CIAO A TUTTI.
AMORE NONOSTANTE TUTTO è stata la prima fanfiction che ho pubblicato su EFP. La scrissi senza prestarle le dovute
attenzioni, con il tempo mi sono pentita di averlo fatto, ma non ho
mai voluto sistemarla. Ieri l'ho riletta con attenzione, e mi sono resa conto di
averla pubblicata in uno stato pietoso e così ho deciso di
apportare alcune modifiche (in realtà parecchie 😅) e di dividerla in più capitoli.
AMORE NONOSTANTE TUTTO non può che parlare dell'amore della
coppia che più mi piace nel panorama di Capitan Tsubasa, ma
non sto a dire chi sono i protagonisti, perchè chi mi segue lo sa
già!
Grazie a tutti coloro che hanno letto questa storia, anche se mal
scritta.
Anna
AMORE NONOSTANTE TUTTO (REVISIONATA IL 27/04/2021)
PROLOGO
Erano passati tre anni da quando Holly aveva salutato i suoi compagni
di mille avventure e aveva visto per l’ultima volta
lei… l’aveva salutata regalandole il suo pallone
portafortuna. In questi anni l’aveva sentita telefonicamente
e le aveva scritto qualche lettera, ma si era reso conto di essersi
allontanato tanto. Aveva sempre la testa a concentrarsi a far bene le
sue amate partite di pallone e tutto ciò che non riguardava
il calcio non gli interessava.
Ora però aveva compiuto 18 anni: era un bel ragazzo, era
diventato professionista, guadagnava anche molto bene e parecchie fan
gli si gettavano addosso, nel vero senso del termine. Aveva avuto
alcune storie, che aveva catalogato subito come avventure passeggere,
ma quando si lasciava andare, durante quei brevi attimi in cui la sua
testa non pensava a qualche strategia di gioco o a qualche suo
avversario, lui pensava alla sua prima manager, specie durante i rapporti con quelle
ragazze bellissime…
Ora però aveva terminato i tre anni e il suo contratto con
il San Paolo era concluso. Qualche mese prima aveva ricevuto la
convocazione dalla Nazionale del Giappone: non vedeva l’ora
di tornare a casa e rivedere Patty. Regalò la vittoria alla
propria squadra per l’ultima volta, salutò i suoi
tifosi e si incamminò all’aeroporto.
IL RITORNO
Finalmente l’aereo atterrò all’aeroporto
di Tokio, una grande folla era lì per accoglierlo:
fotografi, fans, ma soprattutto sua madre e suoi amici.
Il suo più caro amico Bruce gli saltò addosso
come quando erano ragazzini e giocavano nella stessa squadra:
“Finalmente capitano, sei tornato!!!”
Paul, Johnny e tutti gli altri: “Bentornato
Capitano!!!”
Susy ed Eve lo abbracciarono: non potevano credere che il giorno del
suo rientro fosse davvero arrivato, specie Susy che continuava a
sperare in una storia con il suo primo amore. Anche la madre lo
abbracciò e lo strinse forte a sè: “Come stai
campione?”
Holly era felicissimo: "Benone mamma..” , ciò nonostante lui si guardava
intorno come se cercasse qualcuno in
particolare… anche Julian, Amy, Philip, Jenny lo salutarono,
ma notarono che c’era qualcosa che non andava…
Tom se ne accorse e gli si avvicinò: “Tutto bene
Holly, chi stai cercando?”.
Tom era tornato da due anni a giocare con la New Team dopo aver
trascorso qualche anno in Francia. Holly divenne tutto rosso :
“Beh, ecco… io ….”, Tom in
realtà sapeva che il suo amico voleva avere notizia sulla
prima manager. “Su Holly, dimmi chi cerchi, magari posso
aiutarti!”.
“Beh, ecco, non vedo Patty…”,
cominciò a farfugliare il giovane.
Tom gli sorrise: “Non l’hai sentita in questo
periodo?”
“Purtroppo no, sono stato davvero preso e non ho pensato a
chiamarla… l’ultima volta che le ho parlato
è passato davvero tanto tempo…”.
“Beh, Holly, Patty non si trova in Giappone. Ha ricevuto una
borsa di studio e si è trasferita in Spagna”, gli
rispose a bruciapelo l'amico.
