Era
passato così poco tempo da quando il figlio del generale
cane era
entrato a suo malgrado in quella storia millenaria,una storia nella
quale una guerra segreta tra la confraternita degli assassini,una
setta segreta che professava il libero arbitrio di tutte le razze,che
la libertà era qualcosa di più di un semplice
concetto,ma un
diritto inalienabile che nessuno poteva negare e che andava difeso
anche a costo della vita. Dall'altra parte l'ordine dei
templari,rappresentavano il rovescio della medaglia e idealmente
opposti agli assassini, un vasto gruppo di uomini e donne che
muovevano le loro mani nell'economia,nella religione,nel sistema
politico e militare di ogni paese,razza e civiltà nella
quale
entravano in contatto. La maggior parte di loro erano membri
dell'ordine solo per il gusto dell'avidità e dei vantaggi
che
potevano ricevere dai loro confratelli,ma tra i più potenti
tra loro
aderivano ad un antico ideale secondo la quale i popoli e le masse
erano come mandrie di bovini impazziti e che il mondo necessitava di
ordine e controllo,anche attraverso azioni che molti avrebbero
ritenuto impensabili. Corruzione,inganni,minacce,tutto per il bene
del nuovo mondo che volevano costruire. Quella guerra era combattuta
anche in quel momento,esattamente li,tra le foreste innevate della
regione più settentrionale del Giappone,L'Hokkaido. Tra le
fronde
bianche degli alberi e la neve soffice che copriva il suolo una
figura si spostava a gran velocità tra i tortuosi sentieri
del
bosco. Un uomo incappucciato,vestito di un kimono,hakama e tabi
bianchi e alla vita vi era legato un obi rosso,portava due katane su
fianco sinistro e nei occhi d'oro si poteva leggere uno sguardo
feroce e tenebroso,come solo un predatore può avere. Correva
in
mezzo agli alberi come se gli riuscisse naturale e nel frattempo
riusciva ad esaminare attentamente la maggior parte degli
ostacoli,alberi,cespugli,dossi e buche coperti dalla neve non erano
un ostacolo per lui,quelli restavano al loro posto e non facevano
nulla per fargli del male,il vero problema era un altro. Si guardava
intorno nell'attesa cercando di individuare il prossimo colpo e poi
lo vide,l'ennesimo, un piccolo frammento di ghiaccio delle dimensioni
dell'indice di un uomo adulto,che si conficcò in un albero a
lui
vicino,si fermò un attimo e in men che non si dica si
diresse nella
direzione del piccolo frammento trasparente. Le sue gambe erano
veloci e la rapidità nel cambiare percorso era
sovrumana,vide altri
frammenti provenire dalla sua direzione,il sole in alto nel cielo
illuminava i piccoli ghiaccioli che passavano nel zone di luce che
non erano coperte dalla vegetazione. Li schivò compiendo
piccoli
spostamenti laterali senza diminuire troppo la sua
velocità,presto
si sarebbe avvicinato al suo avversario. Sentiva il suo odore
nell'aria,sentiva i suoi passi sulla neve fresca,rapido e feroce
avrebbe colpito senza colpo subire,poi un improvviso giro del suo
sguardo si impuntò dietro una serie di alberi vicini tra
loro,non lo
vedeva bene,ma sapeva esattamente dove si trovasse. Si
lanciò nella
direzione che i suoi sensi gli stavano indicando,fece un
balzo,estrasse la katana dal manico e dal fodero bianchi, e poi
colpì. Un taglio dall'alto verso il basso si mosse da dietro
i
piccoli e sottili alberi,ma del suo avversario non c'era traccia,in
compenso ad attenderlo una colonna di ghiaccio si formò da
sotto i
suoi piedi e subito tentò di colpirlo in pieno volto,ma uno
dei suoi
piedi si trovava sulla sommità della stessa e
sfruttò la forza del
pilastro di ghiaccio per darsi una spinta all'indietro ed evitare
così che la sua testa divenisse un colabrodo. Ma appena fu
di nuovo
al sicuro vide la colonna innalzarsi e subito dopo cadere nella sua
direzione,un capriola verso la sua sinistra permise all'uomo di
salvarsi appena in tempo,appena si riprese lo vide,era lui,colui che
gli stava rendendo la mattina una vera giornataccia,non lo vedeva
bene per via del sole che gli infastidiva gli occhi,ma lo avrebbe
riconosciuto dovunque,non attese oltre e si lanciò alla
carica,cosa
che fece anche l'altro,la lama era pronta e le sue braccia erano
forti,in quello scatto c'era tutto ciò che serviva per porre
fine
alla disputa. Un fendente dritto si allungava di fronte a lui
trovando così un altro ostacolo sul suo cammino,il filo
della spada
cozzò contro un oggetto piuttosto particolare,sembrava una
corta
lancia dal punta lunga e stretta ed era fatto completamente di
ghiaccio. Poi lo sguardo dell'uomo andò esaminare le
fattezze del
suo nemico,portava un lunga capigliatura di una tonalità
azzurra
molto simile al ghiaccio fresco e due grandi occhi da felino,un lungo
abito blu con la manica sinistra assente e un paio di stivaletti neri
a completare il tutto.
"
Ammettilo Sesshomaru, questa volta ti ho fatto sudare freddo, eh?"
