An Invitation to Talk
IMPORTANTE: questa
storia non
mi appartiene, in quanto mi sono occupata solo
della traduzione dopo aver ricevuto il consenso da parte dell'autrice.
A fine One-shot troverete il link del profilo Ao3 dell'autrice e quello
per poter leggere la storia in lingua originale (e anche un piccolo
Angolo Autrice in generale). Buona lettura!
An Invitation to Talk
[Post RdC Arc]
Non sapeva davvero come fosse finita lì tra tutti i posti, o
perché fosse stata persino invitata. Tutto quello che sapeva
era
che Rindou-senpai continuava a tormentare tutti i dieci ex membri
dell'Élite per andare alla festa al Dormitorio Stella
Polare,
una festa che, alla fine, voleva celebrare la sconfitta del
Central; la loro
sconfitta.
Ovviamente tutti avevano rifiutato. Quelli del terzo anno erano troppo
impegnati a concentrarsi sul loro imminente diploma e sui piani futuri.
Ebbene, così come per quelli del secondo anno, per nessun
motivo
al mondo Eizan avrebbe partecipato, il che lasciava Nene sola e vittima
delle insistenti pagliacciate di Rindou.
Così ora eccola lì, seduta goffamente sul
pavimento di
una piccola stanza del dormitorio appartenente ad uno dei chiassosi
ribelli del primo anno. Yukihira stava discutendo insieme a
Rindou-senpai di una combinazione terribile e disgustosa di
ingredienti, ed entrambi stavano facendo del loro meglio per completare
quel famigerato duo composto da burro di arachidi e calamari con grande
disgusto di Erina, l'erede Nakiri.
L'altra Nakiri, Alice, stava parlando animatamente dei traguardi di
Hayama e Kurokiba negli Shokugeki. Tadokoro-san era stata accalcata in
una cerchia di abbracci e risate con cui Nene poteva immaginare il
resto delle ragazze del dormitorio, mentre un altro membro del
dormitorio tirò fuori una sospetta bottiglia priva
dell'etichetta “sake”. Le ragazze le offrirono un
sorso, al
quale lei rifiutò rispettosamente, ma non si poteva
dire lo stesso per gli altri.
Mentre la notte avanzava, la festa cominciò a scemare mentre
l'alcool faceva il suo effetto; le ragazze erano arrossite e avevano
perso i sensi, mentre i ragazzi o stavano inciampando come degli idioti
ubriachi o erano impegnati in conversazioni altamente confuse.
Cioè, ad eccezione di Kuga che urlava indiavolato al
commento “chibi”
da parte di Rindou e Isshiki (che indossava solo un grembiule, con
grande orrore di Nene) che cercava di calmare entrambi. Il rumore
insopportabile e l'odore sgradevole di alcool in quella stanza
ristretta iniziarono a provocare mal di testa a Nene. Fiduciosa che non
sarebbe mancata a qualcuno alla festa, si alzò
silenziosamente e
si diresse verso la terrazza all'aperto, non riuscendo a catturare lo
sguardo di una certa persona.
≈
Appoggiò le braccia incrociate sulla ringhiera del balcone,
affacciata sull'ingresso della fatiscente “casa
fantasma”.
Notò il groviglio di viti che si arrampicavano sulle bianche
pareti sottostanti e il chiaro cielo notturno che faceva da sfondo ad
una luna piena, illuminandola dall'alto. Questo è il luogo che
tu ami così tanto, Isshiki?
Isshiki Satoshi. Non pensava che fosse possibile per il ragazzo darle
più problemi di prima, ma il Régiment de Cuisine
aveva
sicuramente cambiato le carte in tavola. Da quel momento in poi, ovvero
dalla confessione, Nene per la prima volta non sapeva che cosa
fare. Cosa sono io per
lui?
Cos'è lui per me? Che cosa siamo l'uno per l'altra?
Conoscenti d'infanzia? Rivali? Compagni di classe? Non
capiva nulla di tutto ciò.
