Fandom:
MacGyver (2016)
Rating: Verde
Personaggi/Pairing: Mac, sorpresa
Tipologia: Flashfic
Genere: Generale, Malinconico
Disclaimer: Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò
che deriva dalla trama ufficiale
da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono.
Note: Dedicata a Mairasophia.
A
PIECE OF ME
Mentre
Mac e l'uomo che, fino a pochi secondi prima,
era rimasto prigioniero assieme a lui nel palazzo sul punto di
esplodere,
uscivano dalla porta principale sulle proprie gambe, i compagni
dell'agente e
quelli che dovevano essere gli amici dell'uomo iniziarono a correre su
per la
collina che portava al complesso miracolosamente ancora in piedi.
Accaldati ed
esausti per l'adrenalina che cominciava a scendere,
l'unica cosa
che li aveva tenuti in piedi fino a quel momento, i due si lasciarono
cadere
per terra, sotto il sole che stava tramontando; "Sei in gamba,
ragazzo." disse l'uomo con espressione divertita, "Non avrei mai
pensato di vederti fare magie del genere."
Per tutta
risposta, Mac si lasciò scappare una risata prima
di affondare il
viso nell'incavo delle braccia premute contro le proprie ginocchia
tirate su
fino al petto: "E io non ho mai visto nessuno fare nodi a quella
velocità,
Marine?"
"Non proprio, ho
girato vari... gruppi. Sono stato un po' in tutto il
mondo ma, per ora, mi godo la vita. E tu?"
"Mi occupo di un
po' di tutto..."
"Se quello che ti
ho visto fare oggi è solo un assaggio
delle tue
capacità, non mi stupirei di vederti creare dei razzi con
delle
bottiglie."
"In
realtà..."
"L'hai fatto
davvero? È
incredibile, è bello vedere che c'è ancora
qualcuno com'ero io da
ragazzo."
L'uomo, dopo il
loro breve scambio di battute, si alzò in
piedi e si sistemo la
giacca di pelle marrone che aveva sulle spalle: "Maledizione... Pete mi
ucciderebbe se vedesse come l'ho ridotta." gemette, prima di
rivolgere un cenno di saluto al compagno.
Mentre scendeva,
tuttavia, si fermò e, voltandosi, gli
sorrise: "È stato un piacere conoscerti, Angus
MacGyver. Davvero un piacere."
Perplesso, Mac lo
guardò scendere e riunirsi ai suoi amici
che lo aspettavano
mentre Jack e Riley, seguiti da Bozer e Sam, scattavano per percorrere
gli
ultimi metri che li separavano: era certo di non avergli detto il suo
nome.
Come faceva a
saperlo?
E mentre l'uomo
si allontanava, Mac si accorse di due dettagli che
l'attenzione
sulla bomba gli aveva impedito di notare, dettagli che gli riempirono
il cuore
di una strana nostalgia, indefinibile: i capelli ormai bianchi
dell'uomo senza
nome che gli ricadevano sulla schiena ma che, alla luce morente del
sole, gli
erano sembrati biondo sabbia come i suoi e un piccolo coltellino
svizzero come
il suo, appeso alla cintura, usurato dal tempo e chiaramente ormai
inutilizzato, ma che doveva essere stato davvero prezioso per lui.
Istintivamente,
Mac infilò le mani nelle tasche alla
ricerca del proprio e lo tirò fuori, stringendolo tra le
dita.
Non
sentì la voce di Jack che lo chiamava mentre
l'uomo si girava per guardarlo negli occhi un'ultima volta, lasciando
che i
loro occhi azzurri, quasi del tutto identici, si scrutassero per
qualche
secondo.
Forse
Mac non avrebbe mai saputo chi fosse quel
tizio, ma di una cosa era certo: si era sentito come se avesse
incontrato di
nuovo un vecchio amico.
Come
se avesse incontrato una parte ormai perduta di
sé.
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