NdA:
“...”
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[…]
- - > Linguaggio dei segni
Una
ninna nanna
d'amore
~
* * * ~
La
prima volta accadde un po' per caso.
Chiusi
nella stanza di Sidon, al Dominio degli Zora, si stavano rilassando
nella loro piscina personale. Sidon amava quei momenti di pace, con
Link sdraiato su di lui a disegnare dei cerchi immaginari sull'acqua
mentre lui gli accarezzava i lunghi capelli dorati e si godeva la
freschezza dell'acqua. Quando nessuno osava disturbarli ed entrambi
potevano godere la compagnia l'uno dell'altro ed essere loro stessi,
nessun principe e nessun eroe.
Link,
ormai quasi assopito, iniziò a mormorare le note di una
canzone
stranamente familiare. Non appena Sidon riconobbe la melodia si
fermò, con la mano ancora tra i suoi capelli.
Notandolo,
Link alzò la testa fermandosi a sua volta cercando di
guardarlo
negli occhi per quanto la posizione lo permettesse.
“Conosco
questa canzone.” Spiegò semplicemente Sidon.
Link
posò le sue labbra sulla pelle di Sidon per poi mettersi
seduto a
guardarlo meglio, in attesa che l'altro si spiegasse meglio.
“È
la ninna nanna che mi cantava sempre Mipha quando ero
piccolo.” Un
sorriso nacque spontaneo al ricordo. “Quando facevo i
capricci e
non volevo andare a dormire.”
[Non
fatico a crederlo.] Fece segno Link emettendo una leggera risata
immaginando la scena.
“Non
sapevo la conoscessi.”
“Nemmeno
io.” Confessò, i ricordi non erano ancora tornati
del tutto e
forse non lo avrebbero mai fatto ma, ancora oggi, qualche residuo
continuava a riaffiorare. [Vuoi che smetta?]
“No,
per favore.” Disse Sidon accarezzandogli una gamba.
“ È
piacevole risentirla dopo tutto questo tempo.”
Link
sorrise guardandolo teneramente mentre Sidon chiudeva gli occhi. Non
appena la melodia dolce e lenta riecheggiò nella stanza essa
riportò
Sidon indietro negli anni, innamorandosi ancora una volta della voce
di Link. Nonostante essa fosse ancora un po' rauca dovuto allo scarso
utilizzo nel corso di quegli anni, lasciando a pochi il privilegio di
sentirla, essa riuscì a cullare Sidon come in un caldo
abbraccio.
Da
quel giorno in poi divenne quasi un'abitudine.
Dopo
una lunga giornata trascorsa separatamente o dopo aver fatto l'amore,
non aveva importanza l'occasione. Link era felice di poter cantare
per Sidon e di utilizzare la sua voce per uno scopo, entusiasta nel
vedere che questo rendeva l'altro di buon umore.
Link
si accorse che la sua voce riusciva a calmare Sidon in quei giorni
particolarmente tesi, quando era ansioso o agitato per il futuro.
Aveva scoperto ben presto che, nonostante Sidon fosse un essere
positivo e allegro, non era immune alle preoccupazioni di un
principe.
Non
poteva dargli torto, sapeva bene cosa volesse dire vivere con le
aspettative degli altri sulle spalle e se cantare gli rendeva il
compito più facile, Link era più che felice di
aiutarlo.
“Non
so cosa fare.” Sospirò Sidon continuando a fissare
l'acqua. “Il
consiglio continua a mettermi pressione.”
Link
girò la testa verso Sidon, continuando a tenerla appoggiata
al suo
braccio. Era uno di quei giorni.
Era
appena tornato al Dominio degli Zora quando Sidon, dopo un suo solito
caloroso benvenuto, gli aveva proposto di passare la giornata fuori
dal Dominio. Inizialmente la proposta affrettata lo aveva confuso, ma
non se ne lamentò. Ogni posto andava bene se Sidon era con
lui.
Senza
allontanarsi troppo, si diressero al lago Mikau, appena fuori il
Dominio. In un silenzio piacevole, avevano passato il tempo seduti
sulle sponde del lago. Sidon teneva i piedi in acqua mentre Link,
seduto accanto a lui, aveva la schiena e la testa appoggiata sul
braccio dell'altro.
