L'amore ritrovato
E così tutto era finito.
Dettlaff morto. Lui premiato. Syanna condannata ma rappacificato con
sua sorella la Duchessa Anna Henrietta. Quando vide le due donne
abbracciarsi, Geralt ebbe paura. Paura di aver abbassato la guardia,
di aver lasciato agire una donna ancora piena di rancore e rabbia,
pronta a uccidere di nuovo. Seppur fosse disarmata quel momento, era
sicuro che Syanna avesse le capacità per assassinare lo
stesso la
sorella. Magari usando l’affilato fermacapelli che teneva
insieme
la chioma della duchessa, sarebbe bastato poco a sfilarlo e
infilzarlo da qualche parte. Syanna aveva detto che un fermacapelli
in un occhio può far male quanto una spada… O era
stata Anna
Henrietta? No, aspetta! Forse era stata Orianna…. Geralt non
ricordò. Forse aveva avuto un vuoto di memoria, o forse il
vino che
stava bevendo era più forte di quanto gli piacesse
ammettere.
Comunque, fu pensando al vino che tornò al presente, a
quello che
stava facendo.
Era notte, la luna piena era alta
nel cielo, in un’altra situazione l’avrebbe
associata al campo di
battaglia dove aveva sconfitto Dettlaff. Ma, mentre chiacchierava con
il suo amico Regis, seduto davanti quel falò nel cimitero a
bere
vino, pensò che fosse semplicemente una bella visione.
“Ti va di aiutarmi a
raccogliere le radici di mandragora? Devo preparare il mio infuso
speciale” chiese Regis dopo aver bevuto un altro bicchiere di
vino
“Non pensi che non sia il
momento? È buio dopotutto”
“Geralt, potrei anche
comprendere che tu ti sia dimenticato che noi vampiri vediamo al
buio. Ma dubito ti sia dimenticato anche che voi witcher vediate al
buio”
“Giusta osservazione, Regis”
rispose Geralt sorridendo lievemente. Le mutazioni da witcher non lo
rendevano particolarmente emotivo, ma era anche vero che non fosse
una macchina fredda e razionale come lasciava a intendere. Regis
aveva già notato che spesso si nascondeva dietro le sue
mutazioni
per non parlare di un argomento. Incredibile come quel vampiro lo
sapesse comprendere
“Parlando di cose dimenticate.
Immagino ricorderai che quella radice è tossica anche per
noi
witcher”
“Tranquillo Geralt. Ho con me
maschera e guanti” li prese da una sacca ai suoi piedi e li
porse a
Geralt, poi si alzò in piedi sollevandosi dal tronco su cui
era
seduto mentre il witcher li indossava. La maschera, con il filtro
davanti la bocca e i due oculari per permettergli di vedere, gli dava
un aspetto strano. Sembrava una nuova specie di mostro da cacciare,
sorrise all’idea di venire attaccato improvvisamente da un
altro
witcher.
Si alzò anche lui e seguì il
suo amico, che aveva indossato lo stesso equipaggiamento di
sicurezza. Mentre camminava mantenne il suo portamento elegante
nonostante fosse in una situazione informale e non fosse sobrio,
soltanto Regis poteva riuscire in ciò. Si lisciò
i peli di una
delle sue lunghe basette e usò il suo olfatto per trovare le
radici
di mandragora, Geralt fece lo stesso. A volte il witcher si
sorprendeva di come i suoi sensi sviluppati gli mostrassero il mondo
in modi diversi, c’era una quantità di sapori,
suoni e, in quel
caso, odori, a cui la gente non faceva caso. In quel momento
sentì
chiaramente l’odore della erba che stava calpestando, del
terriccio
umido su cui cresceva. L’odore dolce dell’achillea
millefoglie, l’aroma del luppolo che gli riportava alla mente
la birra e,
finalmente, l’odore amaro e intenso della mandragora ancora
sotterrata
“Ne ho trovata una” disse al
suo amico, poi si chinò e iniziò a scavare il
terreno con le mani
“Anche io crede di aver trovato
una radice” rispose Regis, poi si mise in un punto poco
più avanti
al suo, iniziando a scavare anche lui il terreno. Geralt si rese
conto che si stava divertendo più di quanto pensasse. Per
quanto
raccogliere erbe fosse alla base per la creazione delle sue preziose
pozioni, non si era mai divertito a farlo. Eppure il quel momento gli
piacque, doveva essere la presenza di Regis a fare questo effetto.
Dopo un po’ confermò questo
pensiero. Era proprio Regis a rendergli tutto più gradevole.
