Una principessa

di Vagans
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Io amo le donne, le donne sono l’altra metà del cielo, ed amo le ragazze, senza di loro il mondo sarebbe un posto di merda,  un posto peggiore, intriso di bruttezza e di miseria, anche perché sono le donne a renderlo bello.
 
Ma da ragazzino non lo sapevo.
 
Da ragazzino avevo problemi, il seguire determinati pensieri mi dava problemi.
 
Volevo solo una principessa, certe ragazze sognano il principe azzurro, io sognavo la mia principessa, mi sembrava giusto, mi sembrava logico nella mia limitata visione ingenua preadolescentemistosprovveduta.
Ho sempre affidato alla pagina bianca i miei probemi e i miei pensieri perché sembravano ascoltarmi più di chiunque altro, mi sembrava giusto, mi sembrava logico.
E volevo quella principessa, volevo quella principessa a tutti i costi, vedevo ragazze bellissime, leggerissime come farfalle e che tornando da scuola si muovevano come aliti di vento nel bagliore del pomeriggio, mi sembrava bellissimo e miracoloso, come il miracolo della vita stessa che, quasi per fare un dispetto alla morte, ogni giorno si rinnova.
Vedevo queste ragazze e volevo disperatamente averne una.
Poi mi sono reso conto che quelle principesse, non lo so, non erano così vere, mi sono accorto che le principesse volevano solo i calciatori, i dj, gli imprenditori, i rapper, i trapper, le rockstar, i big, i boss, i big mac.
Mi sono accorto che in mancanza di dj, imprenditori, rapper, trapper, rockstar, big, boss, big mac si accontentavano pure di spacconi, arroganti, stocazzo, esponenti senza talento della classe sociale dei palestrati steroidati tartarugati ma non abbastanza , musicisti fintosofisticati fintosensibili, arroganti, pallavolisti da spiaggia.
Oggi so che tutte le ragazze, e tutte le belle ragazze non sono così, lo so per certo, ma di certo non potevo saperlo allora, che andavo dietro alle ragazze che io trattavo tutte si, come se fossero principesse.
Senza rispetto per me stesso.
 
In quei momenti avrei dovuto avere più considerazione per me stesso.
Rispettarmi ed amare un po’ di più le caratteristiche che credevo da sfigato: la mia timidezza, e la mia fragilità non andavano odiate.
Quindi io non amavo le donne perché non amavo me stesso, e siccome non amavo me stesso non potevo amare nessuno.
Non si può amare nessuno se prima non si ama sé stessi.




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