Ancora – solo tre parole

di futacookies
(/viewuser.php?uid=494026)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.





«Dillo con convinzione.»
«Io ti amo.»
 

 
Ancora – solo tre parole
 

Aveva evitato Sherlock per settimane, dopo quella telefonata – non le importava che avesse semplicemente cercato di salvarla, stare nella sua stessa stanza le era impossibile.

Non perché si vergognasse dei suoi sentimenti – mai stati più esposti –, ma perché per un istante ci aveva creduto: che quelle tre parole, a cui sembrava l'avesse costretto, fossero vere – se n'era convinta, lei che contava, che lo conosceva. Poi era arrivato un glorioso mazzo di fiori e uno scarno biglietto di scuse che nemmeno voleva – perché aveva bisogno di risentirlo, di  vederlo mentre lo diceva.

 
«Dillo ancora. Come l'ultima volta.»
«Molly, io...»

 
 
 
 
 
Note dell’autrice: questa drabble partecipa al contest: “Un diamante è per sempre – II edizione”, indetto da mystery_koopa sul forum di Efp.
Il dialogo prima del titolo è una diretta citazione al terzo episodio della quarta stagione; “lei che contava” e il riferimento al “vederlo” fanno capo al discorso, penso tra la prima e seconda stagione, del “tu mi vedi”/“io non conto”/“tu conti”.
Ho semplicemente pensato che Molly non abbia passivamente accettato quello che era successo, che abbia cercato prima di ignorarlo e poi di dimostrarsi che ci potesse essere una possibilità di essere ricambiata (anche perché il secondo “ti amo”, che qui non ho inserito per questioni puramente di spazio, è molto più convincente del primo).
Se Sherlock abbia effettivamente obbedito e quindi abbiano discusso dei loro sentimenti, oppure le abbia più o meno gentilmente spezzato il cuore, è una questione che lascio al lettore!
Fede ♥




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3838105