Non
appena Sidon ebbe lasciato liberi i suoi pensieri con le sue
preoccupazioni, la sua richiesta non gli sembrò
più così tanto
strana pensando che, probabilmente, volesse solo cambiare aria
sentendosi soffocare persino all'interno delle sue stanze.
“Non
capisco il perché, sono davvero così
impulsivo?” Lamentò Sidon
mentre Link si alzava per guardarlo meglio. I suoi occhi si posarono
sulla cicatrice di Sidon, distogliendo subito lo sguardo non appena
ebbe realizzato di averlo fatto sentendosi in colpa. Probabilmente
gli anziani erano solo preoccupati per l'incolumità del loro
principe e futuro re, nonostante tutti erano a conoscenza delle
straordinarie abilità da combattente di Sidon tranne forse
egli
stesso.
Non
che Sidon non fosse consapevole delle sue capacità ma Link
ricordava
ancora l'espressione stupita sul volto dell'altro quando suo padre
gli ebbe fatto i complimenti per il suo coraggio. Sidon si
sottovalutava troppo e Link avrebbe tanto voluto che si rendesse
conto di quanto straordinario in realtà lui fosse.
“Non
merito forse un po' di fiducia?” Il tono di Sidon non era
triste o
arrabbiato, sembrava stanco e chiaramente stressato.
Lo
sguardo di Link si addolcì non appena lo sentì,
picchiettando con
una mano sulla spalla dell'altro per attirare la sua attenzione.
Quando
Sidon girò la testa verso di lui, Link fece segno. [Tu sei
meraviglioso.] Soddisfatto nel vedere le guance dell'altro scaldarsi
sorpreso. [Sei coraggioso, un abile soldato, sempre gentile pronto a
fare qualsiasi cosa per il bene della tua gente.]
Sidon
rimase in silenzio, ma alzò una mano verso Link
accarezzandogli
piano la schiena incoraggiandolo a continuare mentre si rilassava al
contatto.
[Sei
un eroe.] Fece segno Link, mordendosi il labbro inferiore non appena
vide Sidon corrucciare la fronte.
“Non
sono io l'eroe qui.” Obbiettò senza, tuttavia,
allontanarsi da
lui.
[Hai
salvato più volte gli Zora e il Dominio, ed hai aiutato me.]
Si
fermò per avvicinarsi a Sidon. [Non ce l'avrei mai fatta
senza di
te.]
“Stai
esagerando, ci sei riuscito perché sei magnifico.”
Rispose Sidon
accennando, finalmente, un sorriso.
Nonostante
Link non riuscì ad ignorare il battito del suo cuore
accelerare alla
lode di Sidon, non si arrese.
[Non
sto esagerando.] Abbassò lo sguardo per un momento alla
ricerca di
parole che lo avrebbero aiutato ad esprimere meglio i suoi
sentimenti. [Non mi riferisco soltanto al Va Ruta, sei rimasto sempre
al mio fianco e non te ne sei più andato. Sei importante per
me.]
Mentre
Link lasciava ricadere le braccia lungo i fianchi, Sidon si
ritrovò
incapace di distogliere lo sguardo da quello dell'altro. Sicuro e
fiero e per un momento, solo uno, a Sidon sembrò di essere
davvero
l'eroe descritto da Link.
“Anche
tu sei importante per me.”
Link
si rilassò mostrandogli un ampio sorriso mentre metteva in
mostra di
nuovo le mani. [Va bene essere impulsivi qualche volta, guarda me.]
Fece segno per poi allargare le braccia e fare due passi indietro
come se fosse visibile ad occhio nudo e ciò potesse
confutare la sua
teoria. [Ma sono grato che tu conosca anche i tuoi limiti.]
“Mi
dispiace per tutto questo, mia perla.” Si scusò
Sidon
accarezzandogli una guancia.
Link
scosse leggermente il capo. [Non hai bisogno di fingere con me. Sono
grato che tu me ne abbia parlato.]
