Luca era un uomo di 22 anni.
Luca è un ragazzo di 19 anni.
Appena compiuti 18 anni si era impegnato per portare avanti tutte le pratiche per poter intraprendere il primo anno da VFP1, per diventare quindi un volontario nelle forze armate del suo paese. Aveva sempre voluto fare la differenza per quel paese.
Si preparava alle prove fisiche da quando aveva 15 anni e aveva passato tutta l'estate sui manuali per assicurarsi di superare anche gli scritti con il massimo dei voti. Nonostante ciò non si arruolò. Era entrato in quella buia stanza colmo di speranze, con la convinzione di essersi meritato quel posto, era pronto. Fu respinto. L'uomo, lo psicologo che lo aveva esaminato non lo aveva ritenuto idoneo. Il grande amore che da ormai 4 anni lo legava a Lucia lo aveva tradito. Luca sapeva bene che non era quello il vero motivo e si chiedeva come fosse possibile che un civile potesse avere il potere di decidere quale di quei ragazzi fosse idoneo o meno ad essere parte delle nuove leve dell'esercito italiano. Come un civile può avere tutto questo potere? Sapeva bene che le cose non funzionavano esattamente così. Tutti sapevano che una volta occupati i posti, lo psicologo doveva scartare quei ragazzi, nonostante fossero idonei.
Luca riprese in mano la sua vita e si iscrisse all'università, non si arrese però al sistema; decise di riprovarci l'anno dopo. Lucia aveva deciso di mettere al primo posto la sua carriera, si era quindi trasferita dalla madre, in America, per studiare legge. Avrebbe avuto più opportunità lì. Come biasimarla, lei aveva la possibilità concreta di coronare il suo sogno, aveva il dovere morale di provarci. Avevano provato a far funzionare le cose, all'inizio. Non avevano funzionato a lungo. Luca era solo.
Esattamente un anno dopo in quella stessa saletta d'attesa che profumava di testosterone, con le pareti un tempo color menta e le scricchiolanti sedie, aspettava di essere nuovamente esaminato. Tutto sarebbe stato diverso, quel giorno tutto sarebbe andato come Luca aveva sempre desiderato. La sua vita sarebbe terminata quel giorno. Senza immaginarlo o forse immaginando quello scenario in un futuro molto lontano, Luca aveva firmato il suo testamento. Le memorie che, solo 3 anni più tardi, sarebbero state lette davanti alla sua famiglia e a tutti i suoi conoscenti per portare alla memoria il ricordo di un ragazzo che era stato ed ora non era più.
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