Ben fissava il soffitto,
indeciso su come passare il tempo. La camera era piena di computer e
console
per videogiochi, tutti oggetti che aveva comprato online, ma facendo
pagare a
qualcun altro. Annoiato, decise di giocare un po' ai videogames.
- Non giochi mai a questo?-
L'elfo si voltò. A quanto
pareva, chiudere la porta a chiave non bastava a tenere alla larga Dark
Link.
Il doppelganger si sedette sul letto, piegandosi verso Ben. Il biondo
sentì i
capelli bianchi dell'altro solleticargli il volto e li
spostò con uno sbuffo
d'irritazione. Dark Link inclinò il capo con un sorrisetto
sarcastico e gli
mostrò una cartuccia per Nintendo. Ben storse il naso nel
riconoscere Legend of
Zelda: Majoras Mask. Tornò al suo videogioco, seccato.
- Odio quella roba.
- Più o meno dell'acqua?-
domandò ironico l'elfo oscuro. Si alzò e
cominciò a vagare per la camera,
osservando i lavandini tappati. Slenderman, il giorno prima, aveva
fatto
installare in ogni camera i servizi igienici, per evitare le code
interminabili
che si formavano davanti al bagno. Ben non aveva potuto opporsi alla
decisione,
dunque si era precipitato a tappare tutti i lavandini presenti nella
sua
stanza. Dark Link infilò la cartuccia di Majoras Mask in una
console Nintendo e
la gettò sul letto.
- La console è impermeabile,
sappilo. Anche se - tacque un attimo, osservando divertito lo sguardo
assassino
del biondo - non vedo perché la stanza debba allagarsi... A
meno che qualcuno
non abbia manomesso i rubinetti, chiaro.- si picchiettò il
lato del mento con
un dito, guardando il soffitto - Cosa che io non ho certo fatto, ovviamente.
Si smaterializzò, evitando lo
stivaletto lanciatogli addosso da Ben, per poi ricomparire sul suo
letto. Ben
sussultò quando il doppelganger gli cinse il torso con un
braccio e lo trascinò
all'indietro. L'elfo si ritrovò con la schiena premuta
contro il petto di Dark
Link.
- Tranquillo, Benny, non
voglio certo annegarti... Io tengo a te - gli
sibilò l'elfo oscuro,
sfiorandogli l'orecchio con le labbra. Allungò una mano e
afferrò Ben per il
mento, costringendolo a voltarsi. Il biondo rimase impietrito, mentre
le loro
labbra si sfioravano, poi si teletrasportò fuori dalla
portata dell'altro,
spaventato. Dark Link sogghignò e si alzò dal
letto, avvicinandosi alla porta.
Prima di svanire si voltò e mandò un bacio a Ben.
Il biondo rimase immobile per
parecchi secondi, troppo sconvolto per reagire. Sapeva che Dark Link
aveva un
debole per lui, ma non si sarebbe mai aspettato una crudeltà
simile. Gli
sembrava di sentire i tubi dell'acqua gemere, già in
sovraccarico. Rapidamente,
si precipitò verso i lavandini. Se dovessi
manometterli, la cosa più facile
sarebbe montare le valvole al contrario... Dark Link deve aver fatto la
stessa
cosa, è ovvio. In
pratica, per fermare
l'acqua devo aprirli! Si costrinse a ruotare le manopole in
senso orario,
ignorando la vocina nel suo cervello che gridava PERICOLO,
ACQUA IN
ARRIVO!!!
Fece tre volte il giro della
stanza, controllando tutti i tubi scoperti, poi si stese sul letto. Gli
batteva
il cuore all'impazzata, ma Ben non avrebbe saputo dire se per la paura
dell'acqua o per il comportamento di Dark Link, o per entrambi.
Scaraventò la
console del doppelganger sul comodino, poi scivolò in un
sonno inquieto
pullulato di incubi.
Fu svegliato dal rumore
assordante dell'acqua, che aveva ormai invaso tutta la stanza. Ben si
guardò
intorno, notando con orrore che tutti i computer e i videogiochi erano
inutilizzabili. Si rannicchiò sul letto, fissando la porta.
Non sarebbe mai
stato in grado di raggiungerla senza bagnarsi, e in più era
chiusa a chiave. La
console è impermeabile, sappilo. Le parole di
Dark Link gli risuonarono
nella mente. Ben osservò l'oggetto. Non avrebbe mai voluto
tornare in quel
videogioco, ma non aveva il tempo per cercarne un altro da inserire
nella
console. Lo accese, scoprendo che c'era già un file salvato.
