La
luce della luna trema sulla superficie del lago, accendendo d’argento
l’acqua.
Attendo,
il cuore tremante d’attesa e le mani strette convulsamente.
I
miei sensi sono tesi allo spasimo. So che presto lui giungerà.
Presto,
Maxi, sarai qui.
Voglio
parlarti.
Stringo
i pugni e mi irrigidisco. Da quando sei resuscitato, sento che
tutto è cambiato.
Almeno
per me.
I
miei sentimenti d’amicizia si sono tramutati in qualcosa di
diverso, che non so spiegare.
I
miei anni d’addestramento mi hanno reso incapace di comprendere
le emozioni del mio cuore.
Cosa
provo per te, amico mio?
Dei
passi interrompono le mie riflessioni e due braccia forti cingono la
mia vita.
Un
forte effluvio di sale marino arriva alle mia narici, solleticando il
mio corpo di brividi voluttuosi.
– Che
cosa volevi dirmi? – domandi, il tono ironico, percorso da una
tenue nota di dolcezza.
Sospiro.
Perché mi sento così turbato?
Desidero
che tu mi tocchi e mi baci.
Perché
provo una simile brama?
Calmo,
mi giro e i miei occhi si specchiano nelle tue meravigliose iridi blu
oltremare.
Quanto
mi è mancato il tuo sguardo, amico mio.
Ma
posso davvero chiamarti amico?
Non
lo so più.
– Io…
Io ho bisogno di dirti alcune cose… Da quando sei tornato, i
miei sentimenti per te sono cambiati… – comincio, la
voce tremante di imbarazzo e timidezza.
Accenni
ad un sorriso.
–
Spero
che non siano cambiati in peggio, Kilik. – replichi. La tua
voce è calma e pacata e il tuo sguardo, illuminato dalla luce
della luna, rifulge d’argento.
Dei,
come mai riesco a notare tanti dettagli?
Non
mi capisco più.
Cerco
di mantenere la calma e di raccogliere i miei pensieri, ma, in questo
momento, non è facile.
Le
tue mani, Maxi, ferme sulla mia vita, fanno tremare la mia pelle.
Le
mie capacità mentali sono offuscate da queste nuove emozioni.
– Io…
Io non so come si chiamino questi sentimenti… Ma
so che il
mio corpo e la mia mente desiderano un contatto che, credo, vada
oltre l’amicizia… – concludo, il cuore palpitante
nella mia gola.
Ecco,
non so se sono stato chiaro.
Aspetto.
Quale
sarà la tua risposta?
La
stretta delle tue braccia si fa più forte e mi stringi contro
il tuo petto.
Sussulto,
ma poi cedo a questo calore sublime. Non sembri disgustato dalle mie
parole.
La
tua mano destra si immerge nei miei capelli e gode della loro
morbidezza.
Che
cosa stai pensando, Maxi?
Poi,
la tua mano, leggera, scorre sul mio collo e sulla mia schiena in un
tocco gentile e delicato.
Alzo
la testa e ti guardo.
Sul
tuo bel volto aleggia un sorriso ironico.
Ho
paura. Che cosa mi dirai?
–
Tutte
queste parole per dirmi che sei innamorato di me? – domandi.
Sono
sorpreso. Amore?
Questo
è il sentimento dell’amore?
Poco
dopo, il tuo sorriso ironico si addolcisce in una pacata espressione
di gioia.
– Sono
felice… I miei sentimenti sono ricambiati. – mormori, il
tono lievemente incrinato, ma comprensibile.
Spalanco
gli occhi, esterefatto, ma felice. Non avrei mai pensato di essere
corrisposto.
Tu,
Maxi, provi i miei stessi sentimenti.
Sono
convinto di questo.
I
tuoi occhi non mentono.
– Io…
Io desidero un contatto più intimo tra di noi… E’…
E’ sbagliato? – domando.
– No.
E permettimi di farti conoscere questa realtà. –
rispondi, accostando le labbra al mio orecchio.
Il
calore del suo fiato vellica il mio corpo di nuovi brividi.
Rischio
di non capire più nulla.
Tu,
con un movimento fulmineo, mi sollevi tra le braccia e mi conduci
nella casa a poca distanza dal lago.
Con
un calcio, apri la porta e mi distendi sul letto.
Alcune
candele illuminano d’oro la stanza e mi permettono di vederti.
Maxi,
sei bellissimo.
I
miei occhi sono incantati dalla visione del tuo corpo, così
forte e flessuoso.
Allarghi
le braccia e giri su te stesso.
Qualche
istante dopo, ti avvicini a me e le tue labbra si posano sulle mie.
I
nostri respiri si confondono.
Le
mie braccia, pur esitanti, si sollevano e toccano il tuo collo, le
tue spalle e il tuo petto.
