NdA:
“...”
→ Dialogo parlato
[…]
→ Linguaggio dei segni
Casa
Link
non riuscì a trattenere il sorriso formatosi sulle sue
labbra,
emettendo un mugolio di piacere, mentre sentiva la spazzola ricadere
sui capelli. Essa glieli accarezzava delicatamente guidata dalla mano
di Sidon che lo guardava dall'alto con un luminoso sorriso,
soddisfatto della reazione dell'altro.
Era
appena tornato al Dominio dopo un colloquio con Zelda. Anche se Ganon
era stato sconfitto e la guerra terminata, c'era ancora molto da fare
per ricostruire Hyrule e riportarla alla bellezza di cui era famosa.
Rilassando
la schiena su Sidon, Link alzò la testa per incontrare lo
sguardo
dell'altro che, nel frattempo, abbassò il braccio per posare
la
spazzola e sostituirla con la propria mano.
“Ti
piace?” Chiese Sidon speranzoso, mentre passava le sue dita
tra i
capelli di Link.
Link
annuì ampliando il sorriso, chiudendo gli occhi per cercare
di
godersi appieno la piacevole sensazione.
“Ne
sono grato.” Confessò Sidon, tirando un sospiro di
sollievo. “Mi
piace prendermi cura di te.”
Link
arrossì, girandosi completamente a guardarlo. Per tutta la
sua vita
si era sentito ripetere quanto fosse lui il responsabile per il
destino di Hyrule e la sua gente, di servire Zelda da bravo soldato
–
nonostante fossero ormai amici – ed era piacevole tornare al
Dominio e sentirsi libero di essere se stesso, lasciarsi andare
sapendo di trovare il caloroso benvenuto di Sidon. Avere qualcuno che
lo aspettava, non per le sue abilità o per un proprio
tornaconto ma
perché era lui, era piacevole. Avere qualcuno che si
prendeva cura
di lui nelle piccole cose, come aiutarlo a lavarsi immersi nella
stessa piscina dopo un lungo viaggio o farlo rilassare pettinandogli
i capelli, forse a qualcuno poteva sembrare una cosa da niente ma non
per Link, lo faceva sentire sicuro, compreso, amato.
[Anche
a me.]
“Cosa
farai adesso?”
[Immagino
che io debba aspettare che Zelda mi convochi di nuovo.] Fece segno,
mordendosi il labbro inferiore. [Potrei stare qui, se non disturbo.]
Sidon
gli mostrò un luminoso sorriso, forse il più
bello che Link avesse
mai visto. “Certamente, non disturbi mai. Lo sai che puoi
restare
tutto il tempo che vuoi, sei sempre il benvenuto.”
Link
abbassò lo sguardo. [Grazie.]
Sidon
corrucciò la fronte, confuso e preoccupato dall'improvvisa
reazione.
“Ho detto qualcosa di sbagliato?”
“No!”
Esclamò Link, alzandosi in piedi. “È
solo che – ” Cercò di
spiegare, iniziando a camminare nervosamente per la stanza per poi
tornare davanti Sidon che non aveva mai distolto lo sguardo da lui.
[Hyrule è davvero la mia casa? Voglio dire, la guerra
è finita e
tutti sono tornati alla propria vita, casa e famiglia e io non ho
ricordo di nessuna delle tre.] Tirò un sospiro. [Hyrule
è salva, ma
sono davvero legata ad essa? Non ho nessuno ricordo di ciò
che
facevo prima e se un giorno Zelda non avesse più bisogno di
me, io
non ho nemmeno un luogo da poter chiamare casa.]
Sidon
lo guardò sorpreso, non aveva idea che Link stesse portando
questo
peso dentro di sé probabilmente da quando la guerra era
finita, e
non poteva certo biasimarlo. Non avere nessuno di questi ricordi
doveva essere spaventoso e poteva solo cercare di immaginare come
realmente si sentisse.
Sidon
gli prese una mano, accarezzandola con l'altra nella speranza che il
contatto riuscisse a calmarlo almeno un po', addolcendo lo sguardo
incrociò quello dell'altro perdendosi nei suoi occhi che
amava tanto
alla ricerca delle parole.
“Se
è così come ti senti io non posso cambiare le
cose ma – uhm –
se vuoi – ” Balbettò improvvisamente
Sidon mandando Link in
confusione che adesso lo guardava accigliato.
[Cosa
c'è che non va?] Fece segno una volta liberato le mani.
“Niente,
è solo che – Non era niente.”
Farfugliò in fretta alzandosi a
sua volta per dirigersi verso la porta. “Ci sono ancora tante
cose
che mi piacerebbe fare con te prima che tu debba ripartire.”
Spiegò
accennando un sorriso prima di sparire lungo il corridoio, non
lasciando a Link altra scelta che seguirlo in silenzio più
turbato
di prima.
L'aria
fresca colpì Link in pieno viso, scostando i capelli dal
viso. Il
freddo gli pizzicò gli occhi e dovette socchiuderli per
evitare che
lacrimassero. Sorrise quando sentì Sidon stringere il
braccio
intorno alla sua vita d'istinto per avvicinarlo a sé, seduto
dietro
di lui, eppure la sua mente continuava a tornare alla conversazione
tenuta nella stanza di Sidon.
Decise
di lasciare che la curiosità prendesse il sopravento e,
ancora un
po' incerto, si girò verso Sidon.
[Cosa
volevi dirmi prima?] Fece segno mettendo in mostra le mani.
“Oh.”
Mormorò Sidon, sorpreso nel vedere che l'altro ci stava
ancora
pensando. “Era qualcosa di sciocco, non
preoccuparti.”
