«Guarda bamboccia che Pikachu stavolta non è che un pretesto.» dice Meowth con le zampe incrociate.
La coordinatrice non dice più niente, ma quella frase l’ha chiaramente confusa.
«È così, il Capo vuole solo che il bamboccio venga qui.» continua a spiegare il Pokémon.
«Meowth!» lo riprende Jessie. «Non siamo autorizzati a dirle certe cose!»
«Perché non ti lavi la lingua?! Il Capo non vuole che si sappia!» esclama a sua volta James.
- Vuole vedere Ash…? - pensa Lucinda ancora più confusa.
«Scusatemi...» mormora mortificato. «È che è la prima volta che ci riesce un colpo del genere e sono ancora su di giri...»
«Ti capisco bene amico mio.» gli dice James sorridendo comprensivo. «Anch’io non riesco a crederci, ma è tutto vero, siamo stati grandi, un colpo da maestri.»
«Sì...» dice Jessie liberando le braccia incrociate. «In effetti anch’io capisco quello che provi… dopo una serie di insuccessi siamo riusciti a riprenderci bene.»
- Quanto zucchero… scommetto che fra un po’ si abbracceranno… - pensa Lucinda stranita.
«STAVOLTA SIAMO STATI BRILLANTI E IL CAPO CI RICOMPENSERÀ CON I DIAMANTI!» canticchiano in coro sorridendo e tenendosi a braccetto.
- Ecco, appunto… -
♥ ♥ ♥
«Ci siamo...» dice Ash guardando l’edificio che fa da base segreta del Team Rocket. «Pikachu, tu resta qui, vado a cercare Lucinda.» aggiunge guardando il Pokémon a terra.
«Pika pika!» emette agitato.
«Lo so cosa dice la lettera, ma non voglio metterti in pericolo!» esclama. «E poi devi avvertire l’agente Jenny qualora non dovessi uscire entro un’ora, come hai fatto a Rupepoli quando ci eravamo imbucati nella base del Team Galassia.»
«Pika...»
«Sta tranquillo, andrà tutto bene!» esclama per poi cominciare ad andare.
♥ ♥ ♥
Jessie, James e Meowth si sono addormentati e Lucinda dalla sua cella li osserva pensosa.
- D’accordo, è il mio momento… devo trovare il modo di uscire di qui prima che si sveglino… -
Mentre pensa a ciò vede le chiavi cadute sul pavimento a pochi passi da lei.
- Perfetto! - pensa sorridendo.
Si abbassa e si allunga per prenderle.
- Non ci arrivo…! Ok, prese! -
Tira indietro la mano e le osserva con aria vittoriosa.
Proprio in quel momento James si volta su un fianco. Sta ancora dormendo e farfuglia qualcosa con un sorriso sulle labbra, ma poi tace di nuovo.
La coordinatrice tira un sospiro di sollievo, poi torna a concentrarsi sulle chiavi e apre la porta della cella cercando di non fare il minimo rumore.
«Il Capo ci riempirà di diamanti!» esclama Meowth nel sonno.
«Ovvio che accetto la carica di ambasciatrice di Kanto...» farfuglia Jessie.
Lucinda non ci fa caso e una volta uscita corre via.
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- È proprio una situazione assurda… - pensa Ash mentre cammina per i corridoi dell’edificio guardandosi intorno. - Non c’è quasi nessuno, ma quelle poche reclute che ho visto non mi hanno fermato… non avvertono la mia presenza come un pericolo… è veramente strano… -
L’allenatore a un certo punto si trova di fronte a un muro con una grandissima finestra. Si avvicina e si accorge di riuscire a vedere l’intera città dall’alto.
- Com’è possibile…? - si chiede riuscendo quasi a scorgere la sua immagine riflessa nel vetro.
«Ti stavo aspettando Ash.» dice Giovanni dietro di lui apparendo nel vetro.
Il ragazzo si volta immediatamente allarmato.
«LEI!?» esclama impulsivamente. «DOV’È LUCINDA!?»
«Chi?» domanda sinceramente confuso.
«Non faccia il finto tonto! So bene che la tenete prigioniera qui! Liberatela subito!»