Si
ricordava come fosse piacevole la sua compagnia e la
felicità
provata quando lo aveva rivisto, dopo così tanto tempo, in
quel
magazzino. Così come il sospiro di sollievo tirato quando,
scaraventato contro una parete rocciosa da Dettlaff, il witcher aveva
potuto constatare la sua incolumità. Non se n’era
mai davvero reso
conto, ma gli piaceva davvero tanto averlo vicino. Lo faceva sentire
meglio ogni volta.
Mentre continuarono a scavare per
raggiungere le radici (cavolo quanto erano in profondità!),
Regis
tornò a parlare con il suo amico
“Quindi, mi hai detto che tu e
Triss non siete più una coppia, giusto?”
“Esatto, volevo rimanere fedele
a Yennefer”
“Quindi ti sei sistemato con
Yennefer? Lei dov’è adesso? A Kaer
Morhen?” Regis era
genuinamente curioso. Geralt però non apprezzò
particolarmente
quelle domande. Non avrebbe mai detto che lo infastidissero, era solo
che non riusciva a trovare un modo per riassumere la situazione.
Quella situazione era così complicata e assurda, tutto
questo senza
mettere in mezzo la Caccia Selvaggia, Ciri e tutte gli altri eventi
da lui vissuti. Alla fine, non seppe come, trovò un filo da
seguire
“È complicato. Dunque, ti
ricordi che chiesi a quel djinn di farci stare sempre
insieme?”
“Certo, credo che tu me ne
abbia parlato… O forse ero presente? Scusami, essere ridotto
in
poltiglia da Vilgefortz mi ha confuso alcune idee”
“Tranquillo. Comunque, prima
che io mi apprestassi a tornare a Novigrad da Skellige, Yennefer
volle assicurarsi che il nostro fosse vero amore e che il desiderio
del djinn avesse solo un ruolo marginale. In breve, volle
annullarlo”
“So che annullare i desideri di
un djinn è tutt’altro che facile”
“Si, è un compito arduo, che
richiede il djinn che ha esaudito il desiderio o, come facemmo noi
due, un altro djinn”
“E dove lo avete trovato un
djinn da sottomettere?” la curiosità di Regis era
forte, quella
storia sembrava interessante
“Si, Yennefer ne trovò uno
proprio per risolvere questa questione. Un djinn appartenuto a un
mago deceduto. Il mago lo usò per sfuggire da una tempesta
che si
apprestava a far affondare la sua nave. Fu poco preciso,
probabilmente a causa della paura, e questo portò il djinn a
teletrasportarlo su una montagna assieme a metà
nave”
“Cosa? Hahaha” Regis non
riuscì a trattenere la risata. Geralt guardò in
direzione del suo
amico, avrebbe voluto vedere il suo sorriso. Gli piaceva il sorriso
di Regis, i suoi denti da vampiro lo rendevano particolare, un
sorriso che solo lui riusciva a fare.
“Certo, una situazione alquanto
assurda. Comunque, l’impatto con la montagna fece cadere una
libreria addosso al nostro mago, che morì schiacciato. Il
djinn era
ancora lì invece, lo trovai e lo liberai. Poi iniziai a
combatterlo
mentre Yennefer si adoperava per controllarlo. Fu un combattimento
estenuante, i djinn sono entità molto potenti. Per fortuna
ne uscii
vivo, Yennefer sottomise il djinn e chiese di annullare il desiderio.
Poi ci confrontammo per sapere se provavamo ancora qualcosa
l’uno
per l’altra. Lei…”
“Non provava più nulla?”
aveva azzardato a rispondere il vampiro. Geralt scosse la testa e,
mentre finalmente la mandragora iniziò ad apparire nel
terriccio,
continuò a parlare
“Lei mi amava ancora. Provava
per me le stesse cose che provava prima di annullare il desiderio. Io
invece, non sentivo più nulla. In pochi secondi tutto
era… Puff!
Scomparso.
Come polvere colpita
dal vento”
“Cavolo che situazione assurda!
Senza offesa” Regis disse la prima parte impulsivamente, per
questo
si scusò dopo.
“Figurati” il witcher riuscì
finalmente ad estrarre la radice e la mise nel sacco. Il vampiro
doveva aver invece iniziato il tutto prima di lui, perché
aveva già
finito e gli si avvicinò.
“Quindi
ora sei da solo. Oppure ti sei già innamorato di
qualcun’altra?”
Geralt fu
sul punto di
rispondere di no,
che per
quanto fosse stato a letto con molte donne, innamorarsi era una
questione più complicata. Poi però si
bloccò.