[Voglio
comunque saperlo.] Insistette Link. [Se volevi dirmelo non
può
essere stupido.]
“Va
bene.” Accettò Sidon. “Ma potresti
– potresti non guardarmi?”
Link
sorrise, contento di essere riuscito a convincere l'altro e
tornò a
guardare dritto di fronte a sé assecondando la sua
richiesta, dando
di nuovo le spalle a Sidon. Sentì la presa sulla vita farsi
più
forte mentre Sidon, avvicinandolo più a sé,
abbassava la testa
imbarazzato.
“Sono
innamorato di te.”
Link
corrucciò la fronte confuso, non riuscendo comunque ad
evitare il
rossore formatosi sulle sue guance. Non era la prima volta che
sentiva quelle parole, si erano già detti di amarsi l'un
l'altro in
passato e, nonostante sentirle faceva battere forte il cuore di Link
come se fosse la prima volta, non capiva l'improvvisa insicurezza di
Sidon.
Link
aprì la bocca per ricambiare le dolci parole ma l'altro lo
interruppe.
“Non
era questo ciò che volevo dirti prima, ma è
ciò che sento di
volerti dire adesso.” Spiegò Sidon mentre Link
richiuse le labbra
aspettando pazientemente in silenzio che l'altro continuasse.
“Mi
dispiace che tu ti senta in questo modo, da solo gli dei sanno
quanto. Sentirsi senza né casa né famiglia deve
essere spaventoso e
so che io non posso cambiarlo ma, ti prego, sappi che non sei solo e
non lo sei mai stato anche quando era più difficile da
credere.”
Si fermò Sidon, osservando la nuca di Link per cercare di
immaginare
che tipo di espressione potesse esserci ora nel suo viso. “E
so che
non è come essere a casa propria e che può
sembrare un'amara
consolazione ma, se vuoi, potresti considerare il Dominio come luogo
da chiamare casa. Qui, con me.”
Non
appena le ultime parole uscirono dalle labbra di Sidon, Link
sobbalzò
sorpreso e l'altro temendo di aver detto qualcosa di sbagliato
lasciò
andare la presa per permettere a Link di girarsi facilmente.
Quando
i loro sguardi si incrociarono di nuovo, Sidon si stupì nel
trovare
gli occhi di Link lucidi nel tentativo di trattenere le lacrime.
“Oh
no, mia perla! Non volevo dire qualcosa che potesse
offenderti.”
Iniziò a scusarsi Sidon agitato ma Link lo interruppe
scuotendo il
capo e alzandosi in piedi, nonostante ormai le lacrime gli stessero
rigando il viso, si avvicinò a lui fino a nasconderlo in un
abbraccio.
Sidon
non si fece ulteriori domande quando sentì un singhiozzo
provenire
da Link, ricambiò l'abbraccio lasciando che l'altro si
sfogasse in
quel pianto liberatorio per tutto il tempo di cui avesse bisogno.
[Grazie.]
Fece segno Link una volta distaccatosi dall'abbraccio.
Lasciò
che Sidon gli asciugasse le lacrime, non riuscendo ad evitare al
proprio cuore di perdere un battito. Spesso Link si chiedeva come
fosse possibile che qualcuno come Sidon potesse amarlo, accettarlo
per quello che è, ed in quell'istante si chiese come fosse
possibile
che volesse condividere la propria casa con lui. Come fosse possibile
riuscire a percepire tutto il suo amore in questi piccoli gesti e
mentre Link si lasciava cullare da quella carezza, sentì i
suoi
occhi tornare lucidi. Lo amava. Link amava Sidon così tanto.
“Ti
amo anche io.” Sussurrò Link con la voce ancora
rotta dal pianto.
Sidon
rispose chinandosi a baciargli delicatamente la fronte e Link
lasciò
andare un sospiro che non si era reso conto di star trattenendo.
Il
dare e ricevere tutto da colui che si ama era ancora un concetto che
gli faceva perdere il fiato. Non era certo che si sarebbe mai
abituato a tutto questo.
Quando
i loro sguardi si incrociarono di nuovo, una nuova certezza era
scolpita nel cuore di Link.
“Sei
sempre stato la mia casa.”
Sidon
fissava l'orizzonte, in piedi al Great Zora Bridge, senza mostrare
reale interesse a ciò che vi era di fronte a sé.
Troppo distratto
per mettere a fuoco il panorama.
Sidon
si sentiva quasi uno sciocco a sentirsi in quel modo, eppure non
poteva farne a meno. Quel giorno lo avrebbe finalmente rivisto e solo
il pensiero di poterlo riabbracciare e sentire di nuovo il suo
profumo accarezzandogli i capelli, gli faceva battere forte il cuore
in petto.
Emozionato,
come un bambino alle prese con la sua prima cotta, non
riuscì a
trattenere un sorriso quando vide una figura familiare camminare
lungo il ponte.
“Link.”
Lo salutò con entusiasmo. “Bentornato a
casa.”
Link
sorrise a sua volta. “Sono a casa.”
NdA:
Grazie, come sempre, di essere arrivati fin qui!
Questa
è una breve scenetta che mi è venuta in mente
mentre mi stavo
rilassando e dato che ho molte altre cose da scrivere, tra cui la
seconda parte della serie, non avevo tempo di ampliarla e quindi vi
chiedo scusa se è un po' breve.
Spero
comunque che vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate.
Ero
molto emotiva quando l'ho scritta, si vede? Comunque a parte gli
scherzi io li amo e loro sono dolcissimi.
Alla
prossima!
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