Disse
lei mentre faceva un balzo indietro per distanziarsi dal suo compagno
d'allenamento,per contro rinfoderò la katana nel suo fodero
e si
tirò indietro il cappuccio che lo copriva,con un mano si
liberò dei
lunghi capelli che doveva tenere all'interno del vestito,lasciando
ondeggiare alle leggere brezze della primavera la sua lunga chioma
argentea,baciata dai raggi di quel sole mattutino. Il suo sguardo
andò su di lei mantenendo il suo quotidiano distacco emotivo
da
tutto e tutti.
"Se
pensi di avermi impensierito anche solo un pò ti assicuro
che non'é
così,ma riconosco che sei migliorata parecchio in questi
ultimi
tempi."
Lui
si avvicinò con passo lento e cadenzato, si fissavano negli
occhi in
una maniera a metà tra la sfida e provocazione,cosa che dal
loro
ultimo sconto si faceva sempre più evidente.
"Ma
se credi che questo basta a impressionarmi,dovrai impegnarti di
più."
"Tu
dici?"
"Si."
I
due continuavano a guardarsi senza che l'uno riuscisse a staccare gli
occhi dall'altro,era passato molto tempo da quando avevano lasciato
il villaggio degli assassini per dirigersi a nord,nelle terre degli
Ainu,luogo dove il più antico popolo del Giappone risiedeva
in una
terra selvaggia e ancestrale. Sesshomaru a stento si preoccupava
delle voci che circolavano e che occasionalmente sentiva nei suoi
viaggi, tra gli Yokai si raccontava di antichi clan che insieme agli
umani di quei territori si nascondevano nei territori più
freddi e
isolati di quel vasto e freddo territorio,che combattevano ancora
come nei tempi antichi con armi in osso e pietra e che le loro
protezione fossero fatte con la pelle delle loro vittime o con le
squame di mostri antichi e dai nomi dimenticati,ma la voce
più
sinistra che giunse alle sue orecchie era quella del loro fanatismo
religioso,antiche usanze vietate fin dagli albori delle prime
dinastie di Yokai civilizzati,erano culti proibiti dalla forte natura
violenta e sanguinaria,per il poco che ne sapeva l'inuyokai era
giunto in una terra ai molti sconosciuta,popolata da chissà
quali
creature e il cielo solo sapeva quali insidie si nascondessero in
quella terra ancora pregna dei ghiacci e della neve della stagione
precedente. Il cielo sarà stato anche azzurro quel giorno,ma
se le
cose la erano strane la metà di quello che aveva passato
negli
ultimi tempi,allora avrebbe temuto per il peggio,perché da
quello
che aveva imparato era sempre dietro l'angolo.
"Dovremmo
tornare indietro,quel matto di un umano ci starà
già aspettando."
Disse
lei mentre distoglieva lo sguardo dal suo compagno di viaggio, Lui
annuì e incominciarono il cammino verso la loro destinazione
. Lei
gli stava di almeno due metri in avanti e lui se ne restava
distaccato,quasi temesse il contatto diretto con lei,la guardava da
dietro e in lui si fece di nuovo presente il desiderio di prenderla e
stringerla a se,mentre le sue labbra si posavano sulle sue e subito
dopo le avrebbe fatte vagare in punti più intimi del corpo
della
pantera, il forte desiderio della carne si era fatto più
forte da
quando le loro bocche rischiarono di incontrarsi e furono interrotti
dal loro ritrovamento da parte di Yuki e di Ezio. Quanto avrebbe
voluto allungare la mano e sentire se il magro ma tonico corpo di
Toran era freddo come il potere che scorreva in lei,oppure bruciava
più forte della lussuria che scorreva nei suoi
pensieri,poche erano
state le volte che il suo cuore aveva battuto così forte per
un
altra yokai,ma poi gli tornò alla mente il motivo della sua
esitazione. Strane ombre occupavano luoghi sconosciuti della sua
mente,che mai avrebbe potuto sospettare di essere così
grande da
contenere in se tutto il mare, che in alcune notti osservava da una
spiaggia onirica,situata chissà dove dentro di se. Ricordava
ancora
l'inquietante forma che aveva trovato durante uno dei suoi viaggi nel
mondo dei sogni, una strana porta rettangolare con uno spazio nero ad
occupare tutto il centro del costrutto che torreggiava sopra di lui.
Ricordava bene cosa aveva provato nel vederlo avvicinarsi a se,
terrore,mai prima di allora aveva provato una paura così
grande in
tutta la sua vita e la sua vita nella media di altre creature mortali
era molto lunga. Lo vide scendere le scale nonostante non si muovesse
e negli abissi di quella nera visione non vide assolutamente nulla, e
l'orrore prese possesso della sua mente e in quel momento si
sentì
un bambino di fronte ad una catastrofe,debole,inerme e senza che
potesse far niente per salvarsi. Poi di nuovo la luce e si accorse di
come la sua mano si stringesse attorno alla gola di lei e lui appena
se ne rese conto si allontanò. Anche dopo un mese
dall'accaduto lei
non sembrava fargli pesare quel gesto violento mentre lui invece,si
sentiva più sporco che mai. Il suo onore era macchiato,il
suo animo
deluso e per quanto non lo diede vedere,o per lo meno quanto ci
riuscisse, era rimasto turbato dalla cosa. Per questo non osava
toccarla con un solo dito,se non durante gli allenamenti e cercava di
starle lontano, entro una distanza di sicurezza nella quale se avesse
avuto bisogno di lui sarebbe arrivato,ma a parte quello,non le
sarebbe stato troppo vicino,meglio la morte che compiere un altra
colpa verso la pantera. La vergogna per quel disonore personale non
era una pena sufficiente per lui.
"Comunque
sei andata bene oggi, se continuerai così potrò
anche prenderti in
considerazione come degno rivale del sottoscritto."