Gli
tornò
di
nuovo in
mente quello
che aveva pensato poco prima di Regis:
come fosse forte la sua felicità quando lo aveva rivisto. Quanto
apprezzasse la sua compagnia, a quanto la cercasse. Come
lo volesse sempre vedere in salute e incolume per avere la certezza
di poterlo rivedere e stargli vicino.
Possibile
che…
“GERALT? TUTTO BENE?” disse
Regis gridando e scuotendolo. Il witcher si riprese dal suo flusso di
coscienza e rispose
“Si, sto bene. Ero
sovrappensiero”
“Meno male. Per un attimo ho
pensato che la maschera fosse difettosa e il veleno ti stesse
friggendo il cervello”
“Non mi pare che
l’intossicazione da mandragora abbia questo
effetto” disse Geralt
con tono ironico, entrambi sorrisero senza poter sapere uno del
sorriso dell’altro sotto la maschera.
“Comunque, sto bene. Era solo
che…” che cosa? Cosa avrebbe dovuto dirgli? Si
sentiva così
confuso.
“Amico
mio, capisco che per te non è facile parlarne. Non sentirti
obbligato. Piuttosto, continua a raccogliere mandragora in questa
zona, io vado più in là” il tono di
Regis era così cordiale, lo
faceva sentire sempre meglio. Gli piaceva così
tanto… Il tono di
voce o Regis? Cazzo!
Avrebbe
preferito affrontare uno stormo di draghi cavalcati da vampiri
superiori affiancati
da demonii
addomesticati
piuttosto che arrovellarsi su quello che gli stava succedendo.
“Certo.
È
carino da parte tua
preoccuparti”
“Prego” disse Regis, il tono
di voce trasmetteva una punta di stranimento. Le preoccupazioni del
witcher aumentarono ancora di più. Si era espresso in modo
diverso
dal solito, vero? Che diavolo pensava Regis in quel momento?
Sospettava qualcosa?
Se
quest’ultima cosa era vera, non la diede a vedere. Regis se
ne andò
in un’altra zona del cimitero, mentre lui rimase
lì a cercare
radici. Dopo un po’ ne trovò un’altra
e, mentre si appropinquava ad estrarla, la sua mente tornò
inevitabilmente alla
situazione creatasi
dentro di
lui. Non sapeva come agire, pensò che forse avrebbe dovuto
dirlo a
Regis. Se andava male l’avrebbero presa sul ridere entrambi,
o
comunque non sarebbe stata una tragedia. Eppure, cosa gli assicurava
di essersi davvero innamorato?
Innamorato… Quella
parola gli fece uno strano effetto. Non si era mai innamorato di un
uomo e non aveva motivo
di
pensare sarebbe mai successo. Ma anche se ne avesse avuti,
perché
così? Che razza di perfido maleficio fa
venire un colpo di fulmine per un vecchio amico… Era davvero
un
colpo di fulmine? Dopotutto, gli era sempre piaciuto stare con
Regis…
“AAAAAH! DIAVOLO!” disse
Geralt tirando la radice di mandragora così forte da
rischiare di
strapparla. Mise anche quella nella sacca, poi si mise alla ricerca
dell’amico. Si disse di voler vedere a che punto fosse, ma in
realtà voleva semplicemente vederlo. Nella zona verso cui si
era
diretto non c’era, come se fosse scomparso. Si
preoccupò, voleva
sapere immediatamente dove fosse finito. Si tolse la maschera e si
mise a cercare sue tracce. Per fortuna non era sparito senza lasciar
traccia, sul suolo c’era una fila di impronte che il witcher
non
perse tempo a seguire.
Finalmente vide Regis. Era in
stato di agitazione, con le mani artigliate e il volto da
pipistrello. Combatteva contro altri due vampiri, una bruxa e un alp.
Geralt
si sentì pervadere dalla rabbia, in quel momento odiò
quei due vampiri più di ogni altro mostro mai
incontrato prima.
Estrasse la
spada d’argento e la imbevve di unguento anti-vampiri, poi
corse
verso il
combattimento. Sentì
la bruxa gridare Muori traditore nei
confronti di Regis, poi
la
creatura
diventò invisibile
e saltò
per aggredire il
vampiro superiore dall’alto.
Poté
sollevarsi solo
di qualche centimetro da terra prima che venisse investita
dall’onda
d’urto dell’Aard di Geralt. Perse
l’equilibrio e cadde a terra
sul fianco. Per un secondo non riuscì a mettere a fuoco
l’ambiente
circostante, fu un secondo fatale. Il witcher la mise supina con un
violento calcio
e poi la trafisse con la
lama. Il
vampiro si agitò
per il bruciore dovuto all’argento e all’unguento,
poi morì dopo
pochi secondi.
