Uroboro

di MadLucy
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Uroboro


«... e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione [...] L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta.»
Friedrich Nietzsche, La gaia scienza










I fiori c'erano sempre dove c'era Lily, Sirius gli ha detto. 
Un ventaglio di capelli cremisi che si sgrana nell'aria, insieme alle foglie autunnali. Lily lambita dal vento nelle fotografie dorate. È perfetta, è un prototipo. Imprigionata sotto la lastra dello Specchio delle Brame, ghiaccio blu, l'eterno inverno di Lily Potter. Capelli di fuoco, come un fenomeno naturale, legno e terra, la luce fosca di una gloria, afrore marcescente di fiori passiti su una tomba. Una vampa tragica di stagione crepuscolare. Bruciati via i capelli di Lily. 
La scia di rosso che Harry ha perduto danza sotto i suoi occhi come sentore di sangue nell'acqua. 
[110 parole]


Ginny Weasley oggi ha un vestito d'oro. Il profumo della primavera in testa -i fiori della Tana, con il loro odore pungente. 
Harry la guarda con nostalgia. Una cortina ramata, innegabile -un filo di sangue. Capelli lisci, dietro le orecchie. Impossibili da nascondere. Il marchio di un passato, di un futuro. Il destino ha pescato. Una storia che esce, una che entra -alla fine sempre la stessa. È la planimetria del mondo, arcana, prevedibile. Il ritorno a qualcosa che Harry non ha mai avuto. La vita gli ha tolto e gli ha dato indietro quello che voleva lei. 
Dice a Hermione: «Mia madre da giovane me la immagino così.»
[110 parole]


Lily Luna ha ricevuto boccioli di rose per festeggiare i dieci anni. 
Capelli color barbabietola, fiamme nuove come germogli freschi. Non sono più così lontane, Ginny e Lily, nel suo viso. E nemmeno Lily e Harry. Sorride, ha la sicurezza di un Doppelgänger, di chi indossa una storia e permette che la preceda. Il tempo perduto si è ricomposto, un cerchio senza inizio nè fine.
Il gioco è a carte scoperte, il destino si è chiuso. Ora anche Ginny lo vede. 
«Vieni qua, Lily...» Da quando è nata, è Lily. Per sempre Lily. 
Harry la chiama, la evoca, aspetta che si volti a sorridergli. L'ha aspettata per quarant'anni. 
[110 parole]








 




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