Il sangue sgorga dalle labbra in flotti scarlatti, macchia la dorata armatura, inibidisce i sensi e la mente annebbia. I timpani colmi del silenzio incessannte del mio cuore, non scalpita nel petto, assetato, a digiuno, la mia gola č secca e la brama della prelibata bevanda il corpo arde. Che Iddio abbia pietā di me e dell'aberrante peccato che la mia anima dannata sta per compiere. Che Lucifero non pretenda il mio spirito dinanzi alle sue porte infernali e non tenti le mie carni nella lussuriosa morte. |