Spiragli

di Shiki Ryougi
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- IV -


- 19 -
Sono chiusa nella mia stanza cubica dalle pareti storte. Dai vetri delle innumerevoli finestre posso osservare la gara che si sta svolgendo fuori e che non avrà mai né una fine né un vincitore.
Vorrei poter uscire a competere per il nulla a cui questa gara conduce. Vorrei che le persone incitassero per me, urlando e battendo le mani, alzandole al cielo, ma non riesco a uscire.
Ma se potessi, rompendo la mia bolla di mondo distorta, verrei schiacciata dalla folla, perché sono nata incapace di correre.
Quindi resto qui, lontana dalla realtà, a guardare da sola questa gara che è la vita.
 
- 20 -
Un fiore dai colori blu e viola si attorciglia intorno alle mie gambe, formando una spirale.
So che sto sognando ma non riesco a svegliarmi.
Le spine mi lacerano la carne, macchiando di rosso ovunque. Ormai mi sono rassegnata e decido di lasciarmi uccidere, sperando di riuscire poi a svegliarmi da questa realtà così orribile che deve essere per forza un incubo.
 
- 21 -
Aprendo gli occhi scopro di trovarmi al di sotto di un cielo plumbeo dove le stelle sono morte da tempo.
Lacrime salate come il mare mi rigano le guance; cosa altro potrei fare? Non riesco più a distinguere la realtà dal sogno. Potrei provare a uccidermi ancora, forse questa volta mi sveglierò nel posto giusto.
Così afferro di nuovo le forbici, ammirandone per qualche istante la lama già intrisa del mio sangue.
Porto la punta sull’avambraccio sinistro e, con le lacrime che hanno smesso di scendere, torno a vedere di nuovo l’oblio.
 
- 22 -
Tutto questo è come un orribile gioco di morte. Soltanto che io continuo a rimanere qui; vorrei vedere la luce ma invece davanti a me trovo un muro nero come la notte.
Aspetto che qualcuno venga a salvarmi, aspetto che qualcuno venga a donarmi un po’ di amore, ma il mio petto è un buco nero che può soltanto consumare.

 

Questo capitolo è più breve degli altri ma l'ho scritto tutto di getto e ho pensato che fosse bene pubblicarlo tutto insieme, senza altri pezzi. E' nato dopo un forte momento di crisi, quindi prendetelo per quello che è: pura depressione.




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