Toran
si girò guardandolo con aria divertita.
"Da
che pulpito,che detto da te poi non sembra molto credibile,vorrei
ricordarti che l'ultima volta che ci siamo scontrati hai rischiato di
restare congelato,per non parlare poi che molto intelligentemente hai
pensato di lanciarti contro la mia punta di ghiaccio rischiando di
morire come uno stupido."
"Ero
abbastanza in forze da poter rischiare il tutto per tutto e poi
quella cosa della punta non era poi così pericolosa,mi
é bastato un
colpo per spezzarla senza poi ricordarti che una volta giunto da te
avrei potuto ucciderti sul colpo."
"Sei
stato fortunato,ma come vedi sono più brava di te e presto o
tardi
te ne accorgerai mio bel sacco di pulci.”
“Questo
lo vedremo gattina.”
I
due si stuzzicavano a vicenda e la cosa strana e che Sesshomaru
sembrava stare a questo gioco di botte e risposte. Poco dopo aver
lasciato il villaggio degli assassini i due avevano cominciato ad
allenarsi il più frequentemente possibile,solitamente la
mattina
presto,ma avvolte capitava anche che si scambiassero qualche colpo
durante la notte,dove nessuno poteva disturbarli tranne Ezio,lui
sapeva sempre trovarli e non capivano mai come ci riusciva.
Passò un
ora buona prima che raggiunsero il luogo dove avevano trovato nelle
profondità di quelle terre inesplorate. Era giunti ai
confini di una
grotta situata su di un alto dislivello nella foresta,la zona era
resa sicura dall'alta presenza di alberi che rendeva difficile la
presenza da parte di chiunque potesse vederli dall'alto e l'ampio
spazio interno permetteva una certa comodità ai tre
occupanti di
passaggio,per non parlare che i precedenti proprietari avevano
lasciato pellicce,utensili in osso e un po' di legna da usare per
accendere un fuoco,tutto sommato per essere un viaggio in un
territorio sconosciuto non era cominciata poi così male. I
due
raggiunsero l'entrata della caverna attraverso un sentiero naturale a
margine dello strapiombo che era a qualche passo da loro,entrarono e
videro la sagoma del loro accompagnatore obbligatorio per quella
missione. Le vesti del mentore assassino era leggermente provati per
quel viaggio e le diverse stropicciature sulle vesti e alcuni graffi
sugli stivali segnavano l'intensità di quel viaggio,tuttavia
l'uomo
in se non sembrava lamentarsi delle fatiche che gli gravavano sulle
spalle dando così prova che il suo titolo era ben meritato.
“Ben
tornati,allora,quali progressi avete conseguito stamani, il
simpaticone ti ha dato filo da torcere?”, disse lui raggiante
e
pieno di energie.
“Diciamo
che ha fatto del suo meglio per impegnarsi,questa volta ha rischiato
più di una volta.”,Disse Toran in maniera
provocatoria.
“Non
mi sono nemmeno impegnato con te,se vuoi subire un altra sconfitta ti
accontento subito.”, Disse Seshomaru imitando il tono della
pantera.
“Sembra
tutto molto interessante ma per adesso devo chiedervi di raffreddare
i bollenti spiriti e ascoltarmi attentamente...e questa volta parlo
seriamente.”
I
due litiganti si rivolsero verso Ezio con aria indispettita,entrambi
portavano sul volto un espressione sorpresa rimanendo entrambi con la
bocca aperta e uno sguardo stupefatto negli occhi. Avevano sentito
chiaramente cosa aveva detto a loro,bollenti spiriti,come se fossero
una giovane coppietta in preda ai bollori della loro età,si
guardarono un attimo l'un l'altra e subito distolsero lo sguardo in
preda d un improvviso imbarazzo,dal canto suo Ezio non disse nulla ma
gli si poteva leggere in faccia,che per altro non aveva il cappuccio
in testa,che i due cercavano di nascondere l'ovvia attrazione
provavano,quindi tornò a fare il disinvolto come se nulla
fosse.
“Bene
signori facciamo un riassunto veloce di quello che sappiamo sulla
situazione,Sesshomaru,vorresti iniziare tu per cortesia?”
“
Ci
troviamo in territorio ostile e non abbiamo avuto contatti con nessun
tipo di aggressore da parte degli Ainu, in effetti però e
strano,siamo entrati nei loro domini e nessuno ci ha ancora
attaccato,forse non si aspettano interventi da parte di invasori
esterni.”
“Oppure
sono impegnati in altre attività e non possono sorvegliare i
confini
meridionali come dovrebbero,no,sono più che certo che i
templari
sanno che saremmo avanzati fino a qui,pur essendo passati per strade
sicure e evidente che si aspettano un attacco della confraternita.
Non si aspettano però che siamo solo noi tre ad attaccare i
loro
alleati,se i calcoli di Yuki sono giusti,dovremmo trovare alleati
anche qui al nord e nel frattempo comunicare con le squadre di
assassini già presenti nel territorio,Toran,tu sei abile col
ghiaccio,immagino che un territorio innevato possa essere un
vantaggio per le tue capacità.”
Intervenne
la ragazza.
“Più
un ambiente e freddo e meglio è,perché me lo
chiedi?”
“Io
non so molto di questo mondo di cui mostri e creature varie sono
più
vivide che mai,ma se alcune cose funzionano qui che come dalle mie
parti allora possiamo dedurre che questa gente non ha molti contatti
con l'esterno,per cui non si aspetteranno di trovare qualcuno che
possa usare il loro ambiente contro di loro,questa ci
fornirà un
ottimo vantaggio tattico,il problema e che di questi Ainu non
sappiamo niente,per cui ci dobbiamo informare.”