Link
gli fece segno di abbassarsi e quando Sidon obbedì,
posò le sue
labbra sulla sua cicatrice alzandosi in punta di piedi.
“Questo è
il mio The Prince Who Slew the Fell Octorok.”
Sidon
rise
sentendo nominare il suo titolo e a Link si sciolse il cuore mentre
sentiva le braccia dell'altro cingergli la vita in un abbraccio.
“Io credo in
te.” Sussurrò Link accarezzandogli la pinna ed
ogni parte del
corpo che riusciva a raggiungere da quella posizione, lasciandosi
guidare dal ritmo della melodia che iniziò a cantare quando
sentì
un singhiozzo provenire da Sidon.
“Raccontami
ancora di quella volta in cui sei stato nel Deserto Gerudo.”
Chiese
con un luminoso sorriso Sidon, emozionato all'idea di sentire ancora
quella storia mentre si accarezzava la coda portata in avanti con la
testa sulle gambe dell'altro.
Link
sorrise
contagiato dall'allegria di Sidon, chinando il capo per guardarlo
arrestando la sua mano dall'accarezzargli il viso per poter
rispondere.
[Bhé,
fa caldo
e c'è sabbia. Tanta sabbia.] Fece segno mostrando un
sorrisetto
sornione.
Sidon
rise di
cuore non appena Link smise di muovere le mani, sciogliendo il cuore
dell'altro che si unì volentieri a lui.
“Lo so, non
mi riferivo a questo.” Ribatté con ancora la
traccia della risata
nella sua voce.
[Va
bene.]
Riprese Link, mordendosi il labbro inferiore per cercare di
trattenersi. [Cosa vuoi che ti racconti, di quando mi sono perso a
causa di una tempesta di sabbia o di quando una Sand-Seal
mi è
quasi venuta addosso?]
“Puoi
raccontarmi quello che vuoi.” Rispose sinceramente Sidon,
sorridendo ad entrambe le immagini. “Mi piace sempre
riascoltarle e
fare finta di essere stato lì con te a godermi la scena con
i miei
occhi.”
“Viaggio.”
Disse Link tenendo lo sguardo fisso su di lui. [Troverò un
luogo da
farti visitare che nessuno dei due ha ancora visto, un luogo con
abbastanza acqua da tenere fresca la tua pelle. Un luogo da scoprire
insieme.]
“Sarebbe
bello.” Rispose Sidon baciandogli il dorso della mano.
“Ti ho mai
raccontato di quando, mentre ti stavo cercando, ho spaventato un
Hylian a morte?”
Link
si lasciò
andare in una fragorosa risata, portandosi le mani sul viso per
cercare di calmarsi.
“Stai ridendo
di me?” Chiese Sidon mettendo il broncio, fingendosi offeso.
Link
scosse il
capo continuando, tuttavia, a ridacchiare dietro le proprie mani.
[Avevo
sentito
qualche voce qua e là.]
“Siamo
davvero strani noi Zora per voi Hylian, non è vero? Forse
è un bene
che io non possa fare lunghi viaggi.”
Link
aggrottò
la fronte all'improvviso cambio di tono della conversazione.
[Non
per me.]
“Mmh.”
Mormorò in segno di assenso distrattamente Sidon.
[Sei
bellissimo.]
“Mmh.”
“Credevo
fosse chiaro cosa ne penso al riguardo ieri sera mentre-”
Link non
riuscì a finire la frase che, prontamente, Sidon lo
interruppe
imbarazzato.
“Per favore!”
[Vorrà
dire
che gemerò più forte la prossima volta.]
“Link!”
Quasi urlò Sidon portandosi le mani a coprirsi il viso,
mortificato.
Link
sorrise,
divertito dalla timidezza dell'altro che tendeva a sparire nei loro
momenti di intimità. Gli picchiettò su una mano
per far sì che lo
guardasse nuovamente. [Immagino che all'inizio possa sembrare strano,
ma sono sicuro che non appena ti conosceranno si renderanno conto che
non c'è nulla da temere.]
“Credo che tu
abbia ragione. Infondo è stata anche colpa mia a causa del
mio
irruente entusiasmo.”