Dietro di lui,
Regis aveva decapitato l’alp con i suoi lunghi artigli e si
apprestò
a tornare in forma umana.
“Grazie
per l’aiuto Geralt” disse il vampiro, il witcher si
girò verso
di lui e lo strinse a
sé.
Aveva agito d’impulso, mosso dalla gioia per la sua
incolumità.
Solo poi, quando Regis parlò, si rese conto di
ciò che aveva appena
fatto
“Sei
veramente
tu Geralt?
Ti comporti in modo strano stasera” il
witcher si sentì in imbarazzo, non sapeva cosa dire. Alla
fine provò
con la tattica di confessare quello che provava. Non ci sarebbe
dovuto essere nulla da perdere, almeno
così sperava
“Si, sono innamorato di qualcun
altro…”
“Non vedo cos…”
“Sei tu”
“Oh!
Ora vedo cosa c’entra” ci fu un silenzio
imbarazzante. Regis si
guardò
intorno mentre
cercava
di iniziare un discorso, fallendo ogni
volta
“Io… Io… Beh io…”
Geralt cercò di non dar a vedere il suo imbarazzo. Gli
creava un
disagio tale da non riuscire a sostenere lo sguardo di Regis,
tenendolo puntato verso il basso. Lo alzò solo quando Regis
gridò
di colpo
“OH!
AL DIAVOLO!” questa volta fu Regis a tirare a se il witcher e
a baciargli le labbra. Geralt strabuzzò gli
occhi per
lo stupore, ammise
a se stesso che quell’eventualità non solo non se
l’aspettava,
ma non l’aveva neanche concepita. Poi si rese conto che gli
piaceva
ciò che stava succedendo, quindi chiuse gli occhi e mise le
mani sui
fianchi del vampiro.
Dire
quanto tempo durò quel bacio per loro due è
impossibile, fu
uno di quegli attimi dove il tempo si distorce. Sembra scorrere
lentamente ma al contempo troppo velocemente, senti
ogni piccola cosa che stai provando e che stai facendo e vorresti che
non finisse mai, perché ti senti bene e vuoi continuare a
sentirti
così. Entrambi seppero solo che quel bacio
terminò, e
che non volevano terminasse. Si guardarono negli occhi, a Regis erano
sempre piaciuti gli occhi da gatto di Geralt, ma in quel momento
sembrarono più belli del solito. Non riusciva a smettere di
fissarli
“Da quando Regis?”
“Probabilmente
da sempre” ci
fu un breve
silenzio, poi Regis tornò a parlare
“E tu? Da quando?”
“Beh… Da dieci minuti…”
Regis fece uno sguardo contrariato
“Molto romantico”
“…Per capire che forse ti amo
da sempre”
“Ottima correzione” i due si
baciarono di nuovo, stringendosi ancora più forte tra loro.
Continuarono a farlo a lungo, nel mentre Geralt lo voleva sentire
sempre più vicino, lo desiderava. I due si adagiarono a
terra,
Geralt passò dalle labbra del vampiro al suo collo mentre
con le
mani iniziava a togliergli la giacca marrone scuro. Sganciava uno ad
uno i bottoni argentati, gli mancava gli ultimi tre e poi avrebbe
potuto scoprire il busto del suo amato, quando Regis lo
fermò
“No, non qui. Vicino al falò”
“Hai freddo?”
“Si. Ed è anche più
romantico”
La
mattina dopo i due se ne stavano stesi sotto una coperta improvvisata
ricavata dai loro indumenti, sarebbero morti congelati non fosse
stato per il falò. Falò che in quel momento era
un cumulo di
carbonella spenta con giusto un paio di tizzoni ancora ardenti. Si
svegliarono con l’alba già passata da un bel
po’, ma non si
alzarono subito. Preferirono rimanersene stesi ancora per qualche
attimo.
Regis
se ne stava abbracciato a Geralt che gli carezzava i basettoni grigi
con le dita
“Dici
che potrò raccontare in giro il mio aver sottomesso un
vampiro
superiore a mani nude?” scherzò Geralt, Regis rise
mostrando i
suoi denti appuntiti, poi rispose
“No,
perché non voglio e perché non è
vero”
“Lo
è stato per la prima metà”
“A
te pagano un contratto eseguito a metà?”
“Ho
rischiato di essere sbranato dai cani dei nobili per molto
meno” i
due risero insieme, poi
Regis
si mise a sedere scoprendo il suo fisico asciutto. Si toccò
il
volto, il petto e altre parti del suo corpo, tutti punti dove la
pelle era arrossata
“Mi
hai irritato tutto con quella barba ispida che hai. Tu non la odiavi
un tempo?”