“E
come hai intenzione di procurarti queste
informazioni?”,Chiese
Toran con fare dubbioso.
“Non
lo so ancora,l'unica cosa che ci resta da fare e penetrare ancor di
più verso l'interno e sperare di trovare un qualche tipo di
centro
abitato,un villaggio o qualcosa di simile. Per il resto non ci resta
altro che avanzare,mettiamoci in marcia.”
A
quel punto l'assassino preparò le proprie cose,diede un
occhiata
veloce al suo equipaggiamento per vedere se tutto funzionava in
maniera appropriata,un rapido sguardo a quel rifugio temporaneo e se
ne andarono,facendo attenzione di non aver lasciato nulla che
segnalasse la propria presenza. Il fuoco della sera prima era
già
spento e le braci spente furono ghiacciati dalle mani della ragazza e
gettati nel burrone,mentre i resti della cena,un cervo adulto dalle
grandi corna era stato sciolto da Sesshomaru e buttato sul fondo
della caverna,sarebbe rimasta una poltiglia inodore e decisamente
tossica,caso mai qualcuno avesse avuto la malsana idea di controllare
di persona. Il loro viaggio proseguiva lento ma costante,sarebbe
stato inutile spendere energie in corse forsennate verso obbiettivi
che non riuscivano a trovare. Per facilitare il loro viaggio ed
essere pronti in caso di bisogno Ezio aveva disposto la loro
formazione nella maniera più vantaggiosa per loro,Ezio in
testa al
resto della squadra,mentre Sesshomaru e Toran rispettivamente dietro
di lui a coprirgli i fianchi nel caso fossero stati attaccati a
lati,fornendo un eccellente supporto al mentore fiorentino,che grazie
alla sua vista sarebbe stato in grado di notare traccie che nemmeno
uno yokai sarebbe riuscito a notare. Grazie all'occhio dell'aquila
poteva scovare traccie e indizi impossibili da vedere per chiunque
altro. Ad un certo punto del cammino Sesshomaru si fermò
osservando
un punto indefinito verso una selva di alberi alla sua destra,non
riusciva a vedere con esattezza a causa della folta vegetazione,ma
era più che certo di non aver preso un abbaglio. Gli altri
due si
fermarono,costringendo così Ezio a tornare alla sua vista a
colori.
“Ho
visto qualcosa tra gli alberi.”Disse il ragazzo mentre
portava una
mano sulla manico di Bakusaiga,il movimento fu lentissimo,quasi non
volesse dar a vedere che si stesse preparando al combattimento,la
cosa avrebbe destato probabili sospetti nei loro inseguitori.
“Aspetta.”,disse
Ezio mentre allungava una mano verso la spada dell'inuyokai,come a
voler intendere di non estrarre l'arma.
“Cosa
c'é?”, Chiese Sesshomaru seccato.
“Non
essere frettoloso,non facciamoli preoccupare,temo che ci abbiano
circondato.”
“Come
fai a dirlo? Io non sento odori e non vedo nient'altro all'infuori di
quello che ho visto.”
“Perché
ho notato tracce rosse sulla corteccia e sui rami degli
alberi,fidati,ci hanno circondati.”
Anche
Ezio era pronto ad usare la spada e far scattare la lama sotto la
manica sinistra mentre Toran,che in se di per se non aveva armi nel
senso stretto del termine, si stava concentrando per poter usufruire
di tutta quella neve che aveva attorno,come se fosse un estensione
del suo essere. Spostavano gli occhi da destra a sinistra
controllando che niente potesse intervenire senza che loro lo
sapessero.
“Ascoltatemi,ci
divideremo in tre punti differenti non più distanti di
almeno venti
metri l'uno dall'altro,ragazzo tu attaccherai a destra mentre tu mia
cara attaccherai a sinistra,questo posto sembra più che
adatto per
le tue capacità,mentre io lancerò un offensiva
verso l'alto in modo
che mi saltino addosso e possa portare il combattimento a livello del
suolo,tutto chiaro?”
Gli
altri due fecero un cenno con la testa e si preparano a scattare il
prima possibile. I muscoli erano tesi e la tensione era divenuta
parte stessa di quella fredda aria che respiravano pianissimo,una
spada era pronta per essere sfoderata,mani fredde come l'inverno
erano pronte a colpire e una mano umana si spostava lentamente verso
una sacca di cuoio posta dietro la cintura per poi afferrare un
oggetto tondo e ruvido.
“VIA.”
