Five Dimensions Apart From Here

di InsertACasualUsernameHere
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{ we shall go on playing 
or find a new town
 }


« puoi farlo? Ti prego, puoi?»

« non ti – inspira, correggendosi – non ci farà stare meglio, ragazzino »


Ai bambini s’insegna che l’universo è sconfinato, un vasto ed infinito ammasso di galassie, stelle, pianeti e buchi neri.
I ragazzini imparano lentamente che esiste solo una realtà, quella che ci circonda, che possiamo vedere, che viviamo.

Menzogne, sono tutte menzogne.

Non esiste un unico universo, non esiste una singola realtà.

Là fuori, nell’eterno cosmo, convivono mondi e dimensioni parallele ed alternative, universi differenti, realtà diverse.

Non avrebbe mai dovuto scoprirlo, è stato un errore, un terribile errore, Peter stesso ne è consapevole, ma tornare indietro, impedirgli di sapere, non cambierebbe questa linea temporale, questo Peter Parker.

Tornare indietro non servirebbe, è già tardi, troppo tardi.

La mente non riesce più a ragionare lucidamente, impedirsi d’immaginare è pretendere l’impossibile.

Se esistono altri universi significa che là fuori, da qualche parte, in qualche dimensione, in qualche terra lontana anni luce, v’è un finale alternativo, uno in cui nessuno è morto ed Iron Man non è divenuto un ritratto a tappezzare le mura cittadine, un eroe caduto, la duratura memoria d’un uomo sacrificatosi per l’umanità intera.

Da qualche parte, là fuori, nel vasto e sconfinato ignoto, Tony Stark è ancora vivo.

Da qualche parte, non importa quanto distante sia, Peter troverà il finale perfetto, l’unico capace di rimarginarne le ferite dell’anima, l’unico in grado di curare la straziante sofferenza,  insondabilmente profonda; non importa quanto male potrà fare, non può esistere dolore peggiore di quel che sente ogni singolo giorno da quando il mondo, il suo mondo, gli è crollato addosso schiacciandolo come il più indifeso ed inutile dei ragni.

Ha bisogno di quel finale alternativo, ha bisogno di trovarlo, ha bisogno di vederlo, di portarlo con lui, nella sua realtà; non  irrazionale, può farlo, può cambiare le cose, gli eroi fanno questo, no?
Cambiano il destino dell’umanità e quest’umanità, questa Terra, non è pronta per piangere perpetuo addio.

Peter non è pronto.
 

{ strange days have found us 
and through their strange hours
w
e linger alone 
}
 


 « ti prego, voglio solo…ho solamente bisogno di vedere, tu non…non vuoi vederlo ancora, un'ultima volta? »

« Peter… »

« ti prego, mi manca...e ho bisogno di sapere che esiste una realtà dove – la voce gli trema e stille salate ne appannano la vista - dove sta bene, dove non è successo niente e siamo…siamo felici, io…te…tutti…per favore… »

« io...non posso sapere con esattezza dove ci porterà – incertezza ne macchia l’intonazione seriosa, cede, sapeva che sarebbe successo, e le mani disegnano forme d’astratta precisione - potrebbe non piacerci quello che vedremo »

« va bene, va bene, okay, va bene – un mesto sorriso ne rischiare le ombre nelle iridi nocciola - grazie »

« non ringraziarmi ragazzino – inspira, le ciglia trattengono lo straripare degli oceani, dagli occhi patinati d’acqua salmastra, c'è voluto così poco a convincerlo, la disperazione porta a pessime decisioni - me ne sto già pentendo »

 
{ bodies confused 
memories misused 
as we run from the day 
to a strange night of stone
 }

 
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E niente, è un'idea nata per caso, evidentemente ho guardato troppe fanart!
Si tratta d'una raccolta, dove cercherò d'analizzare le cinque fasi del lutto (rifiuto, rabbia, rassegnazione, tristezza ed infine accettazione) in cinque differenti contesti, tutti collegati dal medesimo filo confuttore : il viaggio "spazio-temporale" in cinque differenti universi alternativi, che Peter e Stephen esploreranno. 
Alcuni sono ispirati a reali universi alternativi presenti in vari comics, con alcune modifiche per renderli più inerenti al contesto generale della versione cinematografica, ed alcuni invece li ho "inventati" io. 
Non vorrei spoilerare niente, suona arrogante, scusatemi e quindi niente, spero che interesserà almeno un pochino a qualcuno. 
In ogni caso grazie a chiunque ha letto fin qui.
Alla prossima, spero e, sopratutto, se vorrete. 

 




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