Kryptonite
Kryptonite
I took a walk around the world
To ease my troubled mind
I left my body laying somewhere
In the sands of time
I watched the world float
To the dark side of the moon
I feel there is nothing I can do
Quando si è il più grande impero del mondo, un titolo
ottenuto con fatica, sudore e sangue, perdere una parte dell'impero era
sempre un colpo al cuore.
Specialmente se era la prima, specialmente se era qualcuno che avevi
letteralmente cresciuto, dato che quando era approdato nel nuovo mondo,
America era ancora una bambino.
Una parte di lui però era fiera del successo compiuto dalla sua
ex-colonia, era diventato forte, era cresciuto, e aveva trovato la
forza di ribellarsi, e facendosi valere sul campo di battaglia era
riuscito a staccarsi da lui.
Non aveva fatto tutto da solo, certo, ma era comunque da ammirare.
Ma Arthur non poteva fare a meno di sentirsi vuoto, si era rinchiuso in
casa per giorni, osservando la propria divisa ancora sporca di acqua,
terra e sangue, si sentiva come se il resto del mondo non esistesse
più, come se fosse bloccato in una sorta di bolla temporale,
impotente, America era andato avanti, e lui non faceva più parte
della sua vita.
I watched the world float
To the dark side of the moon
After all I knew it had to be
Something to do with you
I really don’t mind what
happens now and
then
As long as you’ll be my friend at the end
America aveva avuto un gran daffare con le scartoffie, la Dichiarazione
d'Indipendendenza e tutto il resto, riusciva a non pensare alla faccia
distrutta di Inghilterra mentre faceva il suo dovere; ma la sera,
quando si ritirava in camera da letto, in cui tante volte aveva dormito
abbracciato al suo fratellone, i ricordi tornavano a tormentarlo.
Aveva dovuto farlo, il suo popolo glielo chiedeva, era pronto, era
forte, non aveva più bisogno di lui, voleva essere libero.
Ma la sua espressione, allora sul campo di battaglia, il modo in cui
piangeva ai suoi piedi, le lacrime che si confondevano con la pioggia,
qualcosa si era spezzato in quel momento, e non era certo che prima o
poi si sarebbe risaldato.
“Come se potessi fare fuoco...idiota...” anche lui stava
piangendo, mentre fissava il soffitto dal suo letto, un pianto
silenzioso, non poteva permettere che qualcuno lo sentisse, se ne stava
stoico in silenzio, bagnando il cuscino.
Ma quella non poteva essere la fine, doveva andare avanti, forse ci
sarebbero voluti anni, secoli, ma lui intendeva ricucire il rapporto
con Inghilterra, lo rivoleva al proprio fianco, ma non come fratello.
Si era reso conto di provare qualcosa che andava ben oltre l'affetto
fraterno, ma non avrebbe mai potuto sperare di conquistare il suo cuore
fino a che fosse rimasto il suo fratellino.
If I go crazy then will you still
Call me Superman
If I’m alive and well, will you be
There holding my hand
I’ll keep you by my side
With my superhuman might Kryptonite
Avrebbe fatto di tutto per riconquistarlo, sì, lo voleva con
sé, voleva di nuovo abbracciarlo, non importava quanto tempo e
fatica gli ci sarebbero voluti.
America era indipendente adesso, ma Alfred avrebbe sempre pensato al
suo Arthur, avrebbe continuato a desiderarlo per sempre...doveva
diventare più forte, forte abbastanza da proteggerlo, forte
abbastanza da riconquistarlo e da fargli capire che lo voleva con
sé, voleva vivere per lui, diventare una Nazione potente come lo
era il leggendario Impero Britannico, voleva che fosse fiero di lui,
voleva poterlo stringere di nuovo a sé senza il timore di essere
cacciato.
You called me strong, you called me weak,
But still your secrets I will keep
You took for granted all the times
I never let you down
You stumbled in and bumped your head,
If not for me then you would be dead
I picked you up and put you back
On solid ground
Rigirandosi la tazza di tè fra le mani gli tornava in mente
tutto ciò che aveva passato, le battaglie che aveva affrontato
per tenerselo, non sempre riusciva ad andarlo a trovare purtroppo, ma
col cuore gli era sempre stato vicino.