Improvvisamente
la mano di Ezio si mosse velocemente verso l'alto rilasciando un
piccolo globo d'argilla che esplose in mezzo agli alti rami degli
alberi e rilasciò un denso e irrespirabile fumo nero. Da
quel
nuvolone caddero due individui,due umani vestiti di pelliccia e
armati di rudimentali lance in punta d'ossa,non fecero in tempo a
finire al suolo che l'assassino li trafisse al petto con entrambe le
lame celate puntandole verso i loro toraci,la velocità della
caduta
fece buona parte del lavoro sporco. Nel frattempo i due yokai si
lanciarono nelle direzioni a loro indicate,Sesshomaru da un parte e
Toran dall'altra, L'inuyokai fu lesto a spostarsi in mezzo agli
alberi e alla radici sporgenti che solitamente avrebbero ostacolato
il passaggio di combattenti meno esperti,ma non lui,che ormai si era
abituati a combattere su terreni naturali come quello e senza perdere
la sua velocità. Estrasse Bakusaiga e con una sola mano
tagliò il
punto in cui prima aveva visto delle figure nascoste dietro gli
alberi,gli alberi caddero tagliati in due e con loro anche un
gruppetto di assalitori vestiti come selvaggi,diede loro una rapida
occhiata e notò che erano yorozuku,(yokai lupo),dal modo in
cui
erano vestiti,dalle armi scadenti e dal loro odore riconobbe in loro
un olezzo di ,che fossero membri di qualche tribù nei
dintorni? La
cosa in quel momento non aveva importanza,perché un
miscuglio di
umani e yokai seguiti da un branco di lupi,dal pelo grigio e
bianco,era strano vedere una combinazione simile,però non
volle
dargli peso e si mise a combattere contro di loro,uno dei lupi gli
corse incontro nel tentativo di azzannargli il volto,ma lui rispose
semplicemente prendendolo con una mano alla gola e spezzandogli
l'osso del collo,per poi lanciarlo in direzione di un parte del
gruppo che vennero presi direttamente alle gambe,subito dopo venne
attaccato da un umano e uno yoro,il primo armato di una grossa clava
di legno che teneva con entrambe le mani mentre l'altro impugnava un
pugnale di ossidiana nera,piccolo e fragile,ma più tagliente
dell'acciaio,nella mani giuste sapeva essere un materiale veramente
pericoloso. L'umano senza alcuna preoccupazione si lanciò
alla
carica contro l'inuyokai alzando l'arma sopra la testa spinto solo da
una tremenda ferocia,dal suo punto di vista Sesshomaru non era
minimamente preoccupato da un attacco così semplice e appena
l'umano
si avvicinò a lui lo colpì di lato nella zona
addominale facendolo
cadere al suolo col ventre sanguinante,condannandolo ad una morte
certa. Nel frattempo Toran avanzava lentamente e scagliando un raggio
gelato dal palmo della mano sinistra verso una squadra una squadra di
Ainu,umani armati di semplici archi da caccia,armi non troppo
sofisticate per uccidere qualcuno come lei. L'utilizzo del ghiaccio e
manifestare i suoi poteri glaciali erano uno scherzo contro avversari
come quelli,sopratutto in un ambiente freddo e glaciale come
l'Hokkaido a inizio primavera,avrebbe preferito un inverno intenso,ma
anche quelle temperature andavano bene,dato che l'abbondanza di neve
al suolo e le basse temperature presenti gli permettevano un minor
dispendio di energie per evocare,modellare e lanciare i suoi attacchi
e risparmiare le energie per attacchi futuri. Li ghiacciò
tutti,dal
primo all'ultimo,trasformandoli in statue di ghiaccio,molto
probabilmente erano già morti sul momento,ne vide arrivare
altri,questa volta Hainyou,o così sentiva dal loro odore,li
vide
venire incontro a lei con lance,randelli e piccole spade in
osso,questa volta era di gran lungo in numero maggiore,ne
contò una
ventina.
“Siete
comunque pochi per me,ma se volete venire avanti fate pure,so come
freddarvi nella maniera più opportuna.
Toran
allargò le braccia per poi sollevarle velocemente verso
l'alto,nello
stesso istante una fila di punte di ghiaccio alte quanto un uomo
spuntavano dal terreno,infilzando i primi otto che tentarono di
lanciarsi contro di lei in quella carica che si era rivelata una
mossa suicida. In risposta gli altri balzarono oltrepassando
l'acuminata difesa mentre pochi altri,più dediti alla forza
fisica
nuda e cruda si accontentarono di spaccare le punte,cosa che
risultò
non troppo facile. In risposta lei fece riapparire la corta lancia di
ghiaccio in una mano e si tenne pronta per lo scontro
ravvicinato,cosa per la quale era discretamente portata,il che non
vuol dire che fosse brava,ma il modo in cui utilizzava il ghiaccio
l'avvantaggiava sugli scontri a distanza o dove potesse avere pieno
controllo dell'ambiente circostante,gli scontri puramente fisici non
erano il suo forte. Nel frattempo Ezio veniva assalito da diversi
tipi di assalitori,due yorozuku dai corpi grandi e muscolosi,armati
di due grandi rami con ossi appuntiti posti sulla parte superiore di
quelle rudimentali armi,due umani più piccoli armati di
pugnali in
ossidiana e un terzo umano,questa volta una donna armata di un lancia
in punta di selce e un piccolo scudo rettangolare posto nell'altra
mano. Ezio teneva in mano la spada nella destra e teneva pronta la
lama celata sotto la mano sinistra.
“
Allora,chi
di voi
mentecatti vuole morire per primo?”
Il
primo a cedere alle provocazioni del fiorentino fu uno di quelli
armati di pugnale che subito si lanciò cercando di prenderlo
alle
spalle,ma il maestro assassino era abituato a combattimenti dove si
trovava in situazioni svantaggiose quindi,restò in posizione
difensiva,pronto a reagire al minimo segno di aggressione,cosa che
accadde molto velocemente. Il primo di loro aveva annunciato il suo
tentativo con un urlo feroce e selvaggio mentre balzava addosso
all'assassino nel tentativo di piantargli il pugnale su di un fianco.
