luci e ombre

di fame
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Ed è il volgere degli occhi miei, a questa vasta distesa; da quest' aspro monte, che del vento lo stormir, più ne può; il suono delle cicale, mi viene appresso agli orecchi; e all' osservar del tutto, la valle, il Forte che di lontan si erge e dietro la curva catena, che l'italia lega, quasi la sento, una scintilla, di quella felicità, che di tanto si spera; che la notte, invano è il suo afflievolir; ed io, all' apparirr di questa, a quella valle, mi volgo lieto; quasi che la brezza, gli occhi e il cuor, ad essi infligge; e lacrime, mi si fanno addosso. Ma il tempo è passato, di ombre scure sento, quel che era mi appare. Le lacrime, diverse mi si fanno; il cuor mio più pesante, e il vento, più freddo. Adesso piango e mi dilagno; tutto mi viene a meno, quella vana speranza si da al vento; sdraio e dormo su questo terren duro; ma del sognare, nulla; dormo, ma della tua assenza, sento la presenza, che più nulla mi allieta al mancare del calor tuo. oh, ti vedo, sei li, irraggiungibile!




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