Cosa portò Evelyn ad essere ciò che è?

di Pescefritto
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Capitolo 3: Winston e i genitori

 

I suoi genitori non perdevano un momento ad elogiare suo fratello.

Anche lei veniva elogiata per l’acume, per carità, ma non erano a conoscenza di ciò che suo fratello le faceva passare.

La teneva sotto controllo e qualsiasi cosa la morale la società non riconoscesse come corretta a lei semplicemente era negata.

Non poteva uscire con ragazze.

Non poteva protestare contro il governo.

Non poteva dire come la pensava.

Non poteva, semplicemente, essere sé stessa.

Arrivò ad odiarlo.

Ma resisteva.

Sapeva che, se voleva, poteva usarlo come trampolino.

Se solo avesse amato di meno la famiglia se ne sarebbe fregata.

Non fraintendete, Wiston era una bravissima persona.

Ma era bigotto e credeva nel bene assoluto sul male.

Credeva nella Bibbia e credeva anche nel Levico.

La loro famiglia era cristiana cattolica, di stampo irlandese.

Lei lo sapeva che quello che faceva era amore, ma era soffocante.

Lei aveva bisogno di libertà.

Non era un criceto in gabbia, e non lavorava per dimenticarsi della gabbia che era di ridotte dimensioni.

Non lo era.

Era un’umana con tutti i fabbisogni da umana.

Ma non sembrava importare alla sua famiglia.

Suo fratello diventò il ‘fulcro’ famigliare e ora lei era soltanto 'parcheggiata’ nella sala invenzioni.

Avrebbe voluto smettere di inventare, ma anche qui l'amore per la famiglia la bloccò.

Inoltre amava troppo inventare, unica sua fonte di gioia.





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