Linea
di demarcazione
Cap.
1 – Dentro il confine
L’indomani
del tuo primo giorno a Hogwarts è giunto splendente come il
cielo
grigio di Londra non potrebbe mai essere.
Cammini
a testa alta fra i corridoi, sfoggiando orgoglioso lo stemma della
tua Casa d’appartenenza.
Perché
per un attimo, in cuor tuo, hai temuto di fare una
fine
diversa.
Mollemente
adagiata sul tuo fianco, la tua borsa a tracolla reca con sé
un
prezioso tesoro: un libro di Rituali Magici Antichi. Nascosto
prontamente alla vista di tutti e così vetusto che
impiegherai anni
a tradurne la lingua.
Tuo
padre te lo ha fatto recapitare pochi minuti fa, alle sette precise,
accompagnato da una lettera.
“Figlio,
è con immenso orgoglio che ti faccio dono di questo prezioso
libro.
Appartiene alla nostra Famiglia da molte generazioni, passato di
padre in figlio, fino a giungere a te. Siine
fiero e
fanne buon uso, come un vero Black che si
rispetti.
Tuo
Padre.”
Con
occhi splendenti rileggi la lettera per l’ennesima volta, per
essere certo che esista, perché sia un monito a non
percorrere
strade alternative. E prometti a te stesso di mantenere viva la
tradizione di leggere le pagine del libro ogni mattina alle sette
precise, per sentirti più vicino a lui, ai suoi insegnamenti.
«È
il sapere che illumina le menti,» diceva sprezzante tuo padre
all’indirizzo dei Babbani, stigmatizzandoli per la loro
ignoranza,
«e il potere è racchiuso nei libri.»
Per
questo, tutte le mattine, alla sette precise, ti sedevi in salotto
accompagnato da una buona lettura atta a forgiare le basi per il tuo
futuro.
«E
così sei uno di loro.» Il risentimento di tuo
fratello, appena
sopraggiunto dalla direzione opposta, non scalfisce minimamente
l’esaltazione che provi nel sapere di essere finalmente
apprezzato
da tuo padre.
Di
essere l’unico degno erede.
Lo
fulmini con gli occhi socchiusi, il mento rivolto verso
l’alto,
perfettamente conscio della tua nobile postura. Snudi i denti e
sillabi cattivo che non parli con la feccia e la
tua gioia non
ha eguali nel vederlo ritrarsi umiliato e ferito, seppur non
sconfitto.
«Non
sono io a essere fuori posto,» lo rimbecchi deciso, volti le
spalle
e te ne vai, lasciandolo lì, al centro di una strada
invisibile che
mai incrocerà la tua.
Solo
come un paria.
Ora
ne sei certo. Dall’altra parte della linea di demarcazione,
Sirius
cammina su un terreno minato. È il tuo alter ego che
sbiadisce piano
piano. Che viene inghiottito da tutto ciò che tu non sei.
«Ti
pentirai! Oh sì, che ti pentirai!» urla il
Grifondoro
come obolo.
Ma
tu non ci fai caso. Non sei più un bimbetto che si faceva
intimidire
dal suo sguardo di fuoco. E ogni mattina alle sette precise, il nuovo
giorno che nasce ti vedrà chino sul libro che segna un passo
in più
verso quel Destino così eguale eppur parallelo a quello
intrapreso
da Sirius,
Il
non più tuo fratello.
‘Si
scorge sempre il cammino migliore da seguire, ma si sceglie di
percorrere solo quello a cui si è abituati.’ (
Paulo Coelho ).
Note
dell’autrice: Essere secondogeniti non
sempre porta a dei
riconoscimenti. Regulus questo lo sa. Assecondando suo padre spera di
ottenere almeno il suo rispetto. Avrà molto di
più quando Sirius
finirà tra i Grifondoro, perché per i Black solo
un Serpeverde è
degno di diventare l’Erede.
Questa
storia partecipa al contest ‘In breve: Il Contest delle
Triadi’
indetto da Ayumu7 sul forum.
Ho
scelto la Triade: 7 a.m. / Libro / Destini paralleli.
Questa
storia partecipa al contest ‘Expecto Patronum’
indetto da
blackjessamine sul forum con il prompt: ricordo più felice.
Buona
lettura e i commenti sono graditi.
Disclaimer:
l’immagine non è mia ma appartiene agli
aventi diritto:
Tsung-Lin Wu.