Il libro senza nome

di anime_manga4ever
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—— CAPITOLO II ——


I cinque continuarono a camminare a ritroso lungo il percorso che avevano fatto all’andata. Affaticati, scossi e provati dagli eventi, ma soprattutto dal sacrificio di Charles, camminavano in silenzio cercando di conservare le poche energie che gli rimanevano.
Non si accorsero che il terreno sotto di loro stava diventando sempre più cedevole, che le pareti della grotta iniziavano a sgretolarsi, che tanti piccoli sassolini correvano senza sosta dai muri al pavimento di quel luogo angusto e inospitale.

Lia, che camminava davanti a tutti, si accorse di aver messo il piede sopra a un pezzo di terra non molto solido e con uno sguardo carico di angoscia si voltò indietro a guardare i suoi compagni. Riuscì solo a dire:”Ragazzi, siamo messi male…” che in un attimo il pavimento della grotta franò facendo fare ai cinque sventurati un salto nel vuoto.
“Ahi ahi” disse George dopo aver ripreso i sensi. Era caduto fortunatamente su qualcosa di morbido, si alzò e vide che ad aver attutito la caduta era una strana pianta a cespuglio fluorescente. “Un aiutino?” Sentì urlare ai suoi piedi, e vide Frank appeso a una sporgenza con una sola mano. George velocemente si chinò e facendo leva sui piedi riuscì a tirare su l’amico:”Ricordatela questa quando saremo usciti i qua” gli disse George. L’altro gli fece uno sguardo di disappunto e gli rispose:”Me lo ricorderò quando tu ti ricorderai di restituirmi i soldi che ti ho prestato!”. “Ragazzi! Dove siete?” si mise a urlare George:”Hey non cambiare discorso!”lo ammonì il compagno, ma face appena in tempo a finire la frase che senti un urlo di disperazione provenire dal basso. Entrambi gli esploratori guardarono nel fondo dello strapiombo e videro un profondo lago dove Meddie cercava di stare a galla con fatica:”Aiuto! Ragazzi! Sapete che faccio schifo nel nuoto!”. Frank e George recuperarono da uno zaino, che era caduto con loro, una corda che legarono saldamente a quella che sembrava ciò che restava di una colonna.
Piano cercarono di calarsi lungo la parete rocciosa che li separava dalla compagna.
Dopo una discesa non molto semplice, Frank e George riuscirono a raggiungere il lago nel quale sguazzava Meddie. Frank si tuffò e la riportò a riva.
Entrambi stanchi si sedettero per terra:”Maledetta acqua!” disse sfogandosi Meddie:”Quello non è un lago ma un pozzo! Non si riesce nemmeno a vederne il fondo!” “Maledetto davvero!” disse Jacke spuntando dall’acqua:”E tu da dove sbuchi?” disse George.
“Ci sono caduto pure io qua dentro! Non sono mica venuto a far vacanza sai?” gli rispose Jacke:”Siamo solo noi? E Lia?” chiese mentre usciva dall’acqua e sedendosi a riva con gli altri.
Frank si guardò intorno:” Ragazzi non la vedo….”.
“Lia!! Lia!!” la chiamarono tutti, ma non sentirono altro che il loro eco che risuonava in quel posto tetro. “Non risponde” disse Jacke:”Forse è svenuta”, “Forse…”disse George. “Cerchiamola” propose Meddie.

Iniziarono ad esplorare il luogo dove si trovavano. Non sembrava affatto una grotta, piuttosto l’interno di una costruzione abbandonata, anche se da fuori quel posto non pareva affatto così grande. Al centro si trovava quel profondo lago, a forma perfettamente circolare, innaturale. Ai lati le pareti parevano essere curve e c’erano dei pezzi di vecchie colonne che ormai reggevano solo se stesse. Dopo un’attenta osservazione i quattro conclusero che la stanza dovesse avere una strana forma quadrata con gli incroci tra i lati arrotondati. Decisamente una forma non naturale:”Qualcuno ha costruito questo posto” esordì Frank. “E da cosa lo hai capito?” lo istigò ironica Meddie. “Hey ragazzi! Per di qua c’è un’apertura!” urlò Jacke dall’altra parte della stanza.
Tutti e quattro si radunarono vicino a quella che pareva essere un’entrata con tanto di arco.
Entrarono e rimasero a bocca aperta. Una lunga scalinata con almeno 100 gradini si ergeva ripida ed imponente in una grande sala rettangolare. Alle pareti c’erano delle scritte incomprensibili. Si avvicinarono per esaminarle. “Oh cavolo!” esclamò George:”Questo è lo stesso tipo di scrittura di quel libro schifoso!”. Intimoriti indietreggiarono di qualche passo. Jacke si scosse i brutti pensieri dalla mente e si diresse verso le scale:”Proviamo ad andare per di qua!” “Non dimenticatevi di Lia!” disse preoccupata Meddie. “Tranquilla” intervenì Frank:”Se non fosse per lei ce la saremmo già battuta da un pezzo!”. Rassicurata Meddie seguì Jackie, ma si fermò all’improvviso quando vide che sopra la scalinata c’era una sorta di trono e che su di esso doveva esserci qualcuno.
“Fermo Jacke! C’è qualcuno lassù” gli disse. Guardarono tutti in alto cercando di scorgere qualcosa e improvvisamente due occhi rossi li stavano fissando intensamente.



-----angolo dell'autore-----

Ciao a tutti! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia incuriosito. Nel prossimo si faranno delle scoperte importanti!
Curiosi? Eh eh!
Alla prossima ^.^




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