Odiava tutte le restrizioni che gli aveva dovuto imporre per via del
suo capo, se lo sarebbe dovuto aspettare, se lo avesse trattato meglio
forse sarebbe stato ancora lì, fra le sue braccia, ancora a
chiedergli aiuto, ma era anche vero che la guerra con Francia all'epoca
lo aveva mandato in bancarotta, e tassarlo era stata la decisione
più sensata, nonostante tutto.
Loro nazioni crescevano in base allo sviluppo economico e a quanto il
popolo poteva cavarsela da solo, forse se si fosse tenuto più
vicino il suo popolo lui sarebbe stato ancora un bambino, il suo dolce
fratellino, sarebbe stato ancora lì con lui, dove poteva
proteggerlo.
Perché era questo ciò che lo preoccupava, America era
giovane e avventato, e lui non sarebbe più stato lì a
proteggerlo, se la sarebbe dovuta cavare da solo, ne sarebbe stato in
grado?
Guadagnarsi l'indipendenza era una cosa, mantenerla era un'altra.
Doveva evitare lotte interne, stare attento alle altre Nazioni, quel
dannato di Francia lo aveva aiutato a diventare indipendente solo per
il gusto di vederlo soffrire, non gli avrebbe mai voluto bene quanto
gliene voleva lui, ne era più che certo.
E adesso che gli Stati Uniti d'America stavano nascendo, senza
più la potenza inglese a proteggerli, erano terribilmente
vulnerabili.
If I go crazy then will you still
Call me Superman
If I’m alive and well,
Will you be there holding my hand
I’ll keep you by my side
With my superhuman might Kryptonite
Erano passati anni e America e Inghilterra si ritrovarono di nuovo
faccia a faccia, dovevano trattare di alcuni accordi commerciali, e
visto che i capi di entrambi erano cambiati li avevano spinti a
riconciliarsi.
“Non potete andare avanti così, abbiamo bisogno
dell'Inghilterra, non come prima, ma ne abbiamo comunque
bisogno”, “la terra di America rimane ricca di risorse, un
commercio con lui sarà produttivo per entrambi, parlaci
Inghilterra per favore”.
Ed eccoli lì, faccia a faccia in casa di America, una tazza di
tè in mano, giocherellavano entrambi nervosi con i cucchiaini,
nessuno dei due aveva il coraggio di dire la prima parola.
-Sai Inghilterra...è difficile...-
L'inglese alzò lo sguardo, curioso.
-Preso dal momento, dalla mia voglia di libertà, non mi sono
reso conto di quanto fosse difficile pensare a sé stessi...ci
sei sempre stato tu con me, adesso sono solo, i miei capi sono bravi ma
è...diverso...a volte non penso di farcela...-
Una parte di lui era preoccupata da quell'affermazione, non voleva che
gli succedesse qualcosa, ma la parte orgogliosa ebbe il sopravvento.
-Ricodati che lo hai voluto tu America-
-Lo so benissimo! E lo voglio ancora! Ma ho...ho ancora bisogno di
te...i miei capi hanno ragione, voglio che i nostri rapporti rimangano
buoni...farò del mio meglio per meritarmi di nuovo il tuo
appoggio, io ci tengo a te Inghilterra...e Alfred...Alfred tiene ad
Arthur ancora di più...-
Abbassò lo sguardo sulla tazza di tè, non avendo più il coraggio di guardarlo negli occhi.
L'inglese sospirò, prendendo un sorso di tè.
Era contento di quel risvolto ovviamente, ma voleva lasciarlo un po' sulle spine.
Ma quei maledetti occhi da cucciolo bastonato lo fregavano ogni volta.
-Inghilterra e Arthur ci saranno, non temere, America ed Alfred potranno sempre contare su di noi-
L'americano sorrise, finendo di bere il suo tè.
If I go crazy then will you still
Call me Superman
If I’m alive and well, will you be there
Holding my hand
I’ll keep you by my side
With my superhuman might Kryptonite
Salve a tutte!
Come ho
già scritto nella descrizione, questo è una sorta di
"remake" di una fic che avevo postato qualche tempo fa, ho cambiato un
paio di cose e ne ho aggiunte altre, in occasione del compleanno del
nostro caro Alfred!
Spero che abbiate voglia di dirmi cosa ne pensate, alla prossima!
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