“Col
tempo si cambia. Pelle di seta” il
vampiro
sorrise alla
provocazione del witcher e non si mancò di rispondere
“Pelle
di seta? È il meglio che hai pensato, senzatetto?”
“Almeno
io sono creativo, vambino” Regis rise così forte
che quasi gli
mancarono le forze per restare seduto. In quel momento la sua risata
era particolarmente contagiosa e Geralt non riuscì a
trattenersi
neanche lui.
“Il
più brutto gioco di parole che abbia mai sentito”
disse una volta
ripresosi
“Non
possono riuscirmi tutti bene” anche Geralt si mise a sedere e
si
stiracchiò
“Sul
serio abbiamo secoli alle spalle? Sembriamo due ragazzetti”
“Si
dice che l’amore renda stupidi, a quanto pare è
vero. Io comunque
avevo pensato a una coppia sposata da anni che si insulta a
vicenda”
nel mentre si rimetteva i suoi pantalomi del Lupo, Geralt rispose a
quella sua affermazpme
“Mi
proponi già il matrimonio? Forse stai correndo, neanche
Yennefer ha
fatto così in fretta”
“Tranquillo,
non hai nulla da temere. Piuttosto, fammi vestire che devo
an…”
la sua espressione tornò seria di colpo
“…Dare.
Già, non posso rimanere a Toussaint. Uccidere Dettlaff mi ha
marchiato, sono un traditore per i vampiri della zona. Lo hai visto
tu stesso ieri sera” Geralt ricordò la bruxa che
lo aveva chiamato
“traditore”, la bruxa che lui stesso aveva ucciso.
“Tu
cosa hai intenzione di fare, Geralt? Mi seguirai?” Regis lo
guardò
fisso negli occhi. Il witcher non si attardò a rispondere
“Si,
voglio seguirti” la
risposta
fece sentire lusingato il vampiro. Ma sentì
anche come se non la meritasse, cercò di esser sicuro che il
suo
amico… No, il suo amato, non avesse agito di testa.
“Tutto
quello che lasci qui? La tenuta, i tuoi amici…”
“Mentirei
se ti dicessi che in realtà non lascio nulla, o che queste
cose per
me non contano nulla. Anzi,
è
l’esatto contrario. Ma da
ieri sera, da quando ho finalmente capito e confessato ciò
che
provavo per te, io non mi sono mai sentito così felice”
disse
quell’ultima frase in
un modo così spontaneo e pieno di genuina emozione che Regis
rimase colpito. Per un attimo gli tornò il dubbio che
qualche
mutaforma gli stesse giocando un brutto scherzo, ma sapeva che non
era così.
“Non
voglio privarmi
di questa
felicità.
E, anche se
volessi, non ci riuscirei. Come ti ho detto, io ti amo”
Regis si
sentì tremare, era tutto così anomalo sotto certi
punti di vista, ma tutto così bello
sotto altri che non poté fare altro che sorridere e dire
“Allora,
andiamo. Non importa dove?”
“Non
importa dove”
Dopo
un po’ entrambi si erano rivestiti, Geralt dunque
fischiò per
chiamare Rutilia. Regis se ne stava seduto su una roccia attendendo
che il cavallo arrivasse.
“Sali
a bordo” disse il witcher quando Rutilia fu vicino a lui,
Regis
disse di sì… Poi scomparve in un cumulo di
nebbia.
“Ehi,
dove sei andato?” domandò il witcher
“Dai,
non posso essere veloce più veloce di te trasformato in
nebbia.
Sopratutto se non so dov’è la
destinazione” il vampiro non
accennava a ricomparire, cosa che iniziò a far agitare Geralt
“Regis?
Ci sei?” stava per entrare nel panico, quando qualcuno lo
spintonò
dietro la schiena. Si girò e vide il suo amato con un
sorriso
beffardo
“Scherzetto”
“Ah!
Ti sto già odiando” disse il witcher con tono
rassegnato
“Vuoi
che la smetta?” il witcher fece un sorrisetto
“Non
osare mai”
-
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-
Klevelangolo
del Lord
Sono
tornato sul sito dopo un lunghissimo periodo di inattività
ed ho deciso di ripartire da The Witcher.
Ho
giocato The Witcher 3 che è diventato la mia nuova droga. Ma
purtroppo ho giocato solo quello, senza gli altri due e senza leggere i
romanzo (che sto iniziando a comprare), quindi ci saranno
sicuramente degli errori dovuti a una mancanza di conoscenza totale
dell'opera. Non vi dico di perdonarmi, ma... Perdonatemi
Cordiali
saluti dal vostro Lord
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