Per un istante
pensò di ricominciare il gioco da zero, ma si rese conto che
l'acqua ormai era
arrivata a lambigli i piedi. Inspirò profondamente, chiuse
gli occhi... E svanì
nel gioco.
Quando Ben si guardò intorno,
non riconobbe il luogo in cui si trovava. Era una sorta di piazza
affacciata
sul mare. A nord torreggiava un imponente palazzo bianco e nero, da cui
proveniva una debole musica. Ben la riconobbe subito: Song of
Unhealing. Esitò,
domandandosi quali trappole potesse celare il palazzo, poi il ruggito
delle
onde lo riscosse dai suoi pensieri. Si voltò, accorgendosi
con terrore che
l'acqua si stava alzando velocemente. Non ebbe tempo per riflettere,
così si
precipitò nel palazzo, seguendo il suono dell'Ocarina.
Destra. Destra. Sinistra.
Dritto. Sinistra. Ancora sinistra... Oppure era destra? Ben si
fermò,
appoggiando la mano alla parete. Non avrebbe saputo dire quanta strada
aveva
già percorso, né sarebbe stato in grado di
ritrovare l'uscita. Si era affidato
totalmente all'udito, anche se forse la sua era stata una scelta
avventata. Si
costrinse ad avanzare, seguendo la musica, anche perché il
rumore dell'acqua
non si fermava. Finalmente sbucò in un'enorme sala
sotterranea, totalmente
vuota ad eccezione di un tavolo di pietra, le cui dimensioni erano
proporzionate
a quelle della stanza. Dark Link era semisdraiato sul piano di pietra,
con
l'Ocarina appoggiata al suo fianco. Sorrise, il suo solito sorrisetto
sarcastico, poi inclinò la testa di lato:- Ci hai messo un
bel po', Benny...
Pensavo fossi annegato un'altra volta.
Ben arretrò di un passo,
mentre Dark Link, con un movimento della mano, faceva svanire nel nulla
la
porta da cui era entrato. Il biondo si infuriò:- Tu... L'hai
fatto apposta
L'elfo oscuro si osservò le
unghie, apparentemente disinteressato:- Se parli di questo posto allora
sì,
l'ho fatto apposta. Per noi.
- Parlo de... dell'acqua
in camera mia... Dei rubinetti manomessi...
- Ah-ha, Benny, tesoro, non
puoi incolparmi di questo... Hai fatto tutto da solo- il sorriso del
doppelganger si allargò,divenendo semplicemente odioso- Sei
sempre così...infantile,
ecco. Per te la colpa è sempre di qualcun altro...
Di chi ti annega, di chi
ti abbandona, di chi ti dimentica, ti cancella...
Infantile ed egoista, aggiungo, visto che non
mi hai nemmeno ringrazio per averti salvato da due annegamenti
in un
giorno- il tono di Dark Link era ironico, e la cosa fece andare su
tutte le
furie Ben. Gli saltò addosso, intenzionato a ricacciargli in
gola quelle
accuse, ma in quel momento la parete cedette alla pressione dell'acqua.
Ben sussultò nel sentire il
getto gelido colpirgli la schiena con la potenza di un maglio,
facendogli
perdere l'equilibrio. Non fece in tempo ad arrivare a terra, che
già la sala
era piena d'acqua. Prima di venire sommerso riuscì a notare
che il tavolo su
cui era seduto Dark Link si stava alzando, mentre il doppelganger lo
salutava
agitando la mano. Disperato, l'elfo lottò per risalire,
mentre i polmoni
cominciavano a bruciargli per l'assenza di ossigeno. Riuscì
a prendere una
rapida boccata d'aria, poi il peso del suo corpo e dei vestiti bagnati
lo
trascinò nuovamente verso il basso. Ben chiuse gli occhi.
Ricordava bene
l'annegamento, sapeva che non era né veloce né
tantomeno dolce. Qualcuno
affermava quello era un modo tranquillo per morire, ma si sbagliava.
Provò
nuovamente a salire in superficie, ma i suoi sforzi furono vani.
Incapace di
opporsi all'istinto, Ben aprì la bocca inghiottendo l'acqua
gelida. Mentre la
vista gli si annebbiava, notò una figura pallida nuotare
verso di lui, poi
tutto divenne nero.
Dark Link afferrò Ben,
svenuto, e cominciò a nuotare velocemente verso la salvezza.
Si era levato la
tunica per impedire che l'indumento, una volta zuppo, non si rivelasse
una
zavorra letale. Forse aveva esagerato, con tutta quell'acqua. Sorrise
quando
sentì sotto le dita il piano di pietra, poi uscì
dai flutti come una lancia,
atterrando sul tavolo. Voltò Ben sulla schiena e, dopo
avergli liberato le vie
respiratorie dalla maggior parte del liquido ingerito, gli
insufflò aria nei
polmoni... Una, due, tre volte... Poi non riuscì
più a trattenersi e lo baciò.
Sussultò quando Ben gli assestò un calcio nel
fianco, pallido e arrabbiato.
L'elfo semi annegato strisciò sul tavolo allontanandosi, poi
guardò il
doppelganger negli occhi:- Non avresti dovuto farlo.
Lui scrollò le spalle, con
noncuranza:- Stavi annegando, non potevo lasciarti lì.- gli
lanciò addosso la
sua tunica asciutta, poi gli voltò le spalle, immergendo i
piedi nell'acqua -
Asciugati, non vorrei ti ammalassi.
Ben alzò gli occhi al cielo,
ma si avvolse ugualmente nell'indumento nero. Non gli piaceva restare
in quel
salone allagato, soprattutto sapendo che Dark Link aveva organizzato
tutto. Con
ogni probabilità gli aveva tagliato ogni via di fuga.
Provò a spostarsi nel
cellulare di qualcuno, Jeff, Hoodie, anche in quello di Toby, che
avrebbe
continuato a strillare "Ehi Ben!" per ore, ma si rivelò
inutile.
Sospirò sconfortato, poi trasalì quando il
doppelganger gli appoggiò il mento
sulla spalla.
- A che pensi, Benny?
- Non so... Questo posto mi
fa sentire strano. Tu sei strano.
Dark Link parve preoccupato:-
Stai male? È l'acqua, vero?
Ben si limitò ad assentire,
stringendosi nella tunica verde fradicia. Dark Link se ne accorse, e
raccolse
dal piano del tavolo la spada, poi con la punta graffiò la
stoffa degli abiti
di Ben. L'elfo se ne accorse e si spinse verso il bordo, allarmato. Non
disse
nulla, ma nei suoi occhi il doppelganger lesse astio, paura e
insicurezza.
Abbassò l'arma e si sforzò di parlare in tono
calmo:- Togliti quella roba, o ti
ammalerai di sicuro.
Ben arretrò ancora, mentre
nella sua voce compariva una nota isterica:- Perché a te
interessa, se mi
ammalo, vero?!? Sei falso, freddo e crudele... Incapace di provare
sentimenti...
- Ben, fermati!- esclamò Dark
Link, stranamente agitato.
-Hai creato questo posto solo
per tormentarmi- continuò l'altro arretrando.
- BEN FERMATI!
L'urlo del doppelganger servì
solo a far allontanare maggiormente il biondo, che improvvisamente si
ritrovò
sbilanciato oltre il bordo del tavolo. Agitò le braccia,
cercando di recuperare
l'equilibrio, ma non ci riuscì. Vide Dark Link slanciarsi
verso di lui, ma il
tempo pareva scorrere lentamente per il doppelganger e troppo
velocemente per
Ben. Gli sembrava di essere in uno dei suoi soliti incubi, solo che
quello era
reale. Le dita magre e fredde di Dark Link strette intorno al suo polso
decretarono la fine dell'incubo. Ben si ritrovò abbracciato
all'elfo oscuro,
con il viso seppellito nel petto dell'altro.
- Non è vero che non sono in
grado di provare sentimenti, Ben... La verità è
che non so parlarne con gli
altri- gli sussurrò nell'orecchio Dark Link, abbracciandolo
con dolcezza. Il
doppelganger chiuse gli occhi un attimo, riflettendo, poi
schioccò le dita,
facendo sparire l'acqua e riportando il tavolo alla sua altezza
iniziale.
- Scusami, Ben... Sono stato
egoista, non ho pensato ai tuoi desideri. Perdonami, se puoi.-
concluse,
sciogliendosi dall'abbraccio e scendendo dal tavolo - Vado a rimetterti
a posto
la camera. Aspetta qui, tornerò quando non avrai niente da
temere.
L'elfo oscuro fece per
allontanarsi, ma Ben gli afferrò il polso. Si
voltò.
- Aspetta, Dark. Io... Volevo
ringraziarti, ecco... Mi hai salvato, e... - tacque, incapace di
esprimere a
parole ciò che stava provando. Il doppelganger gli si
avvicinò, accarezzandogli
il viso, poi lo spinse con delicatezza sul tavolo.
- Io tengo a te, Benny.- gli
sussurrò baciandolo. Ben non si oppose, anzi lo
baciò a sua volta. Dark Link
sorrise accarezzandogli i capelli. La camera di Ben poteva aspettare.
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