“Ma davvero? È sempre stata una ragazza bravissima
negli studi, ma non credevo che arrivasse addirittura a vincere una
borsa di studio all’estero”
“Già!, però è stata
convocata dalla Nazionale anche lei, sai?”
“Veramente??!! E come mai?”. Holly fece uno
sguardo da pesce lesso.
Tom sorrise nel vedere quell'espressione in volto tanto genuina:
“Perché lei è stata la manager della
New team per parecchi anni e poi conosce perfettamente lo spagnolo,
il tedesco e il francese e insieme a Amy e Jenny saranno le
nostre manager e le nostre traduttrici ufficiali!”.
“Caspita… ne ha fatta di strada la piccola
Patty!”. Risero entrambi.
Holly si sentiva davvero orgoglioso di Patty, per la sua forza di
volontà, per la sua tenacia… chissà se
una ragazza così in gamba pensava ancora a lui…
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Nel frattempo, a Barcellona, Patty si stava preparando per sostenere
due esami molto difficili ravvicinati fra loro, in poche settimane
doveva sassolutamente essere pronta: solo
così avrebbe potuto sperare di andare in Francia e rivedere
i suoi vecchi amici…
“Chissà se Holly è stato
convocato? Ma sì, sicuramente sì, se
non lui, chi altri???!!! Ora però mi devo concentrare,
altrimenti, mi toccherà rifiutare all’ultimo
momento e mi dispiacerebbe proprio!”.
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Quando Holly arrivò a casa si mise a parlare con sua madre
di tante cose, ma durante la cena, diventò improvvisamente
tutto rosso: “Mamma io … volevo…
chiederti una cosa…”.
La madre sospettava cosa volesse chiederle, ma si divertiva proprio a
vedere suo figlio così imbarazzato: il grande giocatore, la
promessa del calcio giapponese era imbarazzato per una ragazza!
“Dimmi pure Holly”
“Beh, ecco mamma, tu cosa sai di Patty?”
“Finalmente…” pensò tra
sè la donna: “Beh Holly, lo scorso anno Patty
venne convocata dal Preside. Le fu detto che i suoi voti, le sue
prestazioni erano risultati i migliori di tutta Tokio e probabilmente
di molte altre città giapponesi. Le propose pertanto di
partecipare ad una selezione per una borsa di studio in Spagna. Lei era
reticente, non voleva andarsene e lasciare la sua famiglia, i suoi
amici e la New Team… (credo che lei sperasse un giorno di
vederti tornare pensò la mamma). Ciò nonostante,
tutti noi riuscimmo a convincerla a provare. Si buttò sullo
studio e quando, un mese più tardi, affrontò la
selezione, la superò in modo impeccabile. Vinse la borsa di studio in lingua estera. Sai, mi ricorda
tanto te: tu hai sempre dato il massimo per il calcio e lei per gli
studi, in due settori diversi, ma in ogni caso, entrambi con risultati
brillanti!!!”.
Holly era rimasto sbigottito dal racconto della madre, già
si immaginava Patty accerchiata dai suoi libri… e poi
quell’ultima frase “…date sempre il
massimo…” era vero, in modi diversi ma con
esiti ugualmente eccezionali.
Oliver si fece serio “Mamma io… voglio
parlarle… tu hai per caso il suo numero?”
Caspita il Brasile deve averlo svegliato… ma
chissà se sarà arrivato in tempo,
pensò tra sè Maggie: “Sì, io
ho il numero del suo appartamento, dopo cena te lo
cerco…”
“No, mamma, non posso aspettare. Cercalo subito per
favore”.
La madre fissò il figlio sul volto e senza ribattere, si
alzò in piedi, cercò il numero, lo scrisse su un
foglio e glielo diede. La donna però era molto preoccupata,
Holly era suo figlio, ma Patty aveva sofferto tanto per lui e non
voleva che lui le desse ancora illusioni e dispiaceri.
Prima di darglielo gli disse: “Patty ha fatto tanta fatica a
staccarsi da te, ne sei cosciente? Ti ha aspettato tanto tempo, ma ora
è serena, vive la sua vita pensando ai suoi
studi… se non sei ancora sicuro dei tuoi sentimenti, beh
Holly, non turbarla…”
“No mamma, non lo farò.. ora ho capito e so cosa
devo fare… spero solo che non sia troppo
tardi…”.
E così facendo si alzò, diede un bacio alla sua
adorata mamma e uscì alla ricerca di una cabina telefonica.