«Oh… la tua amichetta… in effetti tre dei miei sottoposti mi avevano parlato di lei...»
«Se si riferisce a quei tre buffoni del Team Rocket sappia che non li temo affatto!» esclama il ragazzo. «Lucinda è molto importante per me! E non esiste che io ceda ai vostri sporchi ritratti!»
«Mantieni la calma.» dice l’uomo con uno strano ghigno. «Nessuno vuole fare del male alla tua amichetta, anzi è libera di andare ora che tu sei qui.»
«Ma che sta dicendo!? Lei è punibile penalmente per sequestro di persona!»
«Non avevo idea che per far venire te qui avessero optato per questa soluzione.» dice. «Ma a quanto pare ha funzionato, faresti davvero di tutto pur di saperla al sicuro, vero?»
«Perché voleva attirarmi qui?! Cosa vuole da me?! È per il mio Pikachu!? Perché se è così…!»
Giovanni inizia a ridere incontrollabilmente.
«Perché pensi che il tuo Pikachu dovrebbe interessarmi?» riesce a chiedere smettendo a poco a poco di ridere.
«Perché è sempre stato così!» esclama. «E poi nel biglietto dicevate che mi sarei dovuto presentare con Pikachu entro domani!»
«Hanno avuto una trovata niente male.» commenta.
«Perciò vuole farmi credere che lei non ne sapeva niente?!» domanda sorpreso e scettico allo stesso tempo.
«Hai la mia parola.» risponde. «E poi l’unica cosa che mi interessava era che venissi tu.»
«Perché?! Io la conosco solo per la sua cattiva fama! E lei… come fa a conoscermi!?»
Giovanni fa una lunga pausa alla fine della quale si lascia scappare un ghigno.
«È ora che ti racconti tutta la verità.»
«Di quale verità sta parlando?!»
Ash è ansioso di saperlo, tuttavia Giovanni fa un’ulteriore pausa.
«Sono trascorsi più di tredici anni, meriti di saperlo.» dice. «Ma non voglio sconvolgerti, sappi che quello che sto per dirti è unicamente nel tuo interesse.»
«Me lo dica!»
«Sono tuo padre Ash.»
L’allenatore rimane completamente di sasso. Non sa cosa dire. Non riesce neanche a muoversi.
«Tuo padre sono io.» dice risoluto. «So che non hai una bella considerazione di me, io sono il Capo del Team Rocket… IO ho fondato il Team Rocket… però tutto quello che ho fatto l’ho fatto anche per te, tutto quello che vedi è tuo.» continua a dire. «L’organizzazione che ho creato, l’edificio che ho costruito… tutto questo è opera mia… sapevo che prima o poi ci saremmo trovati faccia a faccia, siamo uguali tu ed io, spero che un giorno tu possa prendere il mio posto...»
«BUGIE!» grida Ash fuori di sé. «Lei non può essere mio padre! Noi non ci somigliamo per niente! Perché mi fa questo!? Sta infangando la memoria di mio padre! Non la perdonerò mai per questo!» aggiunge con lacrime di rabbia che gli scendono dalle guance.
Corre via all’istante urtando Giovanni che come unica reazione fa un ghigno malvagio.
♥ ♥ ♥
- Assurdo! - pensa Ash mentre corre a perdifiato. - Sempre più assurdo! Devo trovare Lucinda e andarmene di qui! … Giovanni… il capo del Team Rocket sarebbe… mio padre?! Non ci credo! È semplicemente impossibile! Perché dovrei fidarmi delle sue parole!? Sono solo un mucchio di frottole…! -
Senza un vero perché si ferma di colpo.
- Però… perché avrebbe dovuto mentirmi…? -
«ASH!» esclama Lucinda correndogli incontro.
«LUCINDA!?» esclama lui sorpreso.
«Non c’è tempo!» dice la coordinatrice prendendolo per mano e ricominciando a correre.
Intanto Jessie, James e Meowth dopo essersi svegliati stanno rincorrendo la ragazza nel panico.
«Di chi è stata l’idea di addormentarsi!?» sibila la ragazza mentre continuano a correre.
