Mi
sono imbattuto in questo capitolo nel mio computer... l'ho scritto un paio di
anni fa e me ne ero completamente dimenticato. Intanto lo pubblico, poi, con
calma, scrivo la storia... E', naturalmente, un What if e riguarda Severus Piton
che, di sua iniziativa, dopo aver comunicato la profezia della Cooman a
Voldemort, cerca di proteggere Lily e famiglia.
Un
saluto a tutti. S.
Capitolo 1.
Doppio gioco
Dovevo mostrarmi sereno, quasi felice. Sorrisi a Mulciber, che mi
stava dando una pacca nella spalla, gli dissi qualche parola gentile per la
moglie (“Sarei felicissimo di venire da te, dillo anche a Eloise… non sai quanto
apprezzi la cucina dei vostri elfi… ma purtroppo domani sera sono impegnato…
noiosi impegni precedenti…”) e mi diressi velocemente verso l’esterno di Malfoy
Mannor. Altri volevano parlare con me e farmi i complimenti: ero ormai entrato
nel “cerchio magico”, nel ristretto gruppo di maghi a cui il Signore Oscuro si
confida.
Che schifo facevano: quasi tutti erano invidiosi… invidiosi
dell’onore che mi era stato appena concesso: poter sedere alla sinistra del
nostro signore… il massimo dell’aspirazione di tutta quella maledetta congrega
di Mangiamorte. Riuscivo a percepire la loro invidia anche senza legilimanzia; e
si fingevano interessati a me, e gentili (dopo che per mesi mi avevano umiliato
in tutti i modi) per vantaggi personali, per avere della loro parte il nuovo
“pupillo” del Signore Oscuro.
Molto meno felice sembrava Lestrange, che non riusciva a
controllare la sua rabbia nei miei confronti… retrocesso di una posizione:
evidentemente essere il marito dell’amante del Signore Oscuro, quella maledetta
Bellatrix, non era stato motivo sufficiente per non permettergli il
declassamento, ed io avevo preso il suo posto.
Ma solo da poche avevo compreso quello che avevo fatto… avrei
voluto urlare per il dolore, ma non potevo. Dovevo controllarmi. Parlai con
tutti, ascoltare quello che mi dicevano con un sorriso sulle labbra e un falso
senso di comprensione per tutti i loro stupidi discorsi. Poi finalmente,
terminato questo insopportabile teatrino, mi sono diretto, attraverso quel
magnifico parco, ai concelli: i pavoni bianchi mi guardavano sbigottiti e
scappavano via. Mi sentivo male, sporco, cattivo. Non vedevo l’ora di
smaterializzarmi. Ero quasi arrivato.
- Severus! Sei ora nelle grazie del Signore Oscuro! - disse, con
un sorriso ironico Bellatrix. Mi aveva seguito: non sarei mai riuscito a
sbarazzarmi di lei? - Anche grazie a te, il nostro signore ha finalmente
individuato il suo nemico, e quello schifoso mezzosangue sarà presto
schiacciato… come anche quel traditore di Potter e quella puttanella della
Evans… Niente impedirà alla nostra causa di trionfare…
- Beh - risposi con un tono di voce neutro, mentre avrei voluto
cruciarla, solo per l’appellativo che aveva rivolto a Lily - Sono felice che il
Signore Oscuro abbia apprezzato il mio lavoro, anche se non è nulla, parlando
oggettivamente, rispetto a quello che voi Lastrange fate per lui… - E inchinai
leggermente il capo - Ma io non posso sicuramente contestare tutto ciò che il
nostro signore dice, e se pensa che io gli sia stato utile, ciò mi rende felice.
Ero finalmente arrivato al di fuori del cancello, lasciai, dopo
aver fatto un altro cenno del capo, quella puttana di Bellatrix e, un attimo
dopo, mi smaterializzai. Finalmente ero a casa mia: Spinner’s End… un posto
balordo, abitato dai più disgraziati dei babbani… lurido, impolverato… Eppure in
quel momento mi sembrò incommensurabilmente migliore di Malfoy Mannor..
Non avevo tempo. Dovevo pensare. Dovevo salvare Lily. Come?
Cercai di fare mente locale e mettere in ordine tutte le
informazioni che avevo: dopo aver riflettuto su quella maledetta profezia, che
io stesso gli avevo fornito (possa essere maledetto in eterno!), Voldemort aveva
deciso che il bambino che doveva morire perché lui stesso sopravvivesse, era il
figlio di Potter… e di Lily.
Del bambino non mi importava niente, tanto meno di quel pallone
gonfiato borioso di Potter… ma di Lily sì. Lei non lo sapeva, ma io… l’amavo e
la proteggevo… e l’avevo protetta in quei mesi… e avevo protetto anche quel
disgraziato di Potter, per quanto mi era stato possibile… per lei…Lei voleva
bene a quel cane… Lei non doveva soffrire.
E ora Voldemort voleva ucciderle il bambino… Immaginai il suo
dolore se il Signore Oscuro fosse riuscito nel suo itnento… Anche se lei non
fosse morta nell’attacco, la perdita del figlio sarebbe stata straziante per
lei… Lei che aiutava tutti, che era la dolcezza e la bontà in persona, che mi
aveva voluto bene… sì, come amica, come fedele e tenace amica, per tanti anni… e
che mi voleva ancora bene, lo sapevo… anche se l’avevo tradita.