Ma Ezio contrattaccò con una breve schivata laterale e
appena vide
il suo aggressore oltrepassarlo gli conficcò l'intero corpo
della
spada nella colonna vertebrale facendola uscire dallo sterno,vedendo
il compagno morire gli altri tre si lanciarono verso Ezio,che si
accorse facilmente dell'attacco combinato. Estrasse la spada dal
corpo della suo lesto aggressore ormai morto e la liberò da
quel
corpo ormai privo di vita,tornando così alla sua posizione
di
difesa. La prima a colpire fu la donna che reggendo la lancia con una
mano solo colpì di punta dritto di fronte al volto del
fiorentino,ma
lui prontamente schivò abbassandosi in fretta appena sotto
la punta
dell'arma e parandosi al viso col guanto di metallo,esattamente nello
stesso modo in cui si sarebbe difeso da un pugno in uno dei tanti
scontri a mano libera in cui era incappato oppure quando in passato
aveva partecipato agli estenuanti allenamenti di lotta e di pugilato
alla quale si era sottoposto regolarmente,quella parata col guanto
era la dimostrazione della sua bravura come guerriero. Ezio rispose
rapidamente a quell'attacco afferrando la lancia con la mano libera e
poi tirarla a se insieme alla sua portatrice,tale fu la forza del suo
braccio da prendere la ragazza totalmente alla sprovvista e
trascinarla a se come se nulla fosse,ma in quello stesso istante
anche uno degli yoro armati di ramo iniziò il suo attacco
con un
poderoso colpo diretto verso il suo torace e istintivamente Ezio
spinse la ragazza ormai sbilanciata verso il suo grosso e impacciato
compagno che subì l'attacco al posto del fiorentino e
ritrovandosi a
terra con una clavicola spezzata e impossibilitata a muovere il
braccio con lo scudo,il rumore che vece l'osso al momento della
rottura gli ricordò molto quello che di un ramoscello secco
che si
spezza sotto un piede. Ormai scoperto lo yokai non poté fare
altro
che subire le conseguenze delle proprie azioni e farsi recidere la
trachea con lama celata posta sotto la sinistra e dissanguarsi
lentamente sopra la sua compagna ormai ferita e ancora più
sofferente a causa del peso dello yorozuku a premergli sulla spalla
danneggiata,per lei non era certo la sua giornata fortunata.
Girò lo
sguardo verso gli altri tre rimasti e li vide girargli attorno nel
tentativo di confonderlo,erano rimasti un bruto e due agili,lui li
aveva definiti in quella maniera tipica degli assassini,a seconda
dell'equipaggiamento e delle armi utilizzate cambiavano i termini con
la quale si poteva identificare un tipo di nemico,in questo caso uno
dotato di un arma pesante e rudimentale come una grande mazza di
legno e due piccoli e veloci che preferivano prendere l'avversario
alle spalle o colpire usando schivate e finte per avere la meglio su
avversari più grossi o più forti di loro. Adesso
avrebbe dovuto
stare più attento,perché ora i suoi nemici non lo
avrebbero più
sottovalutato. Nel frattempo Sesshomaru era impegnato a guardarsi
attorno mentre lo yoro armato di pugnale si muoveva tra gli alberi
con una grande agilità,postandosi negli spazi in mezzo agli
alberi
come se nulla fosse e cambiando velocemente direzione per confondere
le idee dell'inuyokai,Sesshomaru da parte sua doveva ammettere che
era rapido nei movimenti,in alcuni punti gli era persino capitato di
vederlo scomparire momentaneamente,spariva da una parte e scompariva
in un altra,era abile,era veloce,ma per quanto gli riguardava questo
non lo avrebbe salvato dalla sua lama. Poi uno scatto dello yoro
verso il cane dal fianco sinistro,balzò rapido mentre il
pugnale si
avvicinava in direzione del petto,ma Sesshomaru se ne accorse per
tempo e schivò il colpo per poi rispondere con un
fendente,ma
l'agile fu veloce e cominciò a spostarsi da destra a
sinistra e
viceversa,come a non voler far leggere i suoi movimenti,mentre faceva
roteare il pugnale tra le dita della mano e riprese ad attaccare.
Veloci fendenti e rapidi affondi costituivano la parte principale
degli attacchi col pugnale,la cui lunghezza necessitava di entrare in
stretto contatto con l'avversario,in compenso una volta dentro alla
difesa della vittima i piccoli colpi avrebbero fatto il loro sporco
lavoro,rapido e pulito. Sesshomaru invece contraccambiava i colpi
rapidi ad attacchi netti,precisi e potenti,senza però
eccedere nella
forza bruta. L'agile invece si muoveva in maniera caotica e colpendo
nelle aperture della rigida difesa dell'inuyokai, che però
copriva
con altre pose e movimenti che andavano a coprire i punti scoperti.
Quello scontro si stava allungando più del dovuto,era giunto
il
momento di porre fine a quella schermaglia. Sesshomaru ormai
stancatosi dello scambio di colpi decise di tentare un nuovo
approccio,vedendo il suo avversario che gli girava attorno per
l'ennesima volta decise di portare un attacco più rapido e
potente,portò la lama verso il fianco sinistro mentre con la
destra
stringeva forte l'impugnatura di Bakusaiga e subito dopo emise un
colpo poderoso che non aveva nulla a che fare col suo solito stile di
combattimento,l'attacco era slanciato e largo,molto potente ma poco
preciso e quindi il suo avversario fece in tempo a schivare il colpo
e saltare indietro solo per poter attaccare l'inuyokai ormai
completamente senza difese. Lo yoro si lanciò direzionando
la lama
dritto verso lo stomaco del guerriero di fronte a lui,il piccolo
pugnale di ossidiana era pronto ad eviscerare Sesshomaru come un
cacciatore fa con la sua preda...e fu questo il suo
errore,perché
mentre Sesshomaru aveva portato a termine il suo attacco fece ancora
un ultimo movimento,compì un giro su se stesso ed
eseguì un colpo
col mano sinistra,ma non con gli artigli,ma con un arma più
subdola.
