Behind the Stars

di Cara93
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Nickname: Silkworm25/Cara93
Fandom: Doctor Who
Personaggi e pairing: Dottore 13
Prompt: Nessuno
Numero parole: 385
Note: La flash si colloca tra lo speciale della decima stagione e metà dell'undicesima. Nonostante i piccoli riferimenti al passato fatti da 13, il Dottore che conosciamo non è mai stato una donna (sempre se non si prende in considerazione la teoria che le nuove incarnazioni del Dottore non siano il Dottore stesso, ma un nuovo Signore del Tempo che ne ha preso l'essenza, ma vabbè, essendo io più terra terra, se un personaggio viene chiamato A per me è logico conoscerlo come A e non ipotizzare che sia B) e nonostante abbia condiviso, anche se non totalmente, la scelta di non dare peso alla cosa, ho deciso di farlo. Avrei potuto sfruttare meglio ed approfondire il tutto? Probabilmente sì, ma conosco i miei limiti e data la delicatezza dell'argomento ho preferito così. 
Piccola puntualizzazione: il passaggio dal maschile al femminile è voluto, per indicare l'accettazione del nuovo aspetto. 
 




TRANSIZIONE


Abituarsi ad una nuova faccia non era mai semplice. C'erano sempre quei momenti di confusione e di assestamento in cui aveva sempre avuto difficoltà a capire chi fosse. La sua personalità era soggetta al cambiamento, lo sapeva. Era parte della sua natura e l'aveva prontamente accettato.

Ad alcune cose, però, non si sarebbe mai abituato. Il dolore della perdita, ad esempio. Era come un lutto, cambiare faccia. Perdere una parte si sé. Certo, sapeva che poteva sempre essere recuperata, in qualche modo. In retrospettiva, era perfettamente consapevole che, in fondo, era sempre lui.

La sua confusione era, quindi, completamente ingiustificata, da un certo punto di vista. Anche se, a sua difesa, le circostanze erano drasticamente cambiate. Ora non era più un lui. Era una lei.

Non aveva mai avuto modo di notarlo, prima. Quanto la sua autorità derivasse dal suo aspetto. O meglio, dal suo sesso. Infatti, non aveva importanza quanto apparisse eccentrico, giovane e stralunato, la sua voce aveva un peso. Ce l'aveva ancora, anche se meno roboante. Era un Signore del Tempo, dopotutto. O Signora, ancora non si era ancora abituato al femminile, ma sapeva che l'avrebbe fatto presto. Così come prima si era abituato ai capelli scarmigliati e al corpo smilzo; poi alla fronte alta e agli arti scomposti ed infine ai capelli bianchi e alle rughe.

Aveva notato come, per farsi ascoltare, doveva faticare più del solito. Dapprima si era trattato di una sensazione, poi, una situazione dopo l'altra, questa era diventata certezza.

Non era abituato a tutta quella rabbia, alla frustrazione e all'amarezza. Certo, era una nuova sfida e a lui piacevano le sfide. Ma salvare l'universo era già abbastanza complicato senza tutte quelle ridicole complicazioni.

Forse, circondarsi di compagni fidati e che l'ascoltavano non era esattamente lo sprone migliore.
D'altra parte, come poteva affrontare l'universo, a volte così freddo, duro e ingiusto, senza nessuno al suo fianco?

A volte, rimpiangeva di essere cambiato così radicalmente. A volte, nei momenti peggiori, era quasi tentata di lasciar perdere tutto e farsi gli affari propri.

Poi, però, ricordava il monito che le sue vecchie facce le avevano lasciato: non arrenderti. Sii sempre coraggiosa, ma anche gentile. Sii saggia. Sii ottimista. Sii sempre te stessa.
Aveva cominciato a pensare a sé al femminile. Aveva cominciato ad accettarsi.

Forse, ora sarebbe andato tutto bene.
 




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