«Di tutti! È da ieri che non dormiamo!» esclama Meowth.
«Per sorvegliare la gabbia della bamboccia non abbiamo chiuso occhio!» precisa James.
All’improvviso Jessie si ferma vicino ad un enorme pulsante rosso sulla parete.
«Va bene! A mali estremi...!» strilla per poi premerlo con violenza.
Una luce rossastra comincia a lampeggiare, seguita dal suono intermittente di una campana.
«JESSIE!» la richiama James incredulo. «Ma che hai fatto!?»
«Quello che hai premuto è il pulsante dell’autodistruzione!» esclama Meowth nel panico.
«Autodistruzione?» mormora perplessa guardandolo con la coda dell’occhio. «Ma no, figuratevi se qualcuno installa un pulsante del genere!» dice tranquilla sorridendo.
«Jessie, c’è scritto.» le fa notare il Pokémon. «Pulsante dell’autodistruzione...»
«CHE COOSA!? Ma allora è vero che il Team Rocket è un covo di idioti!» strilla incredula.
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«Che cosa succede?!» chiede Lucinda allarmata fermandosi.
«Non fermarti!» esclama Ash tenendola saldamente per mano correndo. «Qualcuno deve aver premuto il pulsante dell’autodistruzione! Il Team Rocket è un covo di idioti!»
«Autodistruzione!?»
«Tranquilla, andrà tutto bene! Continua a correre!»
Nonostante le pareti che crollano i due non si fermano e passo dopo passo accorciano sempre di più la distanza che li separa all’uscita.
♥ ♥ ♥
Intanto fuori Pikachu ha chiamato l’agente Jenny ed è arrivata anche la madre di Ash. È pieno di macchine della polizia che tuttavia esitano ad intervenire. L’edificio si sta distruggendo di secondo in secondo ed entrare è diventato impossibile.
«Oh Ash...» mormora Delia con una mano stretta sul cuore.
«Siamo qui!» esclama Ash entusiasta.
«ASH!» esclama la madre correndo da lui.
Lucinda lo tiene ancora per mano, tuttavia si sposta quando Delia lo abbraccia.
«Piccolo mio!» esclama piangendo dalla commozione. «Non sei ferito, vero?!» aggiunge prendendogli la testa tra le mani e osservandolo.
«Sto bene mamma, non preoccuparti.» la rassicura sorridendo.
«Cos’è successo là dentro? Perché sei andato in un posto tanto pericoloso come la base del Team Rocket?!»
Ash guarda per un momento Lucinda accennando un sorriso, poi torna a guardare la madre.
«Dovevo farlo mamma.» dice per poi rabbuiarsi di colpo nel ricordare quanto accaduto.
«Cosa succede Ash? Che c’è che non va?»
«Mamma… il fatto è che...» mormora indeciso abbassando lo sguardo. «Ho incontrato Giovanni, il capo del Team Rocket...»
«Che ti ha fatto?!» chiede allarmata.
«Niente… però mi ha detto… di essere mio padre...» dice non riuscendo a guardarla negli occhi.
«Ash.» dice sorridendo. «Non gli avrai creduto?»
Il ragazzo rialza gli occhi stupito dalla sua reazione.
«Tuo padre non è Giovanni.» chiarisce. «Lui è coraggioso, gentile, altruista… ti somiglia molto.»
Il viso dell’allenatore si illumina in un istante. Ne era certo! Non ha bisogno di sapere nient’altro!
«Ash.» lo richiama Lucinda avvicinandosi. «Grazie di essere accorso subito in mio aiuto.» dice sorridendo.
«Non ce n’era bisogno, sei davvero in gamba!» esclama in tutta risposta. «Però ogni tanto non sarebbe male se mi lasciassi interpretare la parte dell’eroe.» commenta ridendo.
Lucinda in tutta risposta continua a sorridere.
- Ma tu sei già il mio eroe. -
«Ragazzi, perdonate la mia invasione, ma avrei bisogno di farvi alcune domande a proposito di quello che è successo là dentro.» dice l’agente Jenny con il taccuino in mano.
«Naturalmente!» esclama Ash entusiasta.