Mercatton XD
Sept
Aprii la porta e mi trovai di fronte la figura familiare di
Jim. Sorrideva sornione e teneva tra le mani una scatola di cartone piuttosto
voluminosa.
«Cos’è quello?» domandai confuso, lanciando un’occhiata
scettica al pacco che stringeva tra le braccia.
Jim continuò a sorridere, poi mi aggirò e si intrufolò nel
mio appartamento.
Sbuffai e richiusi la porta con un colpo d’anca, poi mi
portai le mani sui fianchi e lo fissai con le sopracciglia aggrottate. «Cosa mi
nascondi?» borbottai.
«Oggi è il 5 settembre e io volevo farti un regalo, no?»
spiegò lui con semplicità.
Mi appoggiai con la schiena alla porta di casa e incrociai
le braccia al petto, senza smettere di lanciargli sguardi contrariati. «Ah,
sì?»
Jim in un attimo appoggiò la scatola sul tappeto e mi fu
accanto, fermandosi a un soffio dalle mie labbra. Rimase immobile, i suoi occhi
nei miei e il respiro corto.
Lo trassi con forza a me e pretesi un bacio passionale,
violando senza ritegno la sua bocca calda e accogliente con la mia lingua. Mi
aggrappai alle sue spalle e lui mi circondò i fianchi con le braccia, per poi
spingermi con forza contro il pannello di legno.
Ci scostammo per riprendere fiato, ma senza interrompere il
contatto visivo.
«Auguri, Fred» mormorò.
Stavo per ribattere, quando uno strano mugolio proveniente
dallo scatolone mi fece sobbalzare. Spinsi via Jim e mi avviai a passo spedito
verso l’oggetto incriminato, e quando fui abbastanza vicino potei udire
chiaramente un miagolio.
I miei occhi si sgranarono e le mie labbra si incurvarono in
un sorriso spontaneo, mentre mi inginocchiavo sul tappeto e tastavo
febbrilmente il contenitore per poterlo aprire.
Jim mi fu accanto e si accovacciò di fianco a me, osservando
con attenzione ogni mio movimento.
«Mi hai regalato… un gatto?!» balbettai, completamente
basito e invaso da una gioia senza eguali.
All’interno dello scatolone trovai un batuffolo di pelo
bianco con le zampette e la coda grigie. Andai letteralmente in brodo di
giuggiole e dovetti trattenermi all’inverosimile per non stringere forte al
petto quella dolce e incantevole bestiola.
«Qualcuno l’ha abbandonato e ho pensato che potessi
prendertene cura tu» spiegò Jim, poggiando una mano sulla mia guancia. La
accarezzò piano, poi proseguì: «Spero ti piaccia».
«Dio, se mi piace» mormorai.
«Ovviamente ho pensato anche a qualcos’altro per te, non mi
sembrava carino regalarti soltanto un gatto randagio…»
Scossi il capo e cominciai ad accarezzare il pelo morbido e
caldo del gattino. Lo feci sistemare sul mio grembo e lo osservai meglio:
doveva avere due o tre mesi, a giudicare dalle sue dimensioni; i suoi occhi
erano verdi con sfumature dorate ed erano grandi, espressivi, meravigliosi.
«Darling, mi hai commosso con questo regalo» ammisi,
senza mai smettere di coccolare il mio nuovo amico. «È maschio o femmina?
Vediamo…» Feci per sollevarlo dalle mie ginocchia, ma Jim mi interruppe con un
lieve cenno della mano.
«Maschio. Ho controllato» disse.
Sollevai gli occhi su di lui e lo guardai intensamente. «Non
mi servono altri regali. Solo, quando questo batuffolo sarà sistemato, voglio
ringraziarti adeguatamente…» Lasciai scivolare le parole con lentezza,
scandendole piano, facendo sì che l’espressione di Jim mutasse e divenisse di
colpo torbida.
Ghignai appena e tornai a concentrarmi sul gattino. «Come
potrei chiamarti? Vediamo…» Ci riflettei su, ma non mi veniva niente in mente.
Poi sollevai la mano destra e schioccai le dita. «Ci sono!»
esclamai, colpito da un’improvvisa illuminazione.
«Sentiamo» mi incoraggiò Jim, inclinando la testa di lato e
piantando i suoi occhi nei miei.
Era bello come sempre, era il mio Jim. Così familiare, così
rassicurante, così attraente… e così dolce, come soltanto lui sapeva essere con
me.
«Sept» buttai lì, sorridendo.
«Eh?»
«Sì, Sept. L’abbreviazione di September» spiegai
candidamente. Poi guardai il gatto negli occhi e mi rivolsi a lui: «Sept, ti
piace?».
Quella piccola palla di pelo cominciò a fare le fusa ed
emise un breve miagolio.
«Pare di sì. Non sei molto loquace, meglio così, almeno mi
lascerai dormire» proseguii, grattando appena sotto il suo mento.
Sept si abbandonò con il muso sul palmo della mia mano e
socchiuse le palpebre. Già lo adoravo.
«Sono felice che ti piaccia» commentò Jim, portando le dita
tra i miei capelli.
Mi misi più comodo sul tappeto e mi lasciai abbracciare dal
mio uomo, tenendo Sept sulle ginocchia e continuando ad accarezzarlo
distrattamente.
«Dopo voglio essere accarezzato anche io così» mormorò Jim
al mio orecchio, mordicchiandomi appena il lobo. «Sono geloso» aggiunse,
scendendo poi a lasciare una scia di baci roventi sul mio collo.
Socchiusi le palpebre e sospirai appena. «Darling,
non preoccuparti. A te farò questo e altro.»
Jim ridacchiò e mi strinse ancora più forte a sé.
Rimanemmo immobili sul tappeto, incastrati perfettamente in
un attimo che avrei voluto rendere eterno.
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Cari lettori, eccomi ancora una volta nella categoria dei
Queen ^^
Dopo la hot Dealor della scorsa volta, volevo dedicarmi a
un’altra coppia che mi piace tanto, ovvero la Huttury (parlando con Carmaux e
Soul, ho capito che “Merchutton” sapeva troppo di “mercato”, quindi… XD) :3
Non volevo scrivere qualcosa di troppo impegnativo, volevo
saggiare i personaggi, anche perché non mi sento affatto adeguata a scrivere di
Freddie. Lui aveva una personalità molto particolare e io ho veramente il
timore di sbagliare tutto. Infatti mi scuso se dovesse essere risultato OOC,
abbiate pietà nel caso!
La storia è nata grazie a un suggerimento di Carmaux_95, che
voleva vedere Freddie e Jim alle prese con un gatto! Quindi questa è dedicata
tutta a lei, che sa sempre come spronarmi e farmi venire delle idee pazzesche
in mente :3
Grazie a chiunque leggerà e a chi si fermerà a recensire, ci
tengo tantissimo al vostro parere più sincero, sappiatelo!
Alla prossima avventura ♥
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