Indiana Jones e la leggenda dell'Isola di Navalon

di lmpaoli94
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< Presto la smetterai di avere quel sorrisetto da furbetto stampato sulla faccia, Indiana Jones > fece un sicario che non smetteva di guardare i suoi movimenti.
< E come pensi di fare? >
Spazientito, alla fine Jones venne aggredito e gettato a terra battendo violentemente le ginocchia.
< Ecco! È quello che ti meriti. >
< Maledetto > rispose Henry con voce flebile.
< Mantieni la calma! > replicò un compagno del sicario < Dobbiamo portarli da Freddie Asamaik vivi. Quindi metti da parte la tua rabbia. >
< Va bene. Scusa. >
< Vedrete che quando questa storia sarà finita… >
< Che cos’hai detto, ragazzo? >
< Niente. Stavo parlando da solo. >
< Forse non avete capito la gravità della vostra situazione: siete ad un passo dalla morte e noi stiamo per ricevere una grossa ricompensa per avervi catturato. >
< I soldi non sono tutto nella vita, Signori > mormorò l’ex professore.
< E tu che cosa ne vuoi sapere, vecchio? >
< Ho solo un po’ di anni più di voi, ragazzi. >
< Questo non fa sì che tu sia più intelligente di noi. >
< Scommettiamo? >
Con uno scatto fulminante, Henry Jones riuscì a liberarsi e a disarmare i cinque sicari che l’avevano catturato.
< Piaciuta la sorpresa, ragazzi? >
< Per essere un vecchio sei ancora molto abile > mormorò Freddie Asamaik puntando la pistola alla schiena del vecchio professore < Saresti in grado di mettere nel sacco chiunque. >
< Finalmente riesco a fare la sua conoscenza, Freddie Asamaik. >
< Molto perspicace, non c’è che dire. >
< Dove si trova il mio amico, John? >
< Sta marcendo nelle profondità di queste rovine in compagnia dei coccodrilli… Ma non ti preoccupare. Gli farete compagnia tu e il suo ragazzo… Ma prima… >
Prendendo il collo del ragazzo, lo rovistò nei suoi vestiti per prendergli la chiave che stava cercando da tempo immemore.
< Finalmente. Sono più di vent’anni che sono alla ricerca di questa chiave e finalmente sono riuscito nel mio intento… Voi cinque! Portateli da quel traditore di John Raven e state molto attenti a non farveli scappare. >
< Sissignore. >
Appena Freddie Asamaik si ritrovò da solo, corse verso la stanza misteriosa per aprire la porta.
< Io non lo farei se fossi in te. >
Una voce acuta e perentoria arrivò alle orecchie del capo dei sicari.
< Chi sta parlando? >
< Il tuo più grande nemico: John Raven. >
< Come diavolo sei riuscito a scappare e a risalire il tunnel dei coccodrilli? > domandò l’uomo a denti stretti.
< Semplice. Grazie a questo pugnale arrugginito sono riuscito ad aprirmi la strada e ad ucciderli tutti. >
< I miei complimenti. Non ti facevo così abile. >
< Papà! > gridò Frank richiamando l’attenzione dell’uomo.
< Lascia andare immediatamente mio figlio e il mio amico Henry Jones o dovrai vedertela con me. >
< Credi di riuscire a farmi paura? Ti sbagli di grosso. Dimmi perché non devo aprire questa porta. >
Ma John Raven rimase in silenzio, fissando Henry Jones con sguardo divertito.
< Ti diverti molto? Se fossi in te mi toglierei quel sorrisino dalla faccia. >
< E perché, scusa? Mi piace vederti in difficoltà. >
< Smettila di prendermi in giro e dimmi come aprire questa dannata stanza! >
< Li vedi quegli oggetti appuntiti? Una volta che cercherai di aprire quella porta, cadranno su di te e ti infilzeranno come uno spiedino. >
< E quindi cosa devo fare? >
< Questo non lo so… E’ un problema tuo. >
< Ah sì? Tu! Portami il ragazzo! >
< Ecco a lei, signore. >
< Bene… Raven, dimmi come arrivare a quella dannata spada o uccido prima tuo figlio e poi il professore. >
< Non ci riuscirai mai… >
< Scommettiamo? Non osare sfidarmi, Raven. >
< Non è colpa mia se non so come arrivare alla spada senza farsi del male… >
< Non è vero! Tu menti! >
< Allora facciamo così: fai aprire la stanza ad uno dei tuoi sicari. Tanto la loro vita non è così importante come la nostra, no? >
< Hai ragione… Ma ho un’idea migliore: sarà tuo figlio che aprirà la porta di quella maledetta stanza. Avanti, ragazzo! Adesso tocca a te. >
< No! Io non voglio morire in questo modo! >
< Morirai lo stesso sotto gli occhi di tuo padre se non fai subito quello che ti ordino! >
Il giovane ragazzo fissava suo padre con sguardo disperato.
Ma al contrario di Frank, John era stranamente tranquillo.
“Vai, figliolo. Apri la porta senza paura” pensò l’uomo.
< Che cosa aspetti?! Non mi costringere a spararti contro! >
< Vai, Frank. Senza paura… Vedrai che andrà tutto bene > fece John.
< Raven, perché non vieni giù con noi? Hai paura che possa ucciderti a tradimento? >
< Io non ho paura di niente, Asamaik. Dovresti averlo capito, no? >
< E’ vero… Dovevo ucciderti quando ne avevo davvero l’occasione. >
< Possiamo farlo lo stesso anche ora, signore. >
< Zitto. Adesso non è il momento > rispose Freddie al suo sicario.
Ormai tutti gli occhi addosso erano rivolti a Frank che si apprestava ad aprire la stanza segreta.
Dopo avergli dato tre girate nella serratura arrugginita, la porta si aprì.
< Com’è possibile? La trappola doveva cadere su di te! >
< Anch’io non riesco a capire > replicò Frank sorpreso.
< Quella vecchia trappola non viene azionato da millenni, Asamaik > gli spiegò John  Raven < Te la sei fatta addosso dalla paura, vero? Di’ la verità. >
< Bastardo! Mi hai preso in giro fin dall’inizio! E la spada? Dove si trova?! >
< Quella spada non è mai esistita, Asamaik. Mettitelo bene in testa. >
< No! Non è possibile! >
Freddie Asamaik sembrava fuori di sé.
< L’hai presa tu! Ne sono sicuro! >
< Ti sbagli… La tua mente è offuscata dalla bramosia di ricchezza… Non riesci a comprendere che è solo una leggenda senza un fondo di verità? >
< Non ti credo! >
Preso da un momento di follia, l’uomo sparò dritto verso John Raven ferendolo lievemente alla spalla.
< Maledetto! Non avevi nessun diritto di ferire mio padre! >
Per cercare di proteggere il suo vecchio, Frank si scaraventò contro il suo nemico per cercare di disarmarlo.
< Cosa state facendo lì impalati, idioti! Aiutatemi! >
< Non così in fretta > fece Henry Jones disarmando i cinque sicari di Asamaik.
< Il vostro capo ha ragione: siete completamente inutili > replicò l’ex professore.
< Perché devo fare tutto da solo?! >
< Stai calmo, Asamaik. Presto finirai in fondo all’Oceano insieme all’isola. >
< Che cosa stai dicendo? >
< Stanotte ho sentito dei movimenti della placca tettonica sotto l’Isola… Senza accorgercene, l’isola si sta muovendo. >
< Tu stai mentendo, Jones! >
< Henry ha ragione, Asamaik. Arrenditi. Non troverai la spada di Assan Ghiezlin. >
< Sapete cosa mi renderebbe davvero felice? Uccidervi tutti senza pietà! >
Ma improvvisamente, un forte terremoto scosse l’intera isola.
< Ragazzi, dobbiamo andarcene alla svelta da qui! > gridò John Raven.
Stando molto attenti a non venire colpiti dalle pietre che tenevano in piedi le rovine dell’Isola, Indiana Jones, John Raven e suo figlio riuscirono a scamparla per un pelo.
< Tornate indietro! Maledetti! > gridò Freddie Asamaik prima di venire sepolto dalle macerie insieme ai suoi sicari.
 
 
< Dobbiamo tornare subito alla nave! > gridò Frank.
< Non ti preoccupare, figliolo. Conosco una scorciatoia che ci porterà dritti alla costa… Però non abbiamo una barca che possa salvarci. >
< Potremmo usufruire della nave che abbiamo usato per venire fin qui. >
< Ottimo! Andiamo! >
Mentre i tre avventurieri stavano fuggendo al loro destino, l’intera isola stava sprofondando nelle profondità abissali dell’Oceano.
< Ecco la nave! > fece Henry < Però io non so pilotarla. >
< A questo ci penso io > si propose John.
Una volta salpati e allontanati dalla costa, i tre avventurieri poterono festeggiare la loro fuga.
< Accidenti! Ce la siamo vista davvero brutta > mormorò Henry tirando un sospiro di sollievo.
< E’ proprio vero che Indiana Jones riesce a cavarsela in ogni luogo > replicò John prendendolo in giro dandogli una pacca sulla spalla.
< Papà, ma allora la leggenda della spada è sempre stata una bufala? > domandò Frank.
< In un luogo sommerso dagli abissi sono estremamente convinto che la spada di Assain Ghiezlin non aspetta altro che essere trovata. >
< Quindi ci potrebbe essere una possibilità per noi… >
< Sì. Ma è estremamente pericoloso… Soprattutto per uno come me che non ha ancora imparato a nuotare. >
< Davvero? Questa proprio non me lo sarei mai immaginato > rispose sorpreso Henry.
< Parla quello che si tiene a galla a malapena. >
< Non è vero! Io almeno so muovere le braccia. >
< Ti vorrei proprio vedere. >
< Magari potrei fartelo vedere nella piscina. >
< Ma tu non hai una piscina, Henry. >
< Ahahah lo so > replicò Jones divertito continuando a fissare l’Isola inabissarsi nell’Oceano.




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