Muito Humano

di Cassandra Turner
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~~Se per caso non fossimo le cose più piccole, più fragili, più deboli.
Disegni imprecisi, foto con sorrisi spenti e fuori fuoco, denti storti, sguardi seri o bonari, foto in bianco e nero, quelle malinconiche e tristi. Collezioni di libri, alcuni mai letti, altri consumati con passione, altri ancora sfogliati pigramente sotto il sole di un pomeriggio afoso di agosto. Se non facessimo parte di questo ritmo frenetico e doloroso dell’Universo: un ritmo sfiancante e Umano.

Se per caso non sentissimo ogni nostra singola fibra respirare e partecipare del mondo come se fossimo un tutt’uno con la Terra e i suoi abitanti. Se non ci concentrassimo più sui particolari di un volto, su iridi verdi e capelli baciati dal Sole e non piangessimo per sprazzi confusi di bellezza nel mondo, per l’incapacità di reggere una meraviglia così devastante e incontenibile. Se solo riuscissimo a spiegarci come questo senso di stupore ci rende disarmati e in comunione con qualcosa di più profondo di quello che riusciamo a percepire con i nostri sensi.

Se riuscissimo a reprimere un ricordo per renderci invincibili, non richiamare alla mente l’odore di una persona, di casa, del bosco, di un cibo speziato. Se riuscissimo a fermare l’animo che trema, mentre asseconda la frequenza di un suono, di un’armonia.
Se riuscissimo a spiegarci lo splendore nel sentire la vita nei battiti di un cuore non tuo e l’orrore nel sentirli consumarsi, scorgere l’ombra delle ciglia lunghissime su un volto pallido, vederle sigillarsi per chiudere occhi bagnati di commozione e disperazione.

Nei momenti di maggiore dolore per un vuoto o una mancanza, penso a una Vita così assurda e fottutamente bella e straripante. È proprio allora che penso che, se per caso non fossimo così fragili e umani, non potremmo assaporare il gusto dolce amaro dell’esistenza.


La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta (F.Pessoa)





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