Sei
L'inverno freddo di Milano, per quel fiocco di neve che hai messo accanto al mio nome quando hai salvato il numero in rubrica.
La collana che hai dimenticato sul tavolo la prima volta che hai dormito a casa mia.
La lontananza e le chiamate la sera tardi, le lamentele ogni volta che ti definivo una collega.
Sei
La primavera ancor più fredda in cui te ne sei andata.
Il silenzio che ti ho dedicato.
Quelle sere in cui il mondo era troppo strano per rimanere da sola.
Sei
I colori della nostra prima estate insieme, quella corsa sotto i teloni a cui non sapremo dare un significato.
Le spiegazioni che non mi hai mai dato, di cui ho provato a far finta di avere bisogno.
La speranza che senza di lui saremmo potute essere qualcosa.
Sei
L'autunno dell'indecisione, delle incomprensioni, dei "Vieni a cena da me?" accennati dopo settimane di silenzio.
I periodi di vuoto, di solitudine, di buio.
"Di amarci noi non ne saremmo mai state capaci, allora tu spiegami dei nostri baci il senso" |