Cane? No, Matt. di purpleblow (/viewuser.php?uid=63151)
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Cane? No, Matt.
Avesse potuto,
Mello avrebbe procurato un collare, con tanto di guinzaglio al suo
compagno. Matt con lui si dimostrava sempre gentile, disponibile, non
gli faceva mai mancare niente.
Questo suo
lato però lo irritava, quello stupido sembrava approvare
questo trattamento, quando invece avrebbe dovuto ribellarsi, non
concepiva quel suo essere così eternamente sottomesso.
Doveva
ammettere però, che da un lato gli piaceva essere trattato
come il padrone, vedere quel ragazzo girargli attorno, scondinzolando
metaforicamente -perchè se Matt avesse posseduto una coda, l'avrebbe
fatto- e ubbidire ad ogni comando.
Non sapeva
esattamente come sentirsi, non gli piaceva stare "nella via di mezzo".
La parte razionale gli diceva che si stava approfittando della sua
bontà e del suo affetto, mentre la parte irrazionale lo
portava a pensare che era Matt a decidere della sua vita e se voleva
fare il cane erano solo fatti suoi.
La seconda
opzione era quella che più risaltava, perchè era
proprio quella che si addiceva ad uno come lui che voleva essere sempre
al centro dell'attenzione, il numero uno in tutto, il punto di
riferimento... e il volto sorridente di Matt -per quanto umiliante fosse
la sua situazione- non la aiutava di certo a stabilizzarsi nella
razionalità.
Mello percorse
le stanze della casa, diretto verso la cucina in cerca di un paio di
barrette al cioccolato, ma quando aprì le ante della
credenza con orrore si rese conto che sul piano di legno c'erano
solamente le carte vuote.
Sbuffò
con irritazione, non aveva voglia di uscire con il caldo allucinante
che c'era fuori e che al solo pensiero lo riduceva ad un bagno di
sudore.
Tornò
in soggiorno, adocchiando la figura del compagno, seduto sul pavimento
con la schiena appoggiata contro al divano di pelle nera, chino sul
videogames con l'immancabile sigaretta fra le labbra.
Senza
preavviso strappò la PSP dalle mani del ragazzo, che di
conseguenza gli rivolse uno sguardo incredulo, ma allo stesso tempo
stizzito.
"Sai vero
quanto ci ho messo ad arrivare a quel livello?" gli disse assumendo un
espressione imbronciata; ovviamente però Mello non si
scompose, meglio la cioccolata o uno stupido videogame? Chiaramente la
prima e se c'era qualcuno tra i due che doveva rinunciare a qualcosa,
quello era Matt.
"Non
è la fine del mondo se per qualche istante torni nel mondo
reale. Approposito, le mie barrette al cioccolato sono finite, capisci
cosa voglio dire?" il ragazzo si alzò dal pavimento con aria
annoiata e senza dire una parola uscì di casa sbattendo la
porta.
Faceva sempre
così, ogni volta che Miahel gli chiedeva di uscire
per comprargli qualcosa e come ogni volta Matt sarebbe rincasato
sorridendo, lanciandogli una barretta al cioccolato che avrebbe
divorato in pochi attimi.
Ormai, non si
stupiva più. Era proprio un bravo cane.
Sorrise a quel
pensiero, cos'avrebbe fatto senza di lui? Non è da tutti i
comuni mortali disporre di un cane-umano personale e a dire il vero
Matt gli dava più soddisfazioni di un vero cane.
Loro non
parlavano, non avevano mani per toccare e non avevano... la pazienza
che aveva Matt.
Il ghigno che
aveva sulla faccia poco prima scomparve, lasciando posto ad
un'espressione colpevole e dentro di lui si fece spazio un enorme senso
di vuoto.
I
cani abbaiano per far capire che non approvano qualcosa.
Matt no, lui
si teneva tutto dentro e per la prima volta nella sua vita Mello si
chiese se davvero avesse qualcosa da dire.
Doveva
avercelo, non poteva davvero essere contento di vivere così,
trattato come uno schiavo dalla persona che più contava per
lui, di questo Miahel ne era certo, altrimenti non ci avrebbe messo
molto a lasciarlo solo, ciò che in realtà si
meritava.
Si
lasciò cadere sul divano, colto da un'improvvisa fitta al
cuore, gli faceva male come mai gli era capitato. In passato aveva
sofferto molto, per diverse cose che lo avevano colpito, lacerandolo,
ma quello che provava in quel momento era un dolore diverso, che si
stava causando con le sue stesse mani.
Il rumore
delle chiavi che giravano nella toppa lo destò da quei
pensieri e alzando lo sguardo si trovo faccia a faccia con Matt; che
come aveva già ipotizzato gli lanciò la barretta
al cioccolato, ma... non sorrideva.
Il suo volto
era rimasto impassibile di fronte allo sguardo dell'altro e tutto
ciò che fece fu dirigersi in bagno e chiudersi la porta alle
spalle. Poco dopo seguì il rumore dell'acqua della doccia
che scrosciava.