Una piccola lama d'acciaio era scattata da sotto il polso con una
velocità impressionante,che andò a colpire il suo
aggressore
direttamente alla gola e che con forza trascinò verso il
terreno
innevato.
“Dimmi
dove si trova la tua signora e ti prometto una morte
onorevole.”,
Disse Sesshomaru in maniera fredda e controllata. In risposta
ricevette un sorriso di scherno e uno sguardo di sfida,aprì
la bocca
nel tentativo di biascicare qualcosa.
“
Io
sono già morto cane,ma non importa giacché nella
morte io sono
benedetto,il mio corpo potrà anche morire ma io
resterò qui,perché
questa terra non sprecherà più il sangue dei suoi
figli. Presto lo
capirai anche tu....presto....anche gli altri miscredenti lo
capiranno.”
Infine
lo yokai spirò,afflosciando il proprio corpo ormai privo di
vita.
Sesshomaru non ci aveva capito poi molto di quelle parole che aveva
sentito,solo una cosa gli era chiara,quello yoro non era del luogo,o
almeno così credeva. Sesshomaru aveva sentito dire che nel
lontano
nord gli abitanti di quelle terre parlassero una lingua molto
differente da quella parlata attualmente in Giappone,persino gli
Yokai minimamente civilizzati lo sapeva parlare normalmente,mentre a
quello che si diceva nell'Hokkaido erano in pochi a parlarlo....e
anche male,secoli di isolamento non avevano giovato agli yokai che
vivevano nelle zone più settentrionali,ma questo suo
avversario
parlava esattamente il suo stesso idioma e questo voleva dire una
sola cosa. Quello yoro non era un Ainu,o almeno nel senso stretto del
termine. Sesshomaru sapeva ben poco sulle tribù dei lupi
dato che
non si era mai interessato a loro,sapeva che vivevano in piccole
tribù divise tra di loro e che perennemente si spostavano
alla
ricerca di prede e territori migliori, non avrebbero mai tradito il
clan di appartenenza. Ma allora perché combattere in nome di
un
popolo che teoricamente aveva solo umani tra i propri membri? Che
fosse per quella Otsune? L'alleata di Akira tra i popoli del nord
aveva forse influenza anche sulle tribù liberi degli yokai
nomadi?
L'inuyokai avrebbe potuto comprendere l'aiuto degli yokai locali e
delle popolazioni di ainu sparse per il territorio,ma era anche
possibile che il suo comando le permettesse di comandare anche sui
lupi? Questa storia si stava facendo più complicata del
previsto e
temeva che a lungo andare sarebbe potuta diventare anche più
strana.
Si alzò dal cadavere e si girò nella direzione
opposta e vedere
com'erano messi gli altri,sicuramente non era preoccupato per Ezio,di
lui non gli importava molto,ma era Toran a dargli
preoccupazioni,anche se non lo avrebbe ammesso mai
volontariamente,nemmeno sotto tortura.
Non
aveva idea di quanti altri aggressori si aggiravano in quella
zona,non poteva dirlo con certezza,non era mai stato in quei
territori e non conosceva le vere intenzioni dei suoi nuovi
nemici,per ciò tornò indietro a vedere come si
stava svolgendo la
situazione. Impiegò una manciata di minuti per tornare al
punto in
cui si era separati e appena vi giunse cercò con lo sguardo
la
figura della pantera,la vide in un puntino blu molto lontano da lui e
subito si fiondò verso di lei,con la mano stringeva forte la
presa
sulla katana. Gli alberi non gli furono di ostacolo e il terreno
sconnesso non gli diede problemi,una buca non gli avrebbe impedito di
raggiungerla e d fatti la raggiunse in breve tempo,la vide circondata
di corpi di Hanyou vestiti in maniera simile,con pellicce e pelli
d'animale e tra tutti loro c'era in mezzo lei,gli abiti di Toran
aveva diversi graffi su tutta la stoffa e il braccio scoperto della
pantera presentava una singolo ma lungo graffio su tutto
l'avambraccio mentre nella mano teneva la corta lancia di ghiaccio.
Lei girò lo sguardo e dietro le sue spalle c'era lui e
subito gli
rivolse uno sguardo stanco e provato dalla fatica.
“Immagino
che a te sia andata meglio,non mi sembra che il tuo combattimento sia
stato così duro.”
Disse
lei mentre mostrava un piccolo sorriso pieno di ironia,lui in
compenso rimase rigido e composto.
“Tranquilla
anche io ho avuto il mio bel da fare,comunque,credevo che potessi
farcela anche da sola.
“Infatti
e così.”,disse lei indignata dalla mancanza di
fiducia del
compagno d'armi, “Ma non so perché,in loro c'era
qualcosa di
strano,come se facessi fatica ad ucciderli.”
“Che
intendi dire?” Chiese lui incuriosito.
“All'inizio
i primi che mi hanno attaccato non sembravano molto forti,mi
é
bastato usare i miei poteri per abbatterli,poi mi assalita e sono
stata costretta al combattimento armato,gli ultimi con la quale mi
sono scontrata erano più forti e resistenti del resto del
gruppo.”
“Forse
tra di loro c'era qualcuno che valeva più degli
altri.”
“No
é una questione di bravura...non so come spiegartelo,ma
c'era
qualcosa di strano in questi Hanyou, ti faccio vedere.”
