Here I Stand

di meiousetsuna
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Questa storia partecipa al contest "Hold my Angst (Flash contest - Edite ed inedite) - Seconda edizione" indetto da BessieB sul forum di EFP
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Una volta è successo. Avevo sei anni, e mi hanno fatto indossare un abito da vera piccola Lady, il leader di Casa Mormont. Era azzurro e semplice, di velluto di lana, adatto a me. Ma quando mi sono specchiata nella lastra d’argento non ho visto un’attraente fanciulla. Mia madre non era bella, non lo sarei stata neppure io. Quel giorno ho versato una lacrima, la prima e ultima che sprecherò per qualcosa di così stupido, ma non devo vergognarmi, lo so: sono una ragazza, non ho un cuore di pietra. Per questo dentro di me non ho giudicato Sansa Bolton se ha cercato di lusingarmi, o il bastardo di Ned Stark che voleva far leva su delle paure che non ho. Volevo solo il loro autentico rispetto; il mio nome lo devo a Lyanna Stark, ma non per il suo aspetto, quanto per il coraggio e la fierezza, e non lo dimentico.
Siamo un piccolo casato ma di grandi guerrieri, il possente orso è il nostro simbolo; la nostra forza è l’onore, il nostro primato la nobiltà, la nostra parola è sacra.
Non correremo a nasconderci se il Nord avrà bisogno di noi; non pregheremo perché qualcuno ci salvi, non rinnegheremo un giuramento antico di quattromila anni nel momento di maggior pericolo.
L’unico figlio di Lord Kerwin è stato scuoiato da Ramsay Bolton, ma lui ha rifiutato la chiamata alle armi.
Lord Glover era un fidato vassallo, ma ha ricusato la chiamata.
Dopo il massacro delle Nozze Rosse, Lord Mandely si è sottratto alla chiamata.
Ma i Mormont rispondono a un solo comando, quello del Re del Nord, perché noi ricordiamo i giuramenti.
Il Nord ricorda.
Così ora combattiamo in questa battaglia per i vivi, per il nostro orgoglio di esseri umani, e non temiamo di morire. Non mi rifugerò nelle cripte con le donne e i bambini. Curioso, perché è quello che sono ― l’una e l’altra ― ma un sangue guerriero scorre nelle mie vene e non tremo all’idea di versarlo, solo di non averne l’occasione. A Bear Island siamo tutti addestrati, non soltanto gli uomini, e ognuno di noi vale dieci soldati che conoscono la paura e sperano di far ritorno a casa dalle loro famiglie.
Io sono dove devo essere, nel territorio dei miei avi, nella neve bianca che non conosce impurità, nel freddo che spezza i deboli. E qui resto.
Il respiro dice che appartengo ai viventi, il cuore batte fiero e la mia voce vibra rimbombando nel ferro che mi veste mentre grido ordini ai miei uomini, perché sorveglino le difese. Stabili, come me.
Quella che sfiderò è la morte, ma non mi arrenderò a lei; la affronterò faccia a faccia con le armi che possiedo, senza indietreggiare. Ferma nella mia posizione.
Aprite i cancelli.
Io sono qui.


R.I.P Lyanna, sei la migliore





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