Ti
sento tremare e me ne compiaccio. Anche tu provi queste stesse
emozioni.
Lo
sento dalle reazioni del tuo corpo.
Arrivo
alla tua giacca e mi fermo, perplesso. Cosa devo fare?
Ti
guardo, in cerca di una risposta, e tu accenni ad un sorriso.
–
Spogliami.
– dici, deciso, risoluto.
Un
senso di gioia invade il mio cuore. Ho una conferma sempre più
forte dei tuoi sentimenti, Maxi.
Qualche
tempo dopo, i nostri abiti sono abbandonati con negligenza sul
pavimento.
Le
nostre mani e le nostre labbra, con bramosia, sfiorano i nostri
corpi, lucidi di sudore.
Il
mio respiro sta accelerando e il mio corpo arde. Non avrei mai
immaginato un tale piacere…
La tua bocca, lenta, indugia sul mio petto, si posa sul mio addome e
sfiora il mio membro, già eretto.
Brucio.
Perché sta facendo una cosa simile?
Credo
che le mie guance siano rosse.
Tu,
Maxi, sollevi il tuo viso e mi guardi.
Il
tuo sguardo languido indugia sul mio corpo, abbandonato tra le
lenzuola.
– Se
non vuoi che io faccia qualcosa, dimmelo. Non voglio un piacere
solitario. Non avrebbe senso, con te tra le mie braccia. –
dici.
Il
tuo volto, in questo momento, è addolcito da un sorriso
splendido e i tuoi occhi riflettono una meravigliosa tenerezza, di solito
celata dai tuoi modi egocentrici.
La
commozione invade il mio cuore e le lacrime tremano nei miei occhi.
–
Va
bene…
Fallo.
– gli dico, deciso. Non so cosa accadrà, ma mi fido di
te.
Non
mi farai del male.
I
tuoi occhi blu sono sinceri e limpidi.
Voglio
affidarmi a te.
Tu
comprendi e ricominci a baciarmi.
Mi
desideri, come io desidero te.
La
tua bocca si posa di nuovo sul mio membro, sfiorandolo con teneri
baci.
Volgo
gli occhi verso il soffitto e stringo le dita attorno alle lenzuola.
Questo piacere mi sconvolge.
E’
questa l'estasi?
Qualche
istante dopo, un urlo esplode sulle mie labbra.
Mi
abbandono tra le lenzuola, il corpo scosso da ansiti voluttuosi.
Tu
ti distendi accanto a me e mi accarezzi i capelli.
– Vuoi
andare avanti? – mi chiedi, accarezzandomi un fianco.
Ti
guardo, confuso.
– C’è
altro? – domando. Non riesco a credere che si possa andare oltre…
Il
godimento che ho provato è sconvolgente.
Con
timidezza, allungo la mano e la poso sul tuo fianco destro.
Poco
dopo, i miei polpastrelli sfiorano le cicatrici che sfigurano il tuo
splendido petto e un ricordo doloroso attraversa la mia mente. Questo
è il segno della tua lotta contro Inferno…
Non
dimenticherò mai quei momenti strazianti.
Tu,
Maxi, accosti le tue labbra al mio orecchio e lo mordi.
–
Cosa
rispondi, mio amato? – domandi.
Mi
scuoto dai miei pensieri
Inspiro,
espiro, cercando di placare il mio corpo, sconvolto da ansiti di
godimento.
Una
nuova consapevolezza attraversa la mia mente. Il mio corpo ha reagito
positivamente a questa nuova situazione, ma non mi sento del tutto
pronto a questa esperienza.
Come
faccio ad assaporarla nella sua completezza, se non riesco a capire
me stesso?
Voglio
parlarne con te.
–
Sarà
possibile... farlo altre volte? Non vorrei che si limiti a
questo. – balbetto, gli occhi lucidi fissi nei tuoi.
Ridacchi
e non comprendo perché.
Cosa
c’è di tanto strano nella mia domanda?
Poi,
con forza, mi stringi a te e mi accarezzi i capelli.
–
Non
solo sarà possibile, ma doveroso. Anzi, sono contento che tu
mi abbia detto queste parole. – mormori.
Ti
guardo sempre più confuso.
Che
cosa intendi?
–
Potremo
imparare insieme tante cose. E, ne sono sicuro, quando verrà
il momento giusto, sarà indimenticabile. – mormori e io
annuisco. Hai ragione, Maxi.
Un’esperienza
simile, di sicuro, sarà splendida, quando entrambi ne capiremo
le implicazioni.
Chiudo
gli occhi e mi abbandono tra le tue braccia.
Sono
stanco. E non capisco perché.
E,
lentamente, sprofondo nel sonno.
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