[Mi
piace il
tuo entusiasmo.]
“Lo so, mia
perla. Sarebbe bello vedere Hylian e Zora andare d'accordo di
nuovo.”
[Sai,
ho già
visto molti cambiare opinione.]
“Davvero?”
“Certo, non
ti mentirei mai.” Rispose Link, grato nel vedere il viso
dell'altro
illuminarsi di nuovo.
Sidon
tirò un
sospiro di sollievo mentre, chiudendo gli occhi, si lasciò
trasportare dalla melodia della ninna nanna cantata da Link.
Link
percorse
il lungo corridoio più in fretta che poté,
sentendo il cuore
battere così forte che temeva potesse uscire fuori dal petto
da un
momento all'altro. Non appena ebbe sentito che il principe Sidon era
rimasto ferito in uno scontro, si era subito precipitato verso la sua
stanza per controllare di persona le sue condizioni.
Con
il cuore in
gola, ogni passo sembrava una tortura. Diviso tra la paura di
ciò
che avrebbe potuto vedere dietro a quella porta e la sensazione di
non correre abbastanza veloce. L'idea di poterlo perdere era
inaccettabile per Link, il solo fatto che si fosse ferito lo stava
uccidendo.
Non
appena
raggiunse la stanza di Sidon, non perse tempo a bussare entrando
bruscamente.
Sidon
riposava
sdraiato in acqua per dargli un po' di sollievo, accanto alla piscina
una Guaritrice stava ultimando gli ultimi controlli.
Lo
sguardo di
Link si posò sul pavimento notando tracce di sangue.
Sentì la testa
girare alla vista e dovette appoggiarsi alla porta per evitare di
cadere. Non era la prima volta che Link vedeva del sangue, in
battaglia era capitato di continuo. Il suo, dei nemici, persino di
amici e alleati ma la consapevolezza che quello sul pavimento fosse
il sangue di Sidon gli fece mancare il fiato.
Combattendo
contro le vertigini, si avvicinò lentamente fermandosi
solamente a
pochi centimetri da loro.
La
Guaritrice
si volse verso di lui, mostrandogli un rassicurante sorriso.
“Sta
bene adesso, non corre alcun pericolo.” Spiegò
alzandosi. “Vi
lascio soli, ma deve comunque rimanere a riposo per il
momento.”
Link
annuì,
continuando a tenere lo sguardo fisso su Sidon anche quando la Zora
lasciò la stanza.
Una
volta
sfilati gli stivali, si sedette a bordo piscina tirando un sospiro di
sollievo nel notare l'espressione serena sul volto dell'altro. Non
sembrava che stesse soffrendo.
Si
morse il
labbro inferiore mentre cercava di trattenere le lacrime, sentendo
l'adrenalina scivolare via dal proprio corpo. Sidon stava bene, Sidon
era vivo.
“Link?” Si
sentì chiamare da una voce familiare, ma roca.
Quando
si girò
verso colui che lo aveva chiamato, quasi balzò in piedi nel
vedere
gli occhi di Sidon su di lui.
“Sidon.”
Esclamò, fermandosi non appena si rese conto che la sua voce
tremolava troppo. [Sei sveglio.]
“Sono felice
che tu sia qui.” Disse Sidon accennando un sorriso, mentre si
raddrizzava per guardarlo meglio negli occhi adesso di fronte a lui.
[Non
dovresti
sforzarti.]
“Sto bene.”
Link
unì le
labbra in un linea sottile. [Come puoi dire una cosa simile? Hai
perso molto sangue, hai rischiato di morire.]
“Lo so e mi
dispiace di averti fatto preoccupare, mia perla, davvero ma va tutto
bene adesso.” Cercò di consolarlo mentre allungava
una mano per
cercare quelle dell'altro che, però, alzò per
ribattere.
[Hai
bisogno di
riposo.]
“Prima di
essere l'erede al trono sono un soldato, è ciò
che sono.”
Obbiettò Sidon, facendo ricadere la mano lungo il fianco
sott'acqua.
