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di historiae
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Era tardo pomeriggio, e le fiammelle luminose erano appena comparse, puntuali, nelle torce appese al soffitto di tutte le stanze di Torrenuvola.

 

Icy era sola nella stanza, semiseduta sul suo letto in tutta tranquillità, con un enorme librone sulle gambe. Scorreva lo sguardo da una riga all'altra e faceva dondolare impercettibilmente la testa al ritmo della canzone che proveniva dalle cuffiette. Gettava ogni tanto un'occhiata fuori dalla grande finestra cuspidata che aveva di fronte; cominciavano già a cadere pochi fiocchi di neve, e avevano già coperto lievemente di bianco il bosco di Selvafosca, che si estendeva ampio al di sotto del castello.

La strega avrebbe volentieri dimenticato l'esame di Metodologie di Soppressione della Magia Positiva, o come diavolo si chiama per fare una passeggiata rinvigorente al freddo, ma aveva lasciato che il suo senso del dovere prevalesse, e si era messa a studiare.

L'ultimo esame del semestre era imminente, così come l'arrivo dell'inverno, e quella prospettiva la metteva sorprendentemente di buon umore.

 

Aveva appena voltato pagina quando Pepe sgusciò fuori da sotto il letto. Stava calando pian piano la notte, e quel posto era diventato troppo buio per il suo piccolo animo timoroso.

Il paperotto salì sul letto, infreddolito, e si sentì subito al sicuro. La sua padroncina cambiò istantaneamente espressione nel constatare che quel coso, nonostante avesse tentato più volte di liberarsene, non si era ancora deciso a tornarsene al lago, dove avrebbe dovuto stare, e che preferiva di gran lunga disturbare i suoi pochi momenti di pace con i suoi starnazzi.

Pepe si arrampicò sul librone e poi sul suo braccio sinistro. Icy prese un respiro profondo e cercò di trattenersi all'impulso di cacciare un urlo di disgusto facendosi udire dall'intera scuola; aveva perso il filo del testo che era intenta a leggere, per quanto potesse dirsi davvero concentrata; le unghiette acuminate del paperotto conficcate nella pelle erano una tortura, e le sue piume le davano il solletico.

 

Fu ad un passo dal levarselo di dosso e rimetterlo malamente a terra, come suo solito, ma non si scompose e rimase ad osservarlo per un momento. Si era scavato un posticino nell'incavo della sua clavicola e ci si era accucciato, in cerca di calore.

 

Icy lo guardò torvo, riprese il libro; alzò gli occhi al cielo, scosse la testa e lo lasciò lì.

Si era addormentato.





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