Un destino che accomuna madri e figli
Disse al boia, mentre si inginocchiava davanti al ceppo che diventava il
suo ultimo guanciale: «Vi perdono con tutto il mio cuore,
perché spero che ora porrete fine a tutte le mie
angustie.»
Chiese di poter pregare, ma prima di farlo, si raccolse nel silenzio e
proferì parole a chi l’aveva portata in tale posto.
Cugina, mi accingo ad
assolvere a ciò che tu ritieni
giustizia. Il Buon Dio ha voluto che in questo medesima posto, e nello
stesso modo, fu fatta anche ad Anne Boleyn. Ebbene, se ciò
accomuna le madri nella sfortuna, sono sicura che il Buon Dio
ripagherà le mie sofferenze accomunando la stessa fortuna i
figli.
N.d.A.
Rileggendo dei miei vecchissimi appunti sul casato Tudor, ho deciso di
scrivere questa drabble su Mary Stuart alla quale ho assegnato delle
parole che hanno un significato molto più ampio di
ciò che esprimono in quel momento.
Con la morte di Elizabeth I il ramo principale dei Tudor si spezzava ed
entrava in gioco per la successione quello che possiamo definire un
“ramo cadetto”, creato dalla nascita di Margaret
Tudor, sorella di Henry VIII e sposa di James Stuart IV, Re di Scozia,
nonno di Mary Stuart.
Il vero grande segno del destino è stato proprio
l’incoronazione di James Stuard, suo figlio (Re di Scozia e
Inghilterra), ma non solo: Mary Stuart, senza mai essere incoronata in
Inghilterra, è l’antenata di tutte le tredici
generazioni future dei regnanti d’Inghilterra fino
all’attuale Elizabeth Windsor II.
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