Nonostante persistesse nel fare la finta tonta, sapeva che era stato
Isshiki a “estendere” l'invito a Rindou il quale,
alla
fine, era giunto anche a lei. Nene non riusciva a capire la pesante
sensazione che provava nel suo cuore. Non
ha motivo di volermi vedere ancora, non faccio più parte
dell'Élite. Perché mi ha invitata? Come
può ancora
sorridermi dopo il modo terribile in cui l'ho trattato in tutti questi
anni? Come può non odiarmi per essere stata una traditrice,
per
aver aiutato il Central a far espellere i suoi amici? Come
può–
«Kinokuni-kun». Isshiki interruppe i suoi pensieri.
«Ti dispiace se mi unisco a te?»
Rivolse la sua attenzione alla sua alta statura e ai suoi profondi
occhi cerulei indirizzati sull'entrata davanti a loro. Almeno aveva
avuto la decenza di rivestirsi nuovamente con l'uniforme,
notò. Grazie
a Dio.
Lei si limitò ad annuire lentamente, poiché non
si fidava
della sua voce. Lui sorrise mentre si poggiava contro la ringhiera.
Nene aspettava che le chiedesse perché fosse fuori, o
perché fosse venuta alla festa, ma domande del genere non
arrivarono.
Rimasero in silenzio, mentre le stelle scintillavano sotto lo sguardo
di entrambi i quali, titubanti a rompere la quiete, lasciavano
semplicemente che continuasse. Nene poté avvertire che,
all'interno, la festa aveva ricominciato ad animarsi, ma non ci
badò, poiché si ritrovò concentrata
sul respiro
affannoso di Isshiki oltre al suo. A volte, con la coda dell'occhio
color rubino (quando osava guardare) poteva vedere la leggera curva
delle sue labbra evidenziargli gli zigomi. Ma quelli erano sguardi
rubati, perché lei non poteva mai permettersi di guardarlo
del
tutto. Una fresca brezza primaverile ondeggiava dolcemente tra gli
alberi, facendo frusciare i boccioli dei fiori e infreddolendo Nene, la
quale aveva dimenticato la sua giacca all'interno.
«Hai freddo?» le domandò Isshiki,
rompendo il
silenzio. Erano stati talmente silenziosi fino a quel momento che Nene
credette di averlo immaginato. Evidentemente no, quando lo vide
togliersi la giacca. «Su, indossa questa».
«No, sto be–» provò a
protestare, prima che il
ragazzo le poggiasse delicatamente la giacca sulle spalle; le sue
nocche le sfiorarono appena la clavicola. Rimase ferma a quel gesto,
mentre lui tornava alla sua posizione iniziale. Le tue spalle sono sempre state
così larghe?
Pensò mentre lasciava che il calore la avvolgesse come due
braccia confortevoli. Colta di sorpresa da quel gesto, non
riuscì a udire il suo primo tentativo di iniziare una
conversazione.
«Uh?» domandò.
«Hai intenzione di sfidare qualcuno per un posto
nell'Élite?» ripeté Isshiki, rivolgendo
la sua
attenzione su di lei.
«Forse» rispose Nene, fissando un punto davanti a
sé.
«Eh? Perché? Sono sicuro che potresti facilmente
conquistarne uno» la rassicurò.
«Non ho bisogno della tua falsa fiducia»
parlò lei
con tono piatto, prima di aggiungere: «Ho bisogno di un po'
di
tempo per capire cosa fare». Isshiki la fissò un
po'
più a lungo di quanto a lei sarebbe piaciuto prima di
annuire
leggermente e riportare la sua attenzione sulle stelle.
Un'altra lunga pausa si intromise tra i due, ma questa volta fu Nene a
rompere il silenzio con un profondo sospiro. «Avresti dovuto
essere il primo seggio» ammise.
«Ed essere inondato di lavoro come Tsukasa-senpai?»
rise Isshiki.
«Non importa, Yukihira e la maggior parte di quelli del primo
anno ti passerebbero comunque tutto il loro lavoro».
«Ah, immagino. Ma Soma-kun se lo merita».
«Tu sei chiaramente lo chef più esperto»
disse Nene, guardandolo finalmente negli occhi.
«Mh, io?» Isshiki le sorrise, inclinando la testa
leggermente verso destra con quel solito atteggiamento spensierato che
infastidiva tanto Nene.
«Perché sei sempre così?»
borbottò lei voltando il capo.
Le pieghe intorno ai suoi occhi si ammorbidirono mentre il suo sorriso
si rilassava. Mantenendo la sua attenzione sulla ragazza dai capelli
verdi notò la tempesta dietro i suoi occhi freddi.
