Titolo:
Pillola 1.2 ~ Backpfeifengesicht
Autore:
Liberty89
Genere:
Comico
Rating: Verde
Personaggi:
Hanzo Shimada, Jesse McCree
Avvertimenti:
Flash-fic, Shonen-ai
NdA: Questa storia partecipa alla
“Parole Intraducibili Challenge” indetta sul gruppo
facebook Il Giardino di Efp, ed è un sequel
diretto della Pillola Uno. Il titolo è una parola tedesca
che significa “un volto che va preso a pugni” e
Hanzo vorrebbe tantissimo prendere McCree a pugni sul muso
ù.ù
Pillola 1.2 ~
Backpfeifengesicht
Hanzo sbuffò stizzito. Bevve l’ultimo sorso di
tè e si alzò dal cuscino su cui era
inginocchiato. Camminò a passo svelto fino in camera da
letto e si piazzò davanti all’anta
dell’armadio per guardarsi allo specchio: indossava uno dei
suoi kimono preferiti, su cui la tinta sfumava dal bianco al blu
profondo da destra verso sinistra, mentre in direzione e colori opposti
passava il disegno stilizzato di un dragone dal corpo flessuoso. Si
controllò ancora i capelli per assicurarsi che fossero in
ordine. Poi si sbatté le mani in faccia.
Cosa stava facendo?
Si stava davvero preparando per uscire con Jesse faccia da schiaffi
McCree?
Beh, Hanzo era un tipo preciso e ci teneva a essere sempre in ordine e
pronto a ogni occasione… infatti arco e faretra erano
lì vicino all’ingresso. Restava da vedere se il
cowboy-
Tre colpi secchi risuonarono contro la porta di casa sua.
Gettò un’occhiata all’orologio: sette
meno cinque. Persino in anticipo-
-Ehi!- chiamò McCree da fuori. -Hanzo, ci sei?!-
L’arciere si accigliò. -Tsk. Rozzo come sempre.-
-Haaaaaaaaaanzooooooo!-
In cinque secondi aveva attraversato l’appartamento e
spalancato la porta d’ingresso.
-Sei un animale, McCree.- dichiarò piatto.
Quello rise di gusto. -Me lo dicono spesso!-
Ed eccolo lì, quel sogghigno soddisfatto che gli faceva
venire voglia di prenderlo a schiaffi- no, a pugni.
McCree lo squadrò da capo a piedi e annuì. -Bene,
vedo che sei pronto, Hanzo! Vogliamo andare?-
Cosa… -E chi ti ha detto che ho intenzione di andare a cena
con un individuo rozzo come te? E già te l’ho
detto, per te è Shimada.-
-Sì, sì. Come ti pare, Hanzo.-
commentò con sufficienza.
Lo faceva apposta. Voleva farlo arrabbiare abbastanza da poterlo
accusare di tentato omicidio, ne era certo. Ma non gli avrebbe dato
questa soddisfazione. Assolutamente no.
Presi arco e faretra uscì e chiuse a chiave la porta.
-Muoviti, McCree. Non ho tutta la notte.-
Il pistolero si sistemò il cappello in testa. -Eddai! Puoi
chiamarmi per nome!-
-Te lo ripeto ancora: non siamo in confidenza. Ora dimmi dove stiamo
andando, non voglio ritrovarmi in una bettola dal pessimo odore.-
E perché fosse seduto di fronte a quel rozzo uomo, forse non
così privo di tatto come aveva creduto, Hanzo Shimada se lo
domandò per tutta la sera.
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