Si era sposata con quel maiale di Potter e aveva avuto un figlio
con lui… ma le volevo ancora bene.
Era “nata babbana”… e questo era, per tutti quelli che ora
frequentavo (come ero potuto cadere così in basso), qualcosa di orribile e
vergognoso… ma non per me. Lei era sempre stata dolcissima con me… Dovevo
salvarla… e salvare anche quell’idiota di Potter e quel suo maledetto marmocchio
insieme… altrimenti il cuore dolcissimo di Lily non avrebbe sopportato il
dolore. E andasse al diavolo il Signore Oscuro, costasse quel che costasse.
Dovevo contattarla ed avvisarla. Come? La MacDonald, certo.
Probabilmente sapeva come contattarla. Se non mi avesse ucciso appena mi avesse
visto: sapevano tutti, ormai, che ero un Mangiamorte. E il Ministero aveva
autorizzato ad utilizzare le Maledizioni senza perdono a chiunque si imbattesse
in un Mangiamorte.
Beh, ora ero in ballo. Da bravo Serpeverde, non amavo il rischio,
ma non potevo tirarmi indietro per Lily. Poteva essere con quel giocatore di
quidditch, Finnigan. Sapevo dove abitava. Con un po’ di fortuna l’avrei potuta
trovare a casa sua. Casa non protetta, dato che Finnigan era troppo in vista per
far scomparire nel nulla la sua abitazione. E, un attimo dopo, ero davanti a
casa sua.
Ero stato fortunato. Stavano rientrando proprio verso casa. Mary
sembrava tranquilla, mentre si avvicinava alla porta, al braccio di Finnigan.
Dall’ombra, lanciai un Imperius su Finnigan. Troppo facile, non aveva
predisposto la minima difesa. Idiota. Non sapeva che c’era una guerra in giro?
Gli ordinai di lasciare la porta aperta e, qualche minuto dopo, scivolai dentro
la loro abitazione. I due erano sicuramente in camera da letto e, infatti,
salito silenziosamente le scale, vidi la luce accesa in camera. Ok, Finnigan era
sotto Imperius, ma la MacDonald no, e non mi avrebbe accolto bene. Lanciai
pertanto un petrificus attraverso la parete, poi entrai in camera.
Innervai Finnigan e gli ordinai di andarsene in bagno. Subito,
docilmente, mi obbedì, lasciandomi in camera con la sua fidanzata, Mary,
semivestita sotto le lenzuola.
Le presi la bacchetta, che era sul comodino, poi le dissi, per
tranquillizzarla: - Non ho intenzioni ostili. Devo parlarti. E’ molto
importante. Se non urlerai, sarà meglio per tutti. Altrimenti dovrò di nuovo
pietrificarti. E’ chiaro?
Logicamente non poteva rispondere, ma sperai nel suo buon senso.
Era stata una ragazzina giudiziosa. Tranne che in un’occasione... Che non avevo
cattive intenzioni avrebbe dovuto capirlo…
L’innervai e mi preparai a sentire le sue rimostranze.
- Severus? Ma sei pazzo? - mi disse coprendosi meglio con il
lenzuolo - Questo è un reato… Non che a voi Mangiamorte importi troppo, ma posso
farti arrestare…
- Lily è in pericolo. In un grave pericolo. E suo marito e suo
figlio anche. - Le dissi.
Mi guardò stupita. Sapeva che avevo voluto bene alla sua amica.
Era intelligente, Mary MacDonald. E sapeva che io non avrei mai fatto del male a
Lily.
- Il Signore Oscuro è convinto che una profezia lo riguardi e,
per impedire che si compia, vuole uccidere un bambino nato a luglio… ed è
convinto che sia il figlio di Lily… Io vengo qui per salvarla. Se lui sapesse
cosa sto facendo mi ucciderebbe. Ora la vita del figlio di Lily, e anche la mia,
è nelle tue mani. E probabilmente anche quella di Lily e di quel ... e del
marito.
Mi guardò preoccupata. Aveva capito che era la verità.
- E’ sulle loro tracce. Dobbiamo precederlo - aggiunsi.
- Mi vesto e sono subito da te. Girati per favore, Severus - mi
disse.
Le lanciai la bacchetta e mi girai. Come se non l’avessi vista
completamente nuda, qualche tempo prima… Mi aveva confortato quando Lily aveva
troncato la nostra amicizia ed io ero ricorso a lei per intercedere… Insomma,
senza che neanche lo volessi, mi ero trovato a letto con lei… Le ero sempre
piaciuto, immaginavo. E avevamo avuto una breve relazione, di cui conservavo uno
sbiadito ricordo e che forse per lei era stata molto più importante che per me.
- Dai andiamo. Prendimi la mano. Stasera non c’è James, è fuori…
E’ da solo con il piccolo... Mando un patronus che mi annunci e poi andiamo
direttamente da lei.
Un attimo dopo, lanciato il suo patronus (un pellicano, mi
sembrava), mi diede la mano e, un attimo dopo, eravamo in un altro salotto. E
Lily Evans Potter mi guardava stupita.
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