parlami, ti prego, guardami di fame (/viewuser.php?uid=1097051)
Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Mentr' io sono qui che scrivo,
lacrime, mi rigano il volto;
e intanto, il tuo immagino;
quel delicato tuo visino,
che a me è sempre innanzi;
Ma il tutto,
in fretta di dissolve,
come l'ammattir della farfalla!
tutta la mia fatica,
cercare di scordare
del tuo profumo,
dei tuoi brizzoli capelli..
E a nulla è servito..
e ora mi ritrovo
ancor più preso da te;
Oh, mio piccolo fiore!!
Parlami di un tempo
in cui solevamo
star sempre abbracciati,
come se una tal paura
di abbandonarci
dal calore dei nostri corpi,
fosse troppo grande!
Parlami di un tempo
in cui, tutti,
si chiedevano
di che tal amore,
potevano sentire,
i cuori nostri;
mai la voglia svaniva,
di sentir del tuo,
che tanto mi struggeva a udirlo!
parlami di un tempo,
in cui il sole tornerà a scaldar la valle,
e a scioglier le nevi degli inverni;
e sarà di nuovo
il nostro vagar per la via,
il nostro star innanzi a quel cancello,
fino al sentir delle cicale!
Insieme saremo di nuovo felici!
Parlami di un tempo,
in cui il laccio che la nostra
bocca chiude,
per sempre,
sarà slegato!
Ma adesso,
che son qui che scrivo
dei sentimenti miei,
solo buio vedo;
solo buio.
|
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=3838531 |