Winterfell’s lullabye

di Feel Good Inc
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Winterfell’s lullabye

 

 

 

La trova nel parco degli dei, l’unico posto in cui si sarebbe aspettato di trovarla.

Sansa ha pianto. La sua pelle non è più l’avorio del lungo autunno ad Approdo del Re, né la porcellana che ha ricoperto silenziosa le ferite visibili e quelle interiori; è diventata qualcosa di più duro, forte, e bellissimo – ma Tyrion ha avuto il tempo di imparare a riconoscere le tracce delle sue lacrime, di ogni volta che lei gliele ha tenute nascoste.

Si ferma accanto a lei senza parlare. Non c’è niente da dire. Sente emanare dal suo corpo onde di dolore inesprimibile, lo stesso senso di vuoto immobile e disperato che era negli occhi di Daenerys quando, sola e senza una parola, ha riportato Mormont a Grande Inverno.

Il corpo di Theon Greyjoy non è stato bruciato nelle pire che hanno illuminato l’alba dopo la battaglia. È stato Jon a deciderlo; Tyrion non dimenticherà facilmente la sua espressione nel momento in cui, i pugni stretti, lo ha riconosciuto ed è rimasto a lungo in silenzio prima di stabilire che fosse spostato nelle cripte. Laggiù, il traditore che fino alla fine ha protetto il giovane Brandon Stark – e con lui la memoria del mondo – è ora custodito e protetto, come un vero uomo del Nord.

Una decisione che avrebbe sollevato molti dissensi, forse, in un tempo diverso. Prima che il mondo impazzisse in una sanguinosa canzone di ghiaccio e di fuoco.

E adesso Sansa è lì, e non ha più detto una parola, e la gente finalmente bisbiglia che è stato lui, è stato lui a salvare Grande Inverno la prima volta, è stato lui a riportare davvero gli Stark – Sansa – al Nord.

Vorrebbe chiederle se lo amava, ma si rende conto che sarebbe una domanda stupida e piccina.

Tyrion le siede accanto sotto l’albero degli dei bianco di neve e di tempo. Si guardano soltanto, come si sono guardati nelle cripte, quando hanno condiviso la tacita sicurezza di stare per morire insieme. Ancora una volta. Le prende la mano nella sua; Sansa ricambia con una stretta gentile. È sempre stata più forte di lui, migliore al punto da renderlo migliore.

Verrà Approdo del Re, e verrà l’ultima grande guerra per il Trono, ma non oggi. Oggi è il giorno del lutto.

Sono insieme.

 

 

[ 380 parole ]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

All’inizio questa voleva essere “solo” una Tyrion/Sansa. Una breve riflessione sul loro essere ancora vivi, nonostante tutto, e sul fatto che «we should have stayed married» significa che insieme sono ancora più forti – Tyrion lo sa, e nessuno mi toglierà dalla testa che in fondo lo sa anche Sansa.

Ma era impossibile pensare alla Winterfell sopravvissuta alla battaglia senza pensare a Theon. E anche a Jorah. Ma sì, soprattutto a Theon.

E così è diventato un tributo a tutti loro. Tutti i citati, e anche tutti quelli passati mio malgrado sotto silenzio.

Il Nord non dimentica nessuno.

Thanks for reading,

Aya ~





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