Toran
si abbassò verso uno dei cadaveri che era disteso di schiena
sulla
neve,alla prima occhiata non sembrava avere nulla di strano, sembrava
un hanyou come tanti altri della sua specie,un ibrido come ce n'erano
tanti per tutto il paese,notò che sul petto aveva un grosso
squarcio
in prossimità del cuore e presentava segni di ghiaccio
attorno alla
ferita. Sesshomaru la guardò impassibile,come se non avesse
notato
nulla di strano.
“Adesso
guarda questo.”
E
Toran mise le mani all'interno della ferita aprendo ancora di
più
l'apertura sul torace e quello che entrambi videro lasciò il
cane
sgomento.
“
Che
razza di scherzo e mai questo?”, disse Sesshomaru
incredulo,non
riusciva a credere ai suoi occhi,se l'esterno del corpo sembrava
rivestita di sola pelle l'interno era molto più
inquietante,l'interno della gabbia toracica,compresa un arteria e
parte del cuore erano ricoperte da un sottile strato marrone,molto
simile alla corteccia degli alberi che avevano attorno. Sembrava che
la carne e le ossa della vittima si fossero fuse con una pianta,la
cosa aveva dell'assurdo cosa che poteva benissimo leggere anche sul
volto della pantera.
“All'inizio
pensavo che fossero solo molto resistenti,ma poi quando l'ho colpito
la prima volta ho visto questo e non sembrava voler cedere,poi ho
dato un colpo più deciso e alla fine e caduto,pochi altri
avevano le
sue stesse caratteristiche ed ora capisco perché il mio
ghiaccio non
riusciva a ucciderli così facilmente come
credevo,Sesshomaru,stai
pensando quello che penso anche io?”
“Si...la
vera natura di questi Hanyou non era più quella
originale.”
Diede
un ultima occhiata alla ferita aperta e il suo sguardo si
soffermò
su un punto in particolare,d'istinto infilò lentamente una
mano nel
petto del cadavere,come se cercasse qualcosa. Toran non fece in tempo
a rispondere che non seppe come reagire a quella scena,già
gli
faceva senso aver scoperto una cosa simile,figurarsi poi vedere
Sesshomaru che giocava a fare il guaritore con un morto che aveva
chissà quale cosa in corpo,per un attimo gli era sembrato un
bambino
che punzecchia un cadavere solo per vedere se si muove ancora.
“Che
stai facendo?”, chiese lei disgustata,
“Chissà che poi non ti
prendi qualcosa e ti ritrovi un braccio che è diventato un
ramo.”
“
In
questo caso diventerò l'albero più bello nei
dintorni.”,disse lui
non curante delle preoccupazioni di Toran. Subito dopo fece un
violento strattone dal corpo dell'hanyou,facendo volare un misto di
sangue e schegge di legno,poi aprì la mano e quello che vide
confermo ciò che aveva visto di sfuggita da dentro il torace.
“Toran
guarda qui.”,disse lui continuando a fissare il contenuto
della sua
mano,una piccola statuina di legno a forma di orso,non più
grande di
un ciottolo di fiume era stata estratta dal petto del cadavere,alla
quale erano attaccate alcune fibre di carne.
“
Si
direbbe una specie di statuetta...quest'uomo aveva una figura di
legno nel cuore?”
“Già
e credo che alcuni di quelli che hai affrontato ne abbiano anche loro
una cosa simile dentro di loro.”
“Ma
perché fare una cosa simile ad una persona?”
“Questo
non so dirtelo...ma se Akira e qui sono certo che lui ne sa
qualcosa...puoi star certo che lo farò parlare,a molte cose
della
quale rispondere.”
Una
flebile brezza soffiava tra gli alberi e il suo sguardo si rivolse in
direzione del soffio di vento che gli muoveva leggermente i capelli.
La
sua mente tornò alla figura del maestro templare,Akira,della
quale
non si era scordato il piccolo sorriso che perennemente si posava sul
volto dello yokai dall'occhio d'oro e l'occhio d'argento,non aveva
dimenticato i cui modi gentili e la galanteria nel muoversi e nel
parlare nascondevano un abilità nel combattere pari ad una
brutalità
nel colpire che lui sentiva ancora nei suoi ricordi. Aveva perso per
mano sua come il più incapace dei dilettanti e il suo corpo
e il suo
orgoglio di guerriero erano usciti da quel pestaggio più
feriti che
mai. Il suo sguardo tradiva la sua impazienza e il temperamento non
faceva che alimentare la rabbia che aveva verso quell'uomo,solo
pensare a quell'individuo riempiva la sua anima di una fiamma che
difficilmente si sarebbe spenta. Cosa che sarebbe avvenuta solo con
la morte del suo nuovo nemico.
“Aspettami
Akira,sto arrivando.”
Ciao
a tutti,purtroppo per voi sono tornato con il seguito di Connection e
sono curioso di sapere cosa ne pensa il grande popolo di EFP su
questo primo capitolo. So di essere mancato per molto tempo da questa
fandom ma per chi volesse saperlo al momento sono impegnato in un
altro progetto di scrittura,che però riguarda tutta un altra
cosa e
potrei metterci più del previsto per postare i nuovi
capitoli di
questa fanfic,ma che ho intenzione di portare a termine come il suo
precedente. Vorrei fare un ringraziamento speciale a Bankotsu che ha
sempre recensito e corretto grammaticalmente in ogni punto che
sbagliavo,ma sopratutto lo ringrazio per avermi sostenuto e aver
creduto in quello che scrivevo.
Auguro
a tutti una buona lettura...anche se state leggendo altre
storie,ciao.
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