Mello
sospirò, forse quella volta Matt se l'era presa davvero,
forse stava cominciando a ribellarsi al padrone? Miahel scosse la
testa, quando avrebbe smesso di considerarlo uno stupido cane?
Quando...?
Doveva
mettersi in testa che lui era migliore di un cane, lui era Matt, una
persona con dei sentimenti, un ragazzo che non era tenuto a fare tutto
ciò che gli veniva detto, ordinato.
"Non hai
ancora mangiato la cioccolata? Devi stare proprio male." si
voltò di scatto, non l'aveva proprio sentito arrivare.
Se ne stava di
fronte a lui Matt, con i capelli ancora gocciolanti e un asciugamano
avvolto sui fianchi; osservava Mello con uno sguardo cupo, non sapeva
dire se era perchè si sentisse davvero così o
perchè era perplesso dal fatto che la cioccolata era ancora
incartata, poggiata sul tavolino di vetro.
"Siediti,
Matt." disse il ragazzo facendogli spazio sul divanetto e si dette
dello stupido perchè aveva utilizzato un tono appropriato
per un cane.
L'altro non
sembrò farci caso, si lasciò cadere sulla morbida
stoffa e appoggiò la testa contro la spalla di Mello,
chiudendo successivamente gli occhi. Era così diverso dal
solito, così spento... e lui si sentiva così
dannatamente in colpa.
"Matt?" lo
chiamò, guidando la mano verso i capelli rossi del ragazzo,
accarezzandoli dolcemente.
"Che vuoi?"
no, non voleva niente quella volta, o meglio non voleva ordinargli
niente, voleva solo parlare, scusarsi, per quanto fosse difficile
attribuire quel vocabolo ad un tipo orgoglioso come lui.
"Perchè
non dici mai di no?" a quella domanda il rossino aprì gli
occhi, scostandosi dalla spalla dell'altro incredibilmente
meravigliato. Mello davvero si stava interessato a ciò che
pensava?
"Perchè...
voglio rendermi utile." oh, ma Matt era utile, era sempre stato
indispensabile e lo sarebbe stato anche se si fosse fatto valere una
volta tanto.
"Non devi per
forza." sussurrò debolmente Mello, conscio che queste cose
avrebbe dovute dirgliele troppo tempo prima, così avrebbe
evitato di farlo sentire un servo.
"Preferisco il
tuo bene al mio." un sorriso fece capolino sul volto di Mail, non aveva
mai visto il compagno comportarsi da persona... umana. Mai lo aveva
visto interessarsi davvero a qualcuno se non se stesso e questo lo
rendeva felice.
Finalmente
anche lui stava capendo cosa significava rapportarsi con gli altri e
doveva ammettere che non se lo sarebbe mai aspettato.
"Bene
allora... ti ordino
di non eseguire più i miei ordini." Matt spalancò
gli occhi, chiedendosi se quello che stava accanto a lui fosse davvero
la persona che conosceva e non qualche strano sostituto con la sua
stessa faccia.
"Promettimelo
Matt." era una richiesta sincera, che per una volta era rivolta al bene
di qualcuno che non fosse lui stesso. Il ragazzo scoppiò
improvvisamente a ridere, non era proprio abituato a vederlo
così, quel nuovo lato di Mello lo divertiva proprio.
"Che hai da
ridere? Guarda che ci metto un attimo a cambiare idea!" l'altro smise
di ridere, afferrando il biondino per le spalle e stringendolo in un
abbraccio.
"Rido
perchè non ti riconosco. Anche se... devo ammettere che mi
piaci anche così." esclamò, mentre si avvicinava
alle sue labbra, baciandole pochi istanti dopo. Mello interruppe il
contatto, prendendo il volto del ragazzo fra le mani, guardandolo
intensamente negli occhi.
"Guarda che
sono sempre il solito, ho solo cambiato punti di vista... e tu non sei
un fottuto cane!" disse fermamente convinto Mello, più a se
stesso in realtà.
Matt allora,
cogliendo l'occasione per divertirsi posò un dito sulle
labbra del compagno, facendosi scappare una risatina.
"Guarda che
qui l'unico cane sei tu mio caro Mello... non ti ho abbandonato solo
perchè sono un bravo padrone che soddisfa ogni esigenza del
suo cucciolo." posò la mano sui suoi capelli, dandogli un
paio di pacche affettuose, prorio come si fa con i cani.
"T-Tu...
bastardo!" disse sghignazzando, se l'era cercata in fondo e pensandoci
su, constatò che Matt non avesse tutti i torti, senza sapere
che lo stava prendendo in giro.
Lui sapeva
perfettamente di comportarsi come un cane, voleva solo provare il
piacere di sentirsi il padrone per una volta e a dirla tutta, si era
rivelato un giochetto alquanto divertente, anche se preferiva che i
ruoli restassero com'erano prima. Non gli dispiaceva affatto dimostrare
il proprio affetto a Mello, donare tutto se stesso a colui che amava
con tutto se stesso, proprio come sanno fare i cani.
Note
dell'autrice:
Dopo aver spulciato un po' di doujinshi dove Matt viene descritto come
un cane, ho voluto scrivere una Fan Fiction su questo argomento.
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