tante persone conosciute
viaggiando….
**Le espressioni dei loro visi ,le avventure trascorse, le
battaglie affrontate….
La passione nelle scaramucce con Ranma , il duro
allenamento con Obaba,le feste di Bianconera quando ritorno a casa, i pensieri
un po’ affettati ma gentili di Ukio, il calore nei sorrisi di Akane e di Akari…
Perché sono stato così cieco?Perché mi sono lasciato
trasportare nell’infinito buio della depressione?
Finché c’è qualcuno che aspetta il mio ritorno, che è
contento di rivedermi,finché sono anche in minima parte presente nella sua
mente…non sono solo.
Anche senza radici ,senza un posto che mi appartenga
davvero ,tormentato dalla sfortuna,finche ho tanti ricordi e l’aspettativa di
rivedere tutti coloro che mi aspettano…non sono solo.
Il mio bagaglio è più leggero , la notti sono meno scure
e meno fredde quando a riscaldarti ci sono dentro il cuore le immagini di tutti
quelli che fanno parte della mia vita…
Non so spiegare la solitudine…perché no, non sono mai
stato solo!**
E con le prime luci del mattino,gli occhi rossi e gonfi di
Ryoga si chiudono pian piano e sprofonda nel sonno con un sorrisino consolato
abbozzato sulle labbra.Sente il calore diretto sul viso mentre è perso nei suoi
sogni quando una voce lo riporta alla realtà.
“Ryoga!Che diavolo ci fai nel parco?”
Aprendo gli occhi a fatica ,vede ombrato davanti a sé la
sagoma di Ranma
“Ma sei rimasto qui solo tutta la notte senza
tenda?!Perché non sei rimasto a casa Tendo?
Si alza , e sotto gli occhi allibiti di Ranma ,lo abbraccia
con forza.
“Hai ragione, sarei dovuto venire da voi…ma non sono
stato solo…non mi sentirò mai più solo.”
FINE
That’s all folks!!!Vi prego abbiate pietà!Aspetto
qualche commentino…
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