“Devo proteggere la mia gente e aiutarla come
posso.”
[Lo
so questo e
lo rispetto ma-- ] Link si fermò non appena vide Sidon
abbassare lo
sguardo. “Ehi, stavo parlando con te!”
Sidon
alzò la
testa di scattò non appena sentì il tono
arrabbiato di Link,
sbattendo le palpebre più volte si rese conto solo in
quell'istante
che distogliendo lo sguardo dalle sue mani gli aveva tolto la parola
mancandogli di rispetto.
“Mi dispiace
tanto, mia perla, credimi non era mia intenzione.” Disse
Sidon
sinceramente, avvicinandosi. Link sembrava ancora offeso, ma non si
mosse. “La verità è che volevo che tu
credessi che non ho bisogno
di riposo, che sto bene anche senza.”
Link
corrucciò
la fronte, adesso confuso. “Perché?”
“Perché so
esattamente come ti senti e non volevo che sentissi ciò che
ho
sentito io anni fa. Non volevo che tu ti preoccupassi per
me.”
Confessò Sidon quasi imbarazzato.
L'espressione
di Link si addolcì all'istante.
“Scusami.” Sussurrò,
appoggiando la fronte sul braccio dell'altro.
“Non è colpa
tua.” Disse Sidon, accarezzandogli i capelli.
“Immagino che non
possiamo evitare di preoccupaci l'uno per l'altro.”
Link
raddrizzò
la schiena, alzando le mani in modo che fossero ben visibili
all'altro, sentendo le lacrime pizzicargli ancora una volta gli
occhi. [Ero così preoccupato, credevo-- ] Link non
riuscì a
continuare sentendo le mani tremare.
Sidon
gliele
prese delicatamente, portandosele alle labbra. “Mi dispiace.
Non
posso garantire che ciò non accada di nuovo, ma
farò più
attenzione d'ora in poi.” Promise Sidon per poi posare le
labbra
sulla fronte di Link.
Link
chiuse gli
occhi, sentendo un peso sollevarsi dalle spalle.
“È il nostro
primo litigio.” Fece notare Sidon sorridendo, contagiando
anche
Link.
[Mi
farò
perdonare.]
“Perché? Non
hai fatto nulla di sbagliato.” Disse Sidon, abbassandosi per
immergersi più nell'acqua.
[Lo
farò
comunque.] Fece segno Link mentre guardava Sidon cingergli la vita
con le braccia e posare la testa sulle sue gambe.
“Hai detto
che ho bisogno di riposo. Fammi rilassare.” Chiese Sidon
chiudendo
gli occhi.
Un
sorriso
spontaneo nacque sulle labbra di Link, sapendo che quella era una
richiesta di cantargli una canzone.
Il
funerale era
ormai terminato da svariati minuti eppure Sidon non si mosse con lo
sguardo fisso sulla statua in onore di sua sorella, Mipha.
Link,
accanto a
lui, rimase in silenzio lasciandogli tutto il tempo di cui avesse
bisogno.
“Pensi che
adesso siano insieme, lei e mio padre?” Chiese
all'improvviso,
prendendo Link di sorpresa.
Non
era certo
che la domanda fosse rivolta a lui, ma decise di rispondere in ogni
caso. “Certo.”
“Ne sono
grato.” Disse Sidon. “Le mancava molto.”
Link
girò il
viso verso di lui, stringendogli la mano per dargli la forza di
continuare.
“Quando Mipha
morì, io ero troppo piccolo per capire cosa stesse realmente
accadendo. Ho persino pochi ricordi di lei.”
Link
si morse
il labbro. Conosceva bene la frustrazione del non riuscire a
ricordare qualcosa o qualcuno, sopratutto se esso riguardava una
persona cara.
“Ed è per
questa ragione che ero così felice di aver riconosciuto la
sua ninna
nanna. Mi sono sentito vicino a lei di nuovo dopo anni.”
Spiegò
Sidon girandosi verso Link. “L'ultima volta è
stato quando hai
accettato di aiutarmi liberando il suo spirito, ed anche quella volta
fu per merito tuo.”
