All’inizio, Steve crede che sia soltanto un’allucinazione: ha visto Bucky materializzarsi dieci cento mille volte davanti ai suoi occhi e trapassarlo con lo stesso sguardo attonito prima di svanire, lo schiocco di Thanos incastonato nei timpani e la sensazione della cenere che scivola via attaccata alle dita.
Tony, però, non scompare; è stanco e distrutto in modi che Steve può soltanto immaginare (o che forse può addirittura capire, perché i superstiti portano tutti le stesse ferite addosso), ma tutto intero, un corpo solido che non va in frantumi. Non lo fa nemmeno quando viene circondato dalle braccia di Bruce e colpito con calore dalla mano di Thor e a quel punto, solo a quel punto, quando i Vendicatori si stringono come la famiglia che non sono mai stati davvero ma che potrebbero ancora imparare ad essere, Steve si permette di credere che sia tutto vero; che si tratta di Tony in carne e ossa e non di un abbaglio che si ridurrà in polvere senza che lui possa fare nulla per impedirlo.
Per un momento, il calore che la consapevolezza gli instilla nel petto scioglie il gelo che la Siberia gli ha lasciato dentro; poi, gli occhi di Tony incontrano i suoi e Steve realizza che quel freddo è ancora lì, nel perdono che non ha saputo guadagnarsi, nel silenzio di un cellulare rimasto intoccato per due anni, nelle dita che fremono per un abbraccio che non ha il diritto di dare.
Ma Tony è vivo e forse, forse, c’è ancora tempo per rimediare.
Note
È una robina insignificante che ho scritto ai tempi dell'uscita del secondo trailer ufficiale e che pensavo di lasciare ad ammuffire dentro una cartella del mio pc vita natural durante.
Mi è venuta voglia di dare un piccolo contributo anche sul fronte Stony, dopo essermi dedicata alla Stucky, quindi alla fine ve la beccate.
|