Non voleva che sua madre lo ascoltasse, quella telefonata era un
tentativo per avvicinarsi alla sua Patty, o almeno ci avrebbe
provato…
Dopo un po’ arrivò alla cabina e fece il numero di
telefono. ‘Finalmente! pensò, non stavo
più nella pelle’
TUN TUN…TUN TUN….TUN..TUN…..TUN
TUN… “Pronto, Patricia Gatsby qui al telefono, chi
parla?”
Holly sentì una stretta al cuore, non riusciva a
parlare… ma cosa gli stava succedendo?!
“Pronto, pronto???”
“Ci… ci.. ciao Patty”
“Holly???!!!”
“Sì, sono proprio io…” e
cominciò a ridere come un ebete.
Dall’altra parte Patty era diventata rossa come un peperone e
i suoi battiti erano accelerati, tentò comunque di
intavolare una conversazione: “Ciao Holly, che
piacere sentirti, ma chiami dal Giappone? Sei tornato? Hai vinto lo
scudetto col San Paolo?”
“Certo, sono arrivato oggi e …ehm… sai, all’aeroporto ci sono rimasto male che… beh,
ecco…tu non …”
“Anche a me sarebbe piaciuto tanto accoglierti Holly, (disse
con un po’ di tristezza) ,ma io per il momento, non posso
muovermi: ho due esami molto importanti da affrontare entro la fine
della prossima settimana, e se non li supero, non potrò
venire in Francia…Sai sono stata convocata anche io
come traduttrice ufficiale, ma senza questi due esami non
avrei i documenti per farlo e pertanto il
mio posto o resterebbe vuoto o verrebbe assegnato a
un’altra…”. La sua voce si
intristì, rischiava di non rivedere il suo bel capitano, non
poteva certo permettersi un volo A/R Spagna-Francia e poi vitto,
alloggio…
“Patty c’è ancora tempo per il
campionato. Il mister ha detto che dovremmo essere in Francia fra due
settimane, poi inizieremo il ritiro e tutti gli allenamenti…
intanto mi piacerebbe venire in Spagna: non conosco questo Stato e
vorrei girarlo. Magari, quando hai terminato con i tuoi esami,
così da non essere motivo di distrazione, potresti farmi
vedere qualcosa della città prima del raduno in
Francia… che ne pensi?”.
Patty non riusciva a credere alle sue orecchie, ma cosa stava cercando
di dirle... voleva visitare la Spagna insieme a lei per approfittare
della sua conoscenza come cicerone o veniva per…????!!!...
Naaaaa voleva che lei gli facesse da guida, aveva capito tutto!
“Beh dipende Holly, tu quando vorresti venire?”
“Hai detto che entro settimana prossima dovresti dare i due
esami, beh, io verrei tra 9 giorni, così non rischierei di
distrarti! Che ne pensi?”.
Holly tremava mentre pronunciava quelle parole e sperava ardentemente
che la bella manager gli desse la sua approvazione.
Patty riflettè tra sè qualche secondo e d'impulso
rispose: “Tra 9 giorni dovrei finalmente essere
libera, ma se i miei esami andranno male, dalla Spagna dovrai
andare da solo in Francia”.
“Sono sicuro che supererai tutto brillantemente. Mi
farò dare da mia madre il tuo indirizzo, so che vi scrivete.
A presto Patricia, e mi raccomando, lascia sbigottiti quei prof, sei
l’unica che può farlo!”.
“Grazie Holly ci proverò, a presto!!!”
Misero giù la cornetta… a Patty non
sembrò vero, era più di un anno e mezzo che non
riceveva una lettera, una telefonata… cosa gli stava
accadendo e ora voleva addirittura andare in Spagna…
“Che strano!!! Aaaaahhhh devo concentrarmi altrimenti solo
figuracce altro che biglietti aerei e alberghi pagati!”.
In Giappone, intanto Holly continuava a tenere in mano la
cornetta: “9 giorni… 9 giorni… 9
giorni, no ma io non posso aspettare altro tempo…
Partirò al massimo dopodomani e arriverò in
Spagna. Farò i miei allenamenti lì,
così potrò vederla senza farglielo capire! E
quando avrà finito i suoi esami io spunterò con
un bel mazzo di rose rosse!!!”.
Corse a casa, abbracciò la madre e le disse:
“Mamma vado in Spagna, vado a conquistare la donna che
amo!” .
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