mio piccolo grande detective

di Sherry_4869
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Mentre faceva queste riflessioni, di fronte allo specchio, la porta
d’ingresso si spalancò di colpo.
La ragazza non fece neanche in tempo a chiudere la porta del bagno, che rimasta
aperta, non aspettando visite: era Conan, che, non accortosi della presenza di Ai in
bagno, aveva iniziato a chiamare lo scienziato.

“Dottor Agasa!!!” urlò il ragazzo.
“Come sta Ai?!”.

Sul volto della ragazza comparve un sincero sorriso.
Stava per dirgli ‘sono qui’.

Avrebbe voluto.

Alzò un braccio.

“Co...” non riuscì a terminare la parola, che improvvisamente ebbe forti vertigini.
Conan la sentì e subito le corse incontro.

“Ai! Che ti succede?”

La ragazza continuava ad ansimare, appoggiata al ragazzino che non sapeva cosa
fare. Lei tentò di parlare, ma non ci riuscì. Tutto attorno a lei continuava a muoversi
lentamente e in disordine, iniziò a vedere sempre meno e sentì un nodo alla testa.

“Co... Conan... Io...”

Conan la interruppe: “Non parlare, non sforzarti, ti riporto a letto!”
 
‘Ma che diavolo mi succede?! Maledizione, non ho più il controllo su me stessa!’
 
Ai crollò tra le sue braccia, praticamente svenuta.
Il ragazzino la prese in braccio e la appoggiò sul letto mettendole un cuscino sotto
alla testa.
La ragazzina non aveva smesso di ansimare, il suo volto era contratto in
un’espressione di sofferenza, non muoveva un muscolo, era tutta sudata e aveva
iniziato a tremare.
Il ragazzo, preoccupato, le toccò la fronte.
“sei molto calda Ai, mi sa che ieri a causa del freddo ti sei presa una bella influenza,
 vado a prendere il termometro!”
Conan scattò in piedi e corse a prenderne uno.
Ai non riusciva quasi a tenere gli occhi aperti, ma avrebbe voluto dirgli qualcosa
come: ‘no, ti prego! Non lasciarmi da sola!’, ma parlare era uno sforzo che in un
momento simile non avrebbe osato fare.
Conan tornò poco dopo con in mano uno straccio bagnato, glie lo mise sulla fronte e
subito dopo le misurò la temperatura.
“Ai... Ci credo che stai male! Hai 40,8, è davvero alta, chiamo subito il Dottor Agasa,
se è andato a fare la spesa non lo disturberà una telefonata, tu intanto cerca di
dormire, intesi?”

Dormire? Anche dormire sarebbe stato uno sforzo troppo grande.
Stava soffrendo, avrebbe voluto mettersi a piangere e pure le lacrime che erano in
procinto di bagnarle gli occhi le causavano forte dolore fisico.
Sentì le forze abbandonarla completamente, e smise di lottare.


...


Quando si risvegliò era già ormai pomeriggio.
Si alzò lentamente dal cuscino, e si rese subito conto di stare meglio. Conan stava
dormendo appoggiato al letto, con le ginocchia a terra, e sembrava distrutto.
La ragazza sorrise, anche il Dottor Agasa si era appisolato, e sul comodino che lei
aveva di fianco c’erano delle medicine.
Ancora una volta il piccolo Sherlock Holmes in miniatura dai grandi occhiali l’aveva
salvata dalla sofferenza.
‘mio piccolo grande detective’ pensò lei, quando si rese conto che lui si era
addormentato... Tenendole la mano.
 
 
...
 
 
ANGOLO DELL’AUTRICE: Eccomi, per terminare così questo remake a cui tenevo tanto! Spero vi piaccia, ora mi concentrerò su “giornata al mare” e vi avverto, miro ad arrivare entro metà settembre a pubblicare il capitolo 15, ma poi farò una pausa, dato che sarò pienissima di impegni e probabilmente non accenderò neanche più il computer per un po’! Se in qualche fortuito caso, dovessi riuscire a ritagliarmi qualche oretta di tempo, mi piacerebbe pubblicare qualche one-shot per tenervi compagnia! Ovviamente non vi assicuro nulla, non voglio fare promesse che potrei non mantenere. Ditemi cosa ne pensate di questo remake, che spero abbiate apprezzato! A presto, baci! <3




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