«A cosa
stai pensando?» osò chiederle.
Nene chiuse gli occhi, soppesando mentalmente se parlargli del ronzio
nella sua testa o dei dolori del suo cuore. Strinse leggermente il
bavero della giacca, avvolgendosi ulteriormente nel tessuto.
«Perché non me l'hai mai detto prima?»
Notò il suo cambiamento nello sguardo, mentre cercava una
risposta. «Non c'è mai stata occasione»
rispose lui
infine. «Pensavo che fossimo così concentrati nel
mantenere il nostro rapporto in questo stato che ti avrei fatto
pena».
«Stai dicendo che è colpa mia?»
sbuffò piano.
«No! No, per niente!» si difese prontamente lui.
«Semmai, non ero sicuro se tirare o meno in ballo il nostro
passato».
Nene rilassò un po' le spalle a quelle parole, calmando le
sue
emozioni. «Non mi avresti fatto pena»
obiettò.
«Non tu» aggiunse esitante.
«Mi odi ancora?» le chiese Isshiki.
Sorpresa da quella domanda improvvisa, Nene non poté fare a
meno
di sentire una fitta al petto. Dopo anni di incomprensioni, una domanda
del genere era lecita. «Non ti ho mai odiato,
Isshiki» gli
confessò faccia a faccia. «Ero solo frustrata con
me
stessa». Con
le mie capacità, con il mio talento, il mio complesso di
inferiorità, i miei sentimenti… il mio tutto.
I suoi occhi si ammorbidirono in un modo che Isshiki le aveva visto
fare raramente. «Mi dispiace di essermela presa con
te».
Il suo viso quasi non mostrava un'espressione, ma Nene poté
affermare che stesse pensando a qualcosa con quel bagliore nelle sue
pozze cerulee. «Dispiace anche a me», i suoi occhi
si
ammorbidirono come i suoi, «per aver agito noncurante dei
tuoi
sentimenti».
Si voltò di nuovo dall'altra parte, facendo del suo meglio
per
nascondere le guance arrossate mentre lui sorrideva alla sua timidezza.
Entrambi tornarono a fissare il cancello, gli alberi, le stelle,
qualsiasi cosa che non fosse l'altra persona. Ma l'aria intorno a loro
era un po' più leggera, proprio come il cuore di Nene.
«Kinokuni-kun».
«Mh?»
«Mi era davvero mancato parlare con te in questo
modo».
Lei non rispose, ma notò la leggera curva delle sue labbra. Anche a me. Anche a me era
davvero mancato.
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LINK AL PROFILO AO3
DELL'AUTRICE: Isshinene
LINK ALLA ONE-SHOT PER
LEGGERLA IN LINGUA ORIGINALE: An
Invitation to Talk
Messaggio da parte di
Isshinene: Grazie
a tutti per l'interesse mostrato verso questa coppia! Sono molto
contenta che le mie storie vengano tradotte e condivise in una
community completamente nuova. Grazie per aver letto e grazie alla
traduttrice
per aver diffuso l'amore per il pairing Isshinene a un numero maggiore
di
fan :)
COME SI FA A NON ADORARLA, DICO IO.
Salve
a tutti.
Ecco qui una nuova traduzione che spero sia stata di vostro gradimento.
Adoro le storie incentrate sul Post RdC Arc, questa in particolare l'ho
adorata perché abbiamo modo di vedere finalmente un
confronto come si deve tra Isshiki e Nene, cosa nella quale spero
ancora, almeno nell'ultimo capitolo de Le Dessert.
Oggi è l'8 Agosto e la mia adorata Mari Lace compie gli
anni!
Sono felice di aver pubblicato questa traduzione oggi, per festeggiare
questo bellissimo giorno!
Personalmente mi sono emozionata tantissimo mentre traducevo la storia,
perché esprimere in Italiano tutti i sentimenti e le
emozioni
descritti in questa One-shot è stato davvero bello e intenso.
Senza contare che l'autrice riesce sempre a rendere sia Isshiki che
Nene perfettamente IC e lo trovo meraviglioso.
Spero di tornare presto con una nuova traduzione!
Alla prossima!
Isshinene ~
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