Within

di Freaky_Frix
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Within
Il sole è tramontato da un pezzo. O magari non è mai sorto, chissà.
Torni a casa in fretta, entri sbattendo la porta. Ti liberi di borsa, sciarpa e cappotto, ti abbandoni sul pavimento, con la schiena contro il letto. C’è qualcosa che non va.
Ti tremano le gambe, e le braccia, e le labbra, e non si fermano. Lo stomaco ti fa male, come la testa, come il petto.
Il petto: perché è così pesante? Sembra quasi che qualcosa si muova lì dentro, strisci, punga.
Chiudi gli occhi, speri che si dissolva. Ma non succede. Ti poggi le mani sulle guance: sono due pezzi di ghiaccio. D’impulso ti alzi. Deve andare via, deve andare via. Inizi a spogliarti, un pezzo dopo l’altro. Il freddo ti abbraccia, ma non riesci a sentirlo per davvero.
Corri in cucina, apri il cassetto, prendi il coltello, quello buono, e lo soppesi. La lama ti saluta illuminandosi. Ricambi il saluto con lo sguardo, che ne percorre lentamente il filo. Vai in bagno e ti piazzi di fronte allo specchio: non senti nulla. Forse hai la pelle d’oca, ma che importa?
Movimento lento, marcato: il coltello bacia con passione la tua pelle, lasciando un sentiero rosso dai tuoi seni fino all’ombelico.
Appena finisci abbandoni la lama nel lavandino, come un cattivo amante. Il sangue esce copioso, ti tinge di vita, la tua stessa vita, che però non riesci ancora a sentire tua. Il mostro striscia ancora, si agita.
Perché non se ne va?
Avvicini l’indice al solco scarlatto, lo accarezzi quasi: ma non puoi più sopportare, così immergi il dito nelle dense acque di cui tu sei la sorgente, e percorri lo stretto letto di quel fiume. Riesci a sentire chiaramente lo sterno, e poi l’oceano. Così vasto, così oscuro,
Ti ci immergi completamente, nonostante la resistenza iniziale, e tocchi la parte più intima di te: così morbida, così pulsante.
Così viva.




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