Au Sénat

di Laurell
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<< Le sénat a adopté le projet de loi ouvrant le mariage aux couples de personnes de même sexe >>.
Tra gli applausi dei senatori, Dominique tirò un sospiro di sollievo; era fatta. Quelle parole le avevano tolto un peso dallo stomaco, si sentiva quasi più leggera. Di certo era soddisfatta, del traguardo raggiunto e del modo in cui lo aveva fatto. E felice che il mondo politico si fosse dimostrato all’altezza della complessità del mondo reale.
Qualche banco indietro, François provava un sentimento simile, in aggiunta ad un forte orgoglio per il traguardo raggiunto con una sinistra unita ed accanto a sua moglie in quello stato. La guardò per qualche secondo, vide il suo sorriso soddisfatto e sorrise a sua volta. Ben presto i suoi doveri di presidente del gruppo socialista al Senato lo richiamarono all’ordine: due parole, poi si risedette per ascoltare i discorsi di ringraziamento delle due ministre. Si prese del tempo per estraniarsi completamente, andando col pensiero alla calma e al calore della sua casa, agli abbracci e ai baci di sua moglie, ad una serata normale dopo 10 giorni di dibattiti intensi e di notti insonni.
<< La séance est levée >>.
Pochi passi lo separavano da Dominique che era circondata da una piccola folla di persone che volevano congratularsi. Pazientemente aspettò che sfilassero; in fondo lui l’avrebbe avuta tutta per sé a casa. I loro sguardi si incrociarono numerose volte, ma Dominique era troppo beneducata per piantare tutti in asso ed andare a dare retta a lui. Fu felice di notare in quegli occhi, neri come la notte, soltanto soddisfazione. Non c’era ombra di preoccupazione né dolore, solo un dolce sorriso a piegarle le labbra. Lui fece lo stesso; si erano capiti senza bisogno di parlare.
Erano ormai rimasti in pochi tra i banchi del Senato, quando François le si fece accanto. Si strinsero la mano, trattenendola un po' più di quanto fosse necessario, consapevoli comunque del ruolo istituzionale che stavano ricoprendo e delle telecamere e dei fotografi appostati ad ogni angolo. Lui azzardò un occhiolino, lei gli rispose con un leggero cenno della testa.
I giornalisti la assalirono all’uscita, reclamavano una reazione a caldo dalle due donne che avevano segnato un cambiamento importante per la nazione. Così l’uomo si fece da parte, cogliendo l’occasione per osservarla: bella, fiera, determinata, sempre presente al suo impegno politico, nonostante il male che l’aveva colpita. Una forza della natura, che ora lo stava cercando; era ora di tornare a casa.
Il viaggio verso casa fu una vera liberazione per entrambi. François si allentò immediatamente la cravatta e Dominique ne approfittò per chiudere un momento gli occhi, cercando al contempo la mano di suo marito. << Sei la persona più coraggiosa che conosca >> asserì lui, guardando quel sorriso aprirsi come un bocciolo. E la baciò, una volta e poi ancora e ancora, entrambi consapevoli che quella vittoria aveva per loro un sapore particolare.
 




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