Sidon
sembrò
pensarci su. “Pensi che sia strano?”
Link
scosse il
capo.
“Mi ricorderò
sempre di mio padre.” Il suo sguardo si posò di
nuovo sulla
statua. “Questa volta sarà diverso.”
Nemmeno
Link
aveva il ricordo del lutto o almeno non per quanto potesse ricordare.
Era consapevole di aver perso degli amici lungo il suo cammino, ma
non riusciva a ricordarne il dolore e per quanto potesse dispiacergli
di avere solo dei piccoli frammenti su di loro, viverlo era
tutt'altra cosa.
Mipha
stessa
era ancora un ricordo quasi confuso e spesso si era sentito in colpa
per questo.
Link
abbassò
lo sguardo sentendo la tristezza incatenare adesso anche il suo
cuore. Re Dorephan era una delle poche figure paterne che ebbe avuto
il privilegio di conoscere, o almeno che più ci si
avvicinasse.
Passando molto tempo al Dominio, aveva visto per la prima volta cosa
volesse dire avere un padre non solo osservando il Re Dorephan nei
confronti di Sidon, ma anche nei suoi.
Re
Dorephan lo
aveva sempre considerato un amico di famiglia, ma da quando lui e
Sidon avevano iniziato a mostrare i loro sentimenti l'uno per l'altro
anche pubblicamente, aveva sempre scherzato sul fatto che presto
sarebbe diventato suo genero.
Link
non aveva
alcun ricordo della sua famiglia e al Dominio gli era sembrata di
averne trovata una. Una diversa e forse un po' strana ma pur sempre
una famiglia.
Sentì
la mano
di Sidon tremare nella sua, improvvisamente consapevole che se avesse
alzato lo sguardo verso Sidon lo avrebbe trovato in lacrime. Si morse
la lingua per evitare alle lacrime di cadere in uno sciocco
tentativo di concentrarsi in un dolore più scialbo.
“Mi
canteresti una canzone?” Chiese Sidon con tono ancora
flebile,
asciugando qualche residuo di lacrima.
Link
lo guardò
sorpreso della richiesta. Sapeva che una canzone non avrebbe di certo
alleviato il suo dolore, non questa volta, e probabilmente anche
Sidon ne era consapevole.
“Certo.”
Rispose Link, qualsiasi cosa per aiutare in qualche modo a Sidon di
sentirsi meglio. Appoggiando la testa sul suo braccio quasi in un
abbraccio, iniziò a cantare sperando che la canzone
alleviasse anche
un po' del suo dolore e che raggiungesse Re Dorephan e Mipha, ovunque
loro adesso fossero.
Link
continuò
a camminare facendo attenzione a dove mettesse i piedi, troppo scuro
per capire realmente dove fosse. Forse in una grotta, difficile
dirlo, Link non ricordava nemmeno come fosse arrivato lì.
Allungando
il
passo cercò di raggiungere in più in fretta che
poté l'unica fonte
di luce in lontananza che i suoi occhi riuscivano a scorgere da
lì,
sperando che fosse un'uscita mentre si sentiva stranamente ansioso.
Tuttavia
quando
cercò ad approcciarsi ad essa, Link scoprì con
sgomento che non si
trattava di un'uscita e più si avvicinava più la
luce si
allontanava. D'istinto iniziò a correre verso di essa,
ancora con la
speranza di raggiungerla, finché esausto e frustrato si
fermò per
riprendere fiato.
Quando
posò le
mani sulle ginocchia senza forze, intento ancora a regolare il suo
respiro, qualcosa attirò la su attenzione. La luce
colpì qualcosa
che proiettò un'ombra vicino ai suoi piedi.
Incuriosito,
Link fece qualche passo in avanti per vedere cosa fosse. La vista gli
portò via il respiro non appena vide che si trattava di una
pila di
cadaveri, ammassati uno sopra l'altro ma ciò che fece venire
la
nausea a Link era l'inquietante somiglianza non solo tra di loro ma
anche con lui stesso. La fisionomia del loro viso era simile alla
sua, se non per alcuni piccoli dettagli– come il colore dei
capelli, alcuni di un biondo più chiaro e altri di uno
più scuro–
, in età diversa tra loro Link riuscì a scorgere
persino un bambino
e una giovane ragazza che poteva essere facilmente scambiata per sua
sorella.
Link
fece
qualche passo indietro, ancora stordito e incredulo a ciò
che aveva
davanti ma ciò che lo attese alle sue spalle fu uno
spettacolo
altrettanto grottesco e doloroso. Quando si volse, si
ritrovò
davanti ad altri cadaveri lungo la strada che aveva percorso
precedentemente ma questa volta li riconobbe. Erano i Campioni, i
suoi amici, Zelda e persino il Re Dorephan ma il suo cuore perse un
battito quando vide il cadavere di Sidon.
Link
provò ad
urlare ma nessun suono uscì dalla sua gola.
“Link.”
Sentì una voce chiamarlo, troppo distante per riuscire a
distinguerla trovandola stranamente rassicurante. Voleva raggiungerla
ma non sapeva come né dove fosse.
“Link,
svegliati.”
No.
Non di nuovo.
“Non voglio.”
Cercò di urlare, portandosi le mani alle orecchie per
evitare di
sentirla, per evitare di risvegliarsi in un mondo dove lui aveva
fallito di nuovo, in un mondo dove Sidon non era presente ma ancora
una volta la bocca si mosse senza che alcun suono uscì da
essa.
“Link!” La
voce adesso si era trasformata in un urlo riportandolo alla
realtà.
Aprì
gli occhi
di scatto ritrovandosi seduto su un letto. Si guardò
freneticamente
attorno a sé, sentendo ancora il cuore battere all'impazzata
nel
petto e il fiato corto, rendendosi conto di essere nella stanza di
Sidon e di essere seduto nel letto che Sidon aveva fatto spostare per
lui.
“Link.” Si
sentì chiamare nuovamente. Riconoscendo la voce, si
girò verso
colui che lo aveva chiamato per trovarsi davanti Sidon con
un'espressione preoccupata dipinta sul volto. “Stai bene? Hai
avuto
un incubo.”
Link
provò a
rispondere ma la voce non gli era ancora tornata, provò ad
utilizzare il linguaggio dei segni ma le mani gli tremavano troppo.
Sidon
si
avvicinò lentamente per rassicurarlo. “Va tutto
bene, non devi
rispondermi.”
Link
annuì,
portandosi d'istinto una mano alla gola.
“Posso
toccarti?” Chiese Sidon allungando una mano, fermandola a
pochi
centimetri dal suo braccio aspettando un qualsiasi segno di consenso.
Link
annuì di
nuovo, trovando il contatto confortante mentre Sidon lo avvicinava a
sé facendogli posare il viso sul suo petto, cullandolo in un
abbraccio per calmarlo.
Link
alzò il
viso, cercando di chiamare il suo nome.
Sidon
lo
osservò muovere le labbra. “Sì, sono
qui.” Rispose.
Link
chiuse gli
occhi sollevato, lasciandosi andare completamente sorridendo quando
sentì Sidon cantare per lui.
Aveva
sempre
trovato la voce di Sidon melodica, l'opposto della propria e tra le
sue braccia si sentì al sicuro.
NdA:
Salve a tutti e grazie di essere arrivati fin qui!
Spero
che vi sia piaciuta e sarò sincera, non so come mi sia
venuta l'idea
di Link che canta per Sidon ma mi sono subito innamorata dell'idea e
spero abbia fatto un po' piacere anche a voi.
Inoltre,
dato che sappiamo che Sidon ha sempre incoraggiato Link, mi piaceva
l'idea di mettere in risalto anche Link che incoraggia Sidon.
So
che mi sono concentrata più sui sentimenti che sul canto, ma
non
volevo utilizzare il testo di una canzone o concentrarmi proprio sul
canto perché sarebbe diventata una song fic e io non ne sono
capace.
Mi
dispiace tanto Re Dorephan, non era mia intenzione è solo
scelta di
trama lo giuro!
Spero
che vi sia piaciuta, ditemi cosa ne pensate!
Alla
prossima.
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