Cannibalismo

di slowlyIrot
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Come avresti intenzione di spiegare il piacere che provi nel sentire il venticello di una sera d'estate ad un protagonista? 
Costui vaga con la luce e con il buio, nella buona e nella cattiva sorte, per le strade di una cittą di cui non si sente soddisfatto, esattamente come te. Sempre in compagnia di qualcuno, sempre pronto a parlare di sč al prossimo, cammina finchč gli č consentito e graffia i muri della periferia, o meglio, morde e fugge. Stende le gambe sulla sua stessa confusione e poggia la testa cangiante sulle tue ginocchia. Senti il suo calore e ne fai tesoro, povera creatura, forse ha bisogno di quiete anche lei. Graffia i muri e si spezza un'unghia; danno ciņ che ricevono, non puoņ pretendere nulla. A morsi si fa strada, provi a fermarlo ed č gią altrove. Non ha neanche prestato orecchio al tuo silenzio la sera di maggio, ma cosa ti aspetti da un protagonista? Che si abbassi ad aiutante? Non aiuta a ripulire, non livella quel muretto e non si cura delle mani. Le sue stelle non le riconosci perchč sei impotente, non ti dannare invano per costui poichč, tesoro, non sente il venticello sulla tua pelle in una sera d'estate.




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