Maximum

di lagertha95
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Maximum

Parte prima

 

Il sangue, il dolore, i crampi e improvvisamente il vuoto.
Poi il freddo, un gelo terrificante che mi avvolge completamente e inesorabilmente.
Mi accascio sul pavimento in pietra grigia di Villa Conchiglia. Non emetto neanche un suono.
Le lacrime scivolano lungo le mie guance, poi lungo il mio collo affusolato e si infrangono sul colletto della mia camicetta in seta color carta da zucchero.

Bill mi trova così, seduta per terra, la schiena poggiata al muro grezzo, le conchiglie incastonate nella parete che feriscono la mia schiena con i loro margini taglienti.
La stanza è permeata da un odore ferroso che provoca conati. Intorno a me solo silenzio e un’enorme pozza di sangue che sembra continuare ad allargarsi.

Non dice niente, il mio William.
Si limita a prendermi in braccio, per non lasciarmi neanche una volta entrati nella grande vasca da bagno a forma di conchiglia di Saint-Jacques.
L’acqua calda rilassa i miei muscoli e lenisce il dolore fisico che mi ha stretta fino a questo momento.
Per il dolore mentale, invece, e per il mio cuore spezzato, ci vorrà molto, molto più tempo.





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