Non voglio che sia un addio

di Red Saintia
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“Questa volta è davvero la fine? Lo sento… così impercettibile, flebile eppure ancora pulsante, il dolce soffio della vita che lentamente abbandona il mio corpo.
Troppo abbiamo osato, troppo ho preteso da me stesso. Eppure non mi pento, non potrei mai. Non ho rimpianti né sospesi, solo nostalgia per ciò che mi appresto a lasciare e che forse, se gli dei lo vorranno, incontrerò di nuovo fra molti anni.
Il dolore al petto è lancinante, brucia come se volesse ridurre in cenere la mia stessa anima.
Spietato e crudele, il mio nemico atavico sperava di ghermire colei che proteggo, la dea alla quale sto donando la vita come il mio dovere di cavaliere mi impone. Eppure… perché, perché per me non è mai stato un obbligo da dover assolvere. Ogni qual volta sono corso in tuo aiuto, ogni istante in cui le mie braccia stringevano il tuo esile corpo erano sempre i tuoi occhi che io cercavo. Perché in quello sguardo così silenzioso, così limpido io leggevo quello che altri non avrebbero mai potuto comprendere.
Restarti accanto come cavaliere era tutto ciò a me concesso, e di buon grado ho condiviso con te il pesante fardello di essere la reincarnazione di Athena. Adesso lo sento… sì, percepisco il calore delle tue mani che mi avvolgono tenendomi stretto, vogliono sottrarmi all’oscurità che lenta ed inesorabile s’abbatte sui miei occhi.
Lacrime copiose rigano le tue guance ricadendo sul mio viso. Chi piange per me, la dea Athena o Saori Kido? Spesso me lo sono chiesto ma adesso non ha importanza. Tu sei salva, il vincolo del destino è spezzato, io veglierò sempre su di te e quando vedrai nel cielo le tredici stelle risplendere più di tutte le altre costellazioni saprai che sono io che ti osservo e proteggo.
Non piangere Saori, non voglio vederti piangere lo sai, ti chiedo solo di stringermi a te e lasciare che i miei occhi si chiudano avendo impresso nella mente il ricordo dei tuoi.
Amici… fratelli, proteggetela sempre, lascio tutto nelle vostre mani. Riconducete Saori al Tempio e abbiatene cura come la persona a voi più cara e preziosa.
Sono stanco… molto stanco, la battaglia mi ha fiaccato nel corpo e nello spirito. Ho sonno, gli occhi si chiudono e nella mente e nel cuore il dolce suono della tua voce rotta dalle lacrime mi accompagna nell’oblio.”

 
“Non lasciarmi… ti prego non adesso, ora che tutto è finito, che il nemico più temuto è stato sconfitto che finalmente hai ritrovato colei che credevi persa. Tu devi vivere! Devi farlo per coloro che ti amano e che aspettano il tuo ritorno, devi farlo per me. Perché sono così tremendamente egoista da non volerti lasciar andare, l’oblio non è un luogo per te, non è posto per Seiya di Pegasus.
Tu sei la luce, la speranza sei la prova che niente è impossibile se lo si desidera con tutto se stessi. Non posso perderti, non voglio… non sono pronta a lasciarti andare, se Athena è disposta ad immolare i suoi guerrieri io non sono disposta a sacrificare te. Andrò fin sull’Olimpo se occorre per impedire che ciò accada, per impedire che ti portino via da me.
Ti prego combatti, non lasciarti sopraffare dall’oscurità, ricorda chi sei e trova dentro di te quella luce che ti riporterà tra le mie braccia.
Un brivido mi percuote adesso… il cosmo delle tredici stelle si sta disperdendo, la stretta sulla mia mano si allenta, i tuoi occhi così splendenti e sinceri si chiudono. Vuoi lasciarmi? Sento che lentamente ti sto perdendo e d’improvviso un senso di vuoto e smarrimento si fa strada nel mio animo.
Ascolto allora… prima che tutto sia buio e tenebra, prima che il guerriero che è in te si prenda il meritato riposo, ascolta queste mie parole. Grazie… per tutte le volte che sei corso in mio aiuto, per aver anteposto la mia incolumità a tutto il resto.
Grazie per la fiducia che hai sempre riposto in me, per la devozione incondizionata, per i litigi le incomprensioni i silenzi, gli sguardi complici i gesti spontanei, le risate sincere. Ciò che sono diventata lo devo a te, se oggi sono la guida che il Santuario di Grecia attendeva e solo perché tu mi hai reso tale.
Averti accanto mi ha resa più forte e consapevole, e adesso il dolore e l’angoscia che provo dentro non hanno niente di divino ma sono sentimenti profondamente umani che dimostrano il segno indelebile che hai lasciato in me.
I tuoi occhi si chiudono e qualcosa dentro di me si spezza, trattengo il fiato le lacrime non si fermano, bagnano il tuo volto sereno e sorridente.
Riposa adesso mio amato cavaliere, tu che hai sempre protetto Athena da Athena riceverai protezione, non mi arrenderò finché il dolce soffio della vita non scalderà di nuovo il tuo corpo.
Come tu promettesti di salvarmi dalla letale freccia che mi aveva colpito così io ti salverò dalla venerea spada che ti ha trafitto.
Riposa adesso… e lascia che il mio abbraccio culli il tuo sonno.”




Ben ritrovati a tutti coloro che hanno avuto il piacere di leggere questa one shot. Loro sono la mia OTP, ormai è cosa ben nota. Scrivere di Seiya e Saori per me è sempre una gioia, perchè ciò che gli sguardi a volte esprimono è più di quello che le parole potranno mai dire. Un frangente doloroso fa da scenario a questa storia, la fine della battaglia contro Hades e Pegasus che giace in fin di vita tra le braccia della sua dea. Ho provato ad esternare ciò che avrebbero potuto pensare in quel frangente, spero di esserci riuscita al meglio, grazie di cuore a chiunque passasse